Una trovata geniale per prendere in giro un colosso dell’alta moda e del lusso. Forse potrebbe essere questo il modo migliore per descrivere l’incredibile iniziativa mossa dal collettivo di artisti MSCHF, il quale ha venduto all’asta una borsa microscopica imitazione di Louis Vuitton, guadagnando la cifra monstre di 57.000 dollari. Provocazione sterile o utile spunto di riflessione?

Un oggetto di lusso grande quanto un granello di sale

Si tratta della riproduzione, realizzata grazie alla stampa 3d, della on-the-go di Louis Vuitton. L’obiettivo? Prendersi gioco in modo dissacrante il mercato del lusso e delle nuove tendenze, sempre più ricche e variegate, fino a sfiorare spesso anche il grottesco.

Ma perché proprio Vuitton?

La spiegazione è perlopiù tecnica che concettuale. La borsa in questione infatti si è rivelata la più consona per essere riprodotta in scala con dei numeri record: 657 per 222 per 270 micrometri, più o meno la dimensione di un granello di sale marino. L’handbag, di colore verde fluorescente si poggia tranquillamente sulla punta di un polpastrello, sfoggiando tutta la sua cura nei dettagli solo grazie all’ausilio del microscopio.

MSCHF: tra arte e ricerca virale 

C’è in realtà molto più di una provocazione dietro l’operazione avviata da MSCHF, società specializzata in arte e media fondata nel 2018 ricevendo ottimi riscontri grazie a progetti molto interessanti, contrassegnati da un design fuori dagli schemi e spesso pensati appositamente proprio per suscitare l’attenzione del grande pubblico. La loro Opera più importante prima della micro borsa è indubbiamente il famoso drop dei Big Red Boots, un paio di stivali molto simili a quelli visti nei videogiochi, volutamente enormi e super provocatori, capaci di raggiungere un prezzo di reselling di 15000 (contro i 350 dollari del lancio).

Asta borsa microscopica Life&People MagazineL’impatto della calzatura sul mercato è stato oltremodo impattante, tanto da entrare anche nel famigerato report trimestrale di Lyst, occupando il quarto posto della classifica dei prodotti più desiderati del primo trimestre del 2023. In tempi recenti inoltre il gruppo di Brooklyn ha lanciato sul mercato un altro item di grido: una borsa denominata Made In Italy, di dimensioni assolutamente reali, realizzata con una combinazione tra pelle premium e pelle scamosciata. Ma attenzione. Anche dietro questa bag all’apparenza semplice si cela il colpo di genio. Il nome, “Made in Italy”, è utilizzato per rimarcare la reale provenienza, ovvero “Italy”, paesino sperduto e sconosciuto ai più nel Texas. Un modo questo per prendersi gioco anche in questo caso delle grandi case di moda, spesso fiori all’occhiello del vero Made in Italy.

Una contraddizione?

Louis Vuitton ha accolto positivamente la sfida lanciata da MSCHF, accettandola attraverso lo stesso Pharrell Williams, neo Direttore Creativo della linea uomo, il quale si è occupato in prima persona della vendita. Sì perché,  dopo essere stata esposta dal 20 al 24 giungo presso la galleria Perrotin sita nel 8 Avenue Matignon di Parigi, l’opera è stata consegnata a Just Phriends di Sarah Andelman e Joopiter, casa d’aste fondata proprio da Pharrell, evitando però ogni tipo di contraddizione interna; basta leggere infatti il messaggio che accompagna l’oggetto, spiegato direttamente dal collettivo.

Asta borsa microscopica Life&People Magazine

«Man mano che un oggetto un tempo funzionale come una borsetta diventa più piccolo, il suo status di oggetto diventa sempre più astratto fino a diventare puramente il significante di un brand»,

ha detto MSCHF in fase di presentazione. Il corto circuito (quello di pensare a una critica al sistema dell’arte attraverso una vendita a cifre importanti) non solo è dunque apparente, ma rimarca per l’ennesima volta l’estremo collegamento presente tra l’arte contemporanea e la moda, da sempre a braccetto in termini di paradossi e riflessioni.

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