Dal 1964 ad oggi non sono mai passate di moda, entrando a pieno titolo nella storia delle scarpe sportive; le Stan Smith, dell’ Adidas nate negli Anni Sessanta per i giocatori di tennis e divenute nel corso del tempo tra le più utilizzate in modo trasversale da generazioni diverse, simbolo di un item ormai immortale. Ma quando nascono?
Tutto inizia da Horst Dassier
L’intuizione iniziale fu opera di Horst Dassier, figlio di Adolph “Adi” Dassler, uno dei grandi fondatori di Adidas. Il giovane imprenditore infatti ebbe l’idea di produrre delle scarpe da tennis avvalendosi di un altro materiale, ovvero il cuoio con un’intersuola sintetica e una suola in gomma, abbandonando dunque la tomaia in canvas; da questo spunto si cominciò dunque a pensare a una nuova concezione di calzature.
Realizzati i primi modelli il brand era alla ricerca di un testimonial adatto per poter lanciare le scarpe sul mercato. In prima battuta dunque, nel 1964, Adidas si affidò a uno dei tennisti più influenti dell’epoca, ovvero Robert Haillet. Successo fulmineo e senza precedenti: le “Adidas Robert Haillet” infatti fecero immediatamente breccia nel cuore degli amanti del tennis che, grazie alla tomaia in pelle, poterono svolgere i propri allenamenti evitando fastidiose slogature o altre lesioni. A questo si aggiunse il timing perfetto: proprio nel periodo del lancio delle Adidas infatti il tennis iniziò a a diventare molto popolare, quindi molto praticato.
L’ingresso del mito Stan Smith
Dunque, quelle che conosciamo come “Stan Smith” esistevano già dagli anni Sessanta, in quanto furono lanciate con la firma di un altro atleta. Ma quando e come è avvenuto lo switch? L’anno della svolta è il 1971, quando dopo il ritiro di Haillet l’azienda sceglie di puntare su un altro giocatore, ovvero Stan Smith, uno dei grandi Campioni della disciplina che già in passato aveva collaborato con altri brand come Converse e Uniroyal. Ma una volta firmato il contratto, il tennista dovette aspettare ben sette anni prima che il cambio nome si palesasse effettivamente sulla calzatura, con l’aggiunta di alcune modifiche all’apparenza impercettibili ma che contribuirono a lanciare il modello nella leggenda. La prima Adidas Originals Stan Smith fu impreziosita da un patch verde sul tallone e, tratto ancora più caratteristico, un disegno stilizzato del giocatore posto sulla linguetta. Il successo fu ancora più clamoroso rispetto al primo lancio: tutti volevamo un paio di Adidas ai piedi: persone comuni e giocatori professionisti. Non a caso rimase nella storia una frase dello stesso Smith:
“Rimasi ammutolito la prima volta che persi una partita contro qualcuno che stava indossando le mie scarpe”.
L’inflessione degli anni Ottanta e l’ingresso nello sportwear
Ma il successo non poteva durare in eterno; almeno così si pensava. Dopo tanti anni di vendite infatti il prodotto subì una vistosa inflessione, venendo soppiantato da una tecnologia per calzature sempre più all’avanguardia e al passo con i tempi. Eppure, quasi per destino, in concomitanza con lo sviluppo dello streetwear le Stan Smith cominciarono a prendere piede anche nella moda canonica, complice anche la loro perfetta vestibilità e flessibilità idonea praticamente per qualsiasi tipo di outfit. Per questo motivo nel 1994 Adidas riuscì a vendere la bellezza di 25 milioni di modelli, rimanendo sempre in auge a livello mondiale. Nel 2016 le vendite toccarono l’altissima quota di 50 milioni di euro.
Un clamore così forte portò il marchio a condurre anche alcuni esperimenti, non tutti riusciti. Tra la fine degli anni Novanta e l’inizio degli anni Duemila il brand lanciò un nuovo modello, chiamato semplicemente Stan Smith II, versione contrassegnata semplicemente da una linguetta più grande che non presentava il ritratto iconico del tennista. Nel 2008 invece è proposta nuovamente una versione classica, arricchita da un tono giallo nella suola e nei lacci. L’accoglienza, per quanto comunque importante, risultò comunque fredda.
Stan Smith: gli ultimi anni
Malgrado un inizio di nuovo millennio non eccezionale, le Stan Smith ebbero una nuova renaissance grazie all’apporto dei grandi marchi del lusso – tra tutti Balenciaga, Raf Simons, Pharrell Williams – e soprattutto grazie a una straordinaria strategia di marketing. Per rilanciare la scarpa infatti Adidas pensò di ritirarla provvisoriamente dai negozi per un anno, precisamente dal 2012 al 2013, generando così richieste e attesa da parte di tutti gli aficionados. Per il rilancio il marchio coinvolse le più grandi star mondiali dell’intrattenimento e dello sport donando loro un paio di scarpe rigorosamente personalizzate. Una mossa vincente che fece schizzare ancora una volta le vendite alle stalle tanto da esaurire le scorte.
Soltanto in quel momento le Stan Smith – rimaneggiate – furono proposte con una colorazione ancora più variegata ed accattivante oltre ad essere realizzate con uso di materiali nuovi come il Primeknit e la tecnologia di ammortizzazione boots. Grazie a questo nuovo contributo, le scarpe diventarono a tutti gli effetti le sneakers più vendute di sempre oltre che punto di riferimento globale della cultura street: una leggenda che ancora oggi splende più che mai.
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