Un mito, una leggenda, un’icona. Il suo ricordo sarà sempre scolpito nella memoria: ieri pomeriggio, domenica 16 luglio se n’è andata per sempre all’età di 76 anni Jane Birkin, uno dei personaggi più influenti della cultura mondiale in grado si spaziare dalla musica al cinema, dalle copertine alla moda, tanto da far diventare una borsa un must have a livello mondiale. Chi era Jane? Ripercorriamo la sfavillante vita di una delle dive più importanti di sempre. 

Il topless in bikini nel film di Antonioni: l’inizio di tutto

Nata proprio al centro di Londra, precisamente a nord di Oxford Street, Jane respira l’arte fin dai primi vagiti. La madre è la cantate Judy Campbell, nota per le sue apparizioni nei musical di Noel Coward, mentre il padre David era il comandante della Royal Navy. Una famiglia facoltosa quella della britannica (poi naturalizzata francese), capace di trovare il successo nel mercato dell’industria del merletto. Una sua parente, Winfred May Birkin, fu addirittura amante del Principe di Galles, mentre nella folta trama di parentela (diretta e indirezza) figuravano Penelope Dudley e Rachel Ward, anche loro attrici stimate.

jane birkin chi era ricordo attrice cantante | Life&People MagazineSarà a 17 anni che la giovane Jane deciderà di intraprendere la stessa carriera della madre, diventando attrice in teatro sfruttando il grande magma creativo che tempestava ai tempi della swinging London. Successivamente debutta anche come cantante di musical grazie all’apporto di Jon Barry poi diventato suo marito appena due anni dopo (dalla loro unione nascerà la prima figlia, Kate Berry, scomparsa nel 2013). Sarà tuttavia con un altro ruolo che lancerà Birkin nell’universo del divismo. Accade nel 1966, grazie al suo secondo film come attrice cinematografica, il capolavoro “Blow Up” di Michelangelo Antonioni, dove appare in una scena in topless bucando lo sguardo con una femminilità conturbante e ipersensuale contrastata da una fisicità particolarmente androgina.

L’incontro con Serge Gainsbourg: la coppia dello scandalo

Proprio durante un impegno su un set cinematografico, precisamente quello di “Slogan”, Birkin conosce Serge Gainsbourg, di cui si innamora subito. I due diventeranno celebri e amati da tutto il jet set mondiale, catturando l’attenzione sia per una spiccata componente estetica sia per uno stile di vita avanguardista e decisamente scabroso per i tempi. A suscitare scandalo spicca principalmente una canzone contenuta nel loro primo album, “Je t’aime… moi non plus”, brano il cui contenuto testuale alternava parole d’amore a una descrizione dettagliata di un rapporto sessuale, con tanto di gemiti da parte della diva. Un passaggio decisamente audace che venne addirittura bandito in alcuni Paesi, Italia compresa sulla spinta dell’Osservatorio Romano.

jane birkin chi era ricordo attrice cantante | Life&People MagazineNegli anni Settanta i due si trasferiscono nella sempre movimentata Parigi trasformando la propria abitazione al 5 bis di Rue de Verneuil, nel 7º arrondissement, in un vero e proprio centro culturale indipendente nonché quartier generale dei Bohemien. Sarà proprio nella Capitale francese che verrà alla luce la figlia Charlotte, oggi apprezzatissima attrice. Gli anni Settanta passeranno molto velocemente, con Birkin che tra canzoni e film di successo (“La piscina”, “Il romanzo di un ladro di cavalli”, “Una donna come me” e “Assassino sul Nilo”) conduce una vita totalmente sregolata, fatta di eccessi e sfrontatezze. Un piglio che però inizia a esaurirsi verso la fine del decennio, dove Jane sente di voler condurre un’esistenza più normale, entrando dunque in rotta di collisione con il marito.

L’unione con Doillon, la “nuova vita” e la “Birkin bag”

Dopo aver firmato la separazione con Serge, l’artista conosce un regista, Jacques Doillon, diametralmente opposto al compagno precedente. Lui mostra un’immagine molto più calma, matura e solida. Tra i due nascerà inoltre un’altra figlia, Lou Doillon, diventata anche lei a sua volta cantante, modella e attrice. Con il terzo marito la nativa di Londra otterrà riconoscimenti molto importanti, lavorando con giganti del calibro di Jean-Luc Godard, Patrice Leconte, Paul Morrissey e Agnès Varda, non dimenticando chiaramente anche il lavoro come cantante. Nel 1984 inoltre, la casa di moda Hermes decide di omaggiarla, immettendo sul mercato la celeberrima borsa Birkin Bag, divenuta una delle itbag più popolari e costose del mondo, ancora adesso estremamente utilizzata e apprezzata.

Gli ultimi vent’anni tra cinema e musica

Musica, cinema e in parte anche teatro saranno il fil rouge che contrassegneranno gli ultimi vent’anni di Jane Birking che, dopo essersi separata anche da Doillon, si dedicherà interamente alla propria arte, alternando la pubblicazione di album a partecipazioni nel grande schermo. Tuttavia la sua carriera come cantante subirà comunque un cambiamento significativo dopo il 1991, anno della morte del sempre amato Serge Gainsbourg, fino a quel momento autore di tutti suoi testi, anche dopo la fine del rapporto sentimentale.

Ricordo Jane Birkin Life&People Magazine

Sarà soltanto il 1997 l’anno del primo disco di Birkin con canzoni non scritte dall’ex compagno, fattore che conduce l’artista in una nuova fase, quella di una consapevolezza in cui, anche grazie a tutto il suo vissuto estremo, controverso e irripetibile, è riuscita a trovare una dimensione stabile, fino a una scomparsa inaspettata. La francese è stata ritrovata morta a 76 anni; soltanto due mesi fa, non a caso, fu costretta ad annullare alcuni suoi concerti per un ictus in forma lieve:

“Sono sempre stata una grande ottimista, e mi rendo conto che ho ancora bisogno di un po’ di tempo per poter esibirmi di nuovo sul palco e con voi”,

queste le ultime parole pubbliche di un’icona, oggi diventata un mito. Addio, Jane.

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