Un avvenimento dai contorni storici: Yves Saint Laurent e il cinema si uniscono ancora, stavolta però in modo definitivo. Il brand d’abbigliamento francese ha infatti annunciato la nascita della Saint Laurent production, casa cinematografica della griffe che ha debuttato ufficialmente al Festival di Cannes 2023 con la produzione di due cortometraggi, ovvero il western “Strange Way of Life”- diretto dal Maestro Pedro Almodóvar e con l’interpretazione di Ethan Hawke e Pedro Pascal – e un tributo a Jean-Luc Godard. Si realizza dunque il grande sogno di Anthony Vaccarello che, dal giorno zero in cui è approdato alla direzione creativa della maison, ha avviato un dialogo continuo con la settima arte fino a farla diventare parte integrante del proprio processo artistico. 

La quadratura del cerchio

L’obiettivo del brand è chiaro: la nuova casa cinematografica Saint Laurent punta dritto a una produzione d’autore, sperando di collaborare con i cineasti più famosi del mondo. Pedro Almodovar in tal senso potrebbe avere aperto la strada anche ad altri colleghi affermati, compresi David Cronenberg e Paolo Sorrentino (con cui sembra già certo un accordo), proiettando dunque il progetto di Vaccarello in una seconda fase ancora più stimolante.

Saint Laurent e Cinema Life&People MagazineInnumerevoli sono in tal senso gli esperimenti condotti dall’italo-belga a partire dal 2016, anno del suo insediamento a Parigi. Il designer infatti per sua stessa ammissione tende a pensare alla sue collezioni seguendo uno storytelling a forte matrice cinematografica. Già nel 2018 ad esempio Vaccarello contribuì alla relase di “Self”, progetto che ha riunito sette autori diversi chiamati a dare una visione personale del marchio, compresi il regista argentino Gasapr Noé e Beatrice Dalle, autori rispettivamente dei due corti “Lux Aeterna” e de “A Night in Shanghai”.

Storia Loulou bag Life&People MagazineIn tempi più recenti invece in occasione della collezione Primavera/Estate 2022 lo stilista ideò uno show-film spettacolare realizzato da Nathalie Canguilhem, ma anche due fashion film tra il dark, il surreale e l’onirico affidati nuovamente a Gaspar Noè (con la partecipazione di Charlotte Rampling) e a Jim Jarmush, altro genio dell’audiovisivo. Quest’ultimo, insieme Cronenberg, Amodovar e Albel Ferrara ha inoltre preso parte all’ultima campagna pubblicitaria Primavera Estate 2023 del brand, “Director’s cut”, le cui foto firmate da David Smis hanno fatto velocemente il giro del mondo diventato virale tra appassionati e non.

Yves Saint Laurent, lo stilista cinefilo

Il cinema, e Vaccarello lo sa bene, è parte integrante dell’heritage della maison Yves Saint Laurent, definito non a caso da François Truffaut “Il più cinefilo tra i grandi stilisti”, come dimostrano i suoi innumerevoli costumi realizzati per le attrici più importanti della settima arte. Tra queste si ricorda quello di Jean Seberg per “Moment to moment” (di Mervyn Leroy, 1965) o quello per Sophia Loren in “Arabasque” (di Stanley Donen),  ovvero il meraviglioso impermeabile in vinile rosso. Indimenticabili anche i capi di Isabelle Adjani per “Subway”, la prima pellicola di successo di Luc Bessons datata 1985. La vita stessa del francese poi è stata talmente particolare e ricca di avvenimenti tanto da essere ripresa in svariati biopic o film a tema come “Yves Saint Laurent” (2014) di Jalil Lespert e “Saint Laurent” (2014) del regista Bertrand Bonello.

Saint Laurent e Cinema Life&People MagazineMa l’artista nel corso della sua vita si è innamorato profondamente anche di alcune star, elevandole sue muse personali; il caso più eclatante è quello di Catherine Deneuve, con cui il designer ha raggiunto il suo climax artistico con gli abiti per “Belle de Jour” (1967) di Luis Buñuel, film oggi considerato fondamentale nella formazione stilistica di Vaccarello, il quale ha avuto l’intuizione di prendere un elemento ricorrente ed estremamente caratterizzante della griffe rendendolo oggi finalmente autonom  donandogli una vita e una luce propria.

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