Nessun monumento di stampo mortuario, nessun teschio o falce di morte, quanto più un vero tempio inneggiante la vita e la bellezza. Un dormitorium pensato come luogo dell’eterno riposo per sé stesso e per tutta la sua stirpe, ispirato alla tomba del faraone Tutankhamon. È questa l’idea che Silvio Berlusconi aveva del mausoleo commissionato nei primi anni ’90 all’artista e scultore toscano Pietro Cascella. La monumentale opera, eretta all’interno del parco di Villa San Martino ad Arcore, è oggi tema di dibattito e curiosità, visto che le ceneri del Cavaliere si trovano proprio all’interno dello stesso, chiamato la Volta Celeste.
Un monumento faraonico
Un tempio moderno, ispirato però alla tomba del più famoso faraone mai esistito: Tutankhamon. Il confine tra realtà e fantasia è estremamente labile per quanto riguarda fatti ed accadimenti circa la vita di Berlusconi, che non si è mai tirato indietro dall’essere volutamente irriverente e fuori dagli schemi. Non stupisce quindi che per la vita eterna, il Cavaliere volle costruire un luogo degno di ospitare in eterno il suo spirito. Il progetto infatti, benché commissionato ad uno scultore professionista, venne disegnato e progettato proprio dal Premier. Le idee erano molto chiare su come avrebbe voluto fosse il suo personalissimo santuario, luogo che a suo dire avrebbe dovuto ospitare la Genz Berlusconiana, termine preso in prestito dagli antichi romani.
Il mausoleo: una vera e propria dimora sotterranea
Si accede attraverso un imponente portone di ferro e dopo una scalinata, si apre un lungo corridoio che porta alla prima camera mortuaria: 36 loculi posti a cerchio, dedicati alla famiglia. Al centro, un grande sarcofago, realizzato interamente con pregiato marmo bianco delle Alpi Apuane, fatto su ispirazione di quello del celebre faraone morto tremila anni fa e pensato proprio per Berlusconi.
Cento tonnellate di marmo bianco
Come spiegato dallo stesso Cascella, il Premier aveva desiderio che la sua tomba fosse edificata con un unico materiale: il prezioso marmo di Carrara, località delle Alpi Apuane da cui si estrae una delle più pregiate vene di marmo esistente. Furono ben cento le tonnellate che Berlusconi fece arrivare a Villa San Martino, in modo che Cascella avesse quanto più materiale possibile per esaudire il suo imponente desiderio. In una delle stanze, situate quindici metri sottoterra, si trova la Sala del Bassorilievo, una stanza in cui spicca un fregio su cui sono scolpiti cinque oggetti che il Cavaliere avrebbe voluto portarsi nel suo viaggi nell’aldilà: un pacco postale sigillato con ceralacca, contenente simbolicamente tutti i suoi averi terreni da recapitare in un’altra dimensione, due cesti, uno ricolmo di frutta ed uno di pane, ad indicare abbondanza e prosperità, un mazzo di chiavi ed un cellulare.
Esoterismo e massoneria
In una delle stanze, dodici colonne di marmo sono sovrastate da simboli geometrici, a richiamare quasi l’opera Guernica, di Picasso. Non riferimenti religiosi o cristiani, ma sfere, triangoli, mezze sfere, cubi e piramidi e stelle, tutti simboli esoterici illuminati a giorno da decine di torce oblique. I riferimenti massonici presenti sulle pareti e sulle colonne rendono questo luogo candidato ideale per diventare un vero e proprio museo, vista anche la complessità dell’opera scultorea.
I fedelissimi che riposeranno con lui
La terza stanza, è quella che il Premier ha definito il “Cerchio dell’Amicizia”. Cinque loculi con targhette in ottone atte ad ospitare i suoi fedelissimi, che hanno condiviso con lui la vita terrena: il Dottor Confalonieri, il fratello Paolo Berlusconi, Dell’Utri, l’avvocato Previti, ed il fedelissimo Emilio Fede. Persino al leader sovietico Gorbaciov venne offerto un loculo, e anche al giornalista Indro Montanelli, che declinò ironicamente la proposta del Premier con una frase latina tratta dall’Antico Testamento: “Domine, non sum dignus”. La sala del Cerchio dell’Amicizia presenta anche fregi circolari a forma di catene, a simboleggiare l’unione inscindibile tra il Cavaliere ed i suoi adepti.
I testamenti
È notizia di poche ore fa che il Premier, morto il 12 giugno 2023, avrebbe redatto di suo pugno ben tre testamenti olografici, scritti tra il 2006 ed il 2022. I figli maggiori Pier Silvio e Marina avranno tutta la quota disponibile, ovvero il 53%, oltre che il controllo della holding che detiene le partecipazioni in Mfe Mediaset , Mondadori, Mediolanum e Monza Calcio. Nessuno dei figli deterrà il controllo esclusivo su Fininvest SpA, prima soggetta per intero al controllo dello stesso Silvio Berlusconi. La quota legittima sarà equamente spartita tra tutti i figli. Un legato di 100 milioni di euro andrà poi al fratello Paolo, altri 100 alla compagna Marta Fascina, mentre 30 milioni andranno al suo più fedele socio, Marcello Dell’Utri.
Nella sua esclusiva tomba interna al Mausoleo riposano le ceneri del Cavaliere. Un segno indelebile, con la pretesa di proseguire anche nell’aldilà.
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