Un capo timeless, che poche volte cede a variazioni, è sicuramente il tailleur, l’abito formale costituito da giacca e pantalone. Un binomio così solido che non apportata cambiamenti evidenti da quando ha iniziato a prendere piede, per la prima volta, negli anni Sessanta e Settanta. Per tutto il XX secolo il tailleur per la donna e il suit per l’uomo, sono stati il passe-partout di ogni occasione e la scelta standard per gli uomini occidentali di qualsiasi posizione sociale. Negli anni, innumerevoli proposte; nuovi e diversi fit si sono alternati a colori, tessuti e tagli più o meno formali, ma la formula giacca, pantaloni e camicia non ha subito stravolgimenti.
Il tailleur interpretato da Alberta Ferretti
Le tendenze moda 2023
vedono la scelta del capo sartoriale minimal. Si prediligono linee pulite, semplici ed essenziali che puntano alla funzionalità, piuttosto che all’elemento decorativo o agli abbellimenti extra. Senza fronzoli, ma con volumi morbidi e scivolati è il tailleur total white di Alberta Ferretti nella Resort 2024, con giacca doppiopetto e scollo profondo senza alcun accenno a camicia o t- shirt; come unico elemento decorativo, una borsa a mano.
L’abito formale nella visione di Alexander McQueen
La stessa scelta stilistica ritorna nella proposta di McQueen che osa con lo styling del tailleur, aggiungendo solo due accessori: anelli e occhiali neri che fanno contrasto con il rosa intenso della giacca e del pantalone. Questa volta la vestibilità risulta più aderente e strutturata, la forma non è più quella classica ma segue la silhouette aderendo sui fianchi, caratterizzati da cut out che impreziosiscono la giacca.
La versatilità del tailleur
Risulta evidente, dunque, che il tailleur, che sia una giacca con pantaloni, gonna o bermuda, è la carta vincente per vestire eleganti e formali senza risultare banali. Non si può non riconoscerne la versatilità d’utilizzo, perché i capi che lo compongono possono essere facilmente scomposti e ri-abbinati. Ciò che rende il tailleur multifunzionale è il fatto che si presta agevolmente al mix and match, diventando un must-have del nostro guardaroba. Per un normale giorno in ufficio, il blazer si abbina perfettamente a un denim oppure, al contrario, si può spezzare il pantalone indossandolo con una t-shirt basic, in modo da rendere l’outfit casual ma perfetto per una giornata di lavoro.
L’evoluzione
È stato Yves Saint Laurent a consacrare una donna strong e fearless che non ha limiti, e che si aggira con disinvoltura tanto nelle strade quanto nei corridoi dell’ufficio: spalle imbottite, giacca over, gonna a tubino stretta, lunga fino alle ginocchia e occhiali scuri; nulla sembra poterle impedire il suo corso. Il completo tailored però è stato nel tempo sdoganato, riuscendo a valicare i contesti eleganti e lavorativi a cui era stato relegato. Un esempio recente e lampante di questo aspetto è la reinterpretazione Y2K (tendenza della stagione precedente che sta lasciando ancora tracce nelle collezioni odierne) proposta da Nicola Brognano, creative director di Blumarine, che unisce giacca crop con delicati volant e minigonna. Sicuramente una proposta audace che caratterizza un outfit originale perfetto per osare.
Tailoring e streetwear
Una chiave interpretativa del completo, facilmente replicabile, è il prodotto delle contaminazioni tra streetwear e tailoring. Linee classiche costruiscono forme genericamente più rilassate e riconducibili all’ambito sportivo. Un perfetto esempio di questa combinazione è visibile nella collezione del brand Adeam, dove una felpa crop con zip e leggermente oversize si abbina in modo equilibrato a pantaloni dal taglio classico, dello stesso colore. Il tailoring, dunque, offre una molteplicità di soluzioni adattabili a ogni esigenza e, soprattutto, ai nostri gusti, diventando elemento imprescindibile di cui non poter fare a meno.