L’attesa è finita: l’estate è ufficialmente alle porte e l’unico desiderio è quello di godere del caldo abbraccio del sole, coccola estiva che però nasconde non poche insidie. Quando si parla di abbronzatura ci sono delle regole da rispettare vedendo l’applicazione della crema solare come step fondamentale. Come scegliere le giuste creme solari da usare?

creme solari estate come scegliere | Life&People Magazine

Ora che finalmente sembra essere delineata la skin care routine, concetto conosciuto in Asia da decenni, la voglia di prendersi cura in maniera healthy e seria della propria pelle è tanta. Ma come scegliere la crema più adatta alle nostre esigenze?

Il fototipo

Prima di decidere su quale prodotto puntare, occorre capire quale sia il proprio fototipo. Il fototipo basso è tipico delle persone dalla carnagione molto chiara, tendenzialmente rosa, che alla prima esposizione solare vedono comparire arrossamenti e chiazze non uniformi. Diversamente, un fototipo alto è caratteristico di pelli anch’esse chiare talvolta, oltre che olivastre, ma con sottotono più giallo e dopo brevi esposizioni al sole acquistano quel classico colore ambrato, base della vera abbronzatura.  Una volta individuato il fototipo, si può decidere che tipo di crema usare e che grado di SPF scegliere. Ovviamente, occorre ricordare di avere le dovute accortezze tra viso e corpo, come decolleté, fronte e mani, tutte zone predisposte alla formazione di macchie.

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L’SPF lo sconosciuto

Prima di tutto, serve comprendere cosa sia un raggio solare. Vi sono due tipi di raggi: gli UVB e gli UVA, raggi di luce non visibili a onde lunghe ed in grado di penetrare la pelle. Gli UVA, ovvero quel tipo di raggio dotato di una lunghezza maggiore è in grado di penetrare la barriera cutanea, causando scottature profonde e nel tempo, inestetismi come rughe e macchie, fino al ben più grave cancro alla pelle. Entrambi i raggi UVA e UVB danneggino la pelle non adeguatamente schermata, ma in maniera diversa.

creme solari estate come scegliere | Life&People MagazineSe gli effetti di una scottatura superficiale causata da UVB sono subito evidenti e percepibili a livello dermico, le conseguenze di una penetrazione di raggi UVA non darà nessun sintomo, sul momento, ponendo invece le basi per danni molto più profondi. L’unione dei raggi solari agisce sulla melanina che, venendo stimolata, crea appunto la tanto agognata abbronzatura.

E l’SPF?

Altro non è che un valore che indica la capacità della crema di schermare le pericolose radiazioni UV. Una crema con protezione 30+ ne lascerà passare solo 1/30esimo (bloccandone ben il 97%) mente una protezione 50+ solo 1/50esimo (bloccandone il 98%). Maggiore è il valore dell’SPF, minore è la differenza. Tra un 97% di raggi schermati da una protezione 30+ e un 98% di una crema SPF 50+ la differenza è poca e questo dovrebbe farci capire come sia completamente infondata la paura di non abbronzarsi se la protezione sia 50+.

Protetti anche col make-up

Che la pelle sia grassa, mista o secca, la protezione solare va messa e riapplicata a più riprese durante la giornata, anche sopra il make-up. A questo proposito le case produttrici di solari si sono evolute di modo da rispondere a questi nuovi bisogni creando texture nuovissime come la crema solare secca o la versione spray effetto acqua da vaporizzare su corpo e viso senza sforzo.  Creme come la coreana Innisfree, la nipponica Biorè o la linea Anthelios di La Roche Posay sono tutte proposte ideali anche come base trucco. La famosa korean beauty routine prevede infatti l’applicazione del solare come last step prima dell’applicazione del make-up, e la vuole riapplicata ogni due ore se si rimane all’aperto. Sempre di Anthelios by La Roche Posay, la Sun Protection Invisible è una crema con SPF 50+ che si vaporizza come uno shampoo secco, ideale da riapplicare anche con una fullface.

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Tra i miti da sfatare,

c’è sicuramente quello per il quale una crema con protezione alta (50+ o 100) non abbronzi: niente di più falso. Protetti ci si abbronza meglio e più a lungo, evitando la tanto odiata pelle a serpente a pochi giorni dal rientro dalla vacanza, in cui vediamo l’abbronzatura cedere sotto il tragico effetto della spellatura.Il mondo beauty quindi, così come quello delle protezioni solari, si sta muovendo da tempo verso una sempre più grande consapevolezza che abbronzarsi bene può essere sano a patto di farlo con le dovute precauzioni.

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