Si è conclusa la fase di eliminazione all’Eurovision Song Contest 2023, rassegna canora internazionale che ieri ha chiuso il suo secondo atto consegnando dunque gli ultimi dieci Paesi che saliranno sul palco della M&S Bank di Liverpool per disputare il Gran Finale, ovvero Albania, Cipro, Estonia, Belgio, Austria, Lituania, Polonia, Australia, Armena e Slovenia. Una serata decisamente sottotono rispetto a quella di apertura, apparsa decisamente sbilanciata in termini di qualità e di proposta musicale. Tuttavia non sono mancati outfit come sempre iper stravaganti e di grande audacia. Godiamoci allora tutti, ma proprio tutti i look della seconda semifinale dell’Eurovision Song Contest 2023.
Camaleontiche le host
Colpi ad effetto speciale per le tre host di questa edizione (domani, in occasione della Finale, si aggiungerà anche l’irriverente Graham Norton), apparse con tre rispettive mise molto affascinanti e con una combinazione di colori sicuramente non casuale. Julija Sanina ha infatti presentato una tuta in pelle dalle tonalità blu affiancandosi alla meravigliosa Hannah Waddingham, splendida in un mullet dress giallo con scollatura a cuore e strascico. Le due conduttrici, insieme, hanno portato sul palco dunque i colori dell’Ucraina, Paese vincitore della scorsa edizione impossibilitato ad ospitare l’evento a causa del conflitto bellico ancora in corso. Promossa anche Alesha Dixon che, dopo il rosa e il rosso, ha optato per un mini dress nero con strascico voluminoso.
Cristalli e rosa per la Danimarca, Armenia suggestiva
Una scelta di coerenza per Riley, cantante in forza alla Danimarca che ha preferito selezionare un outfit simile a quello sfoggiato nel turquoise carpet d’apertura. L’artista è infatti salito on stage con un pantaloni e giubbotto corto rosa tenue incastonato da punti luce, funzionali per rendere di grande effetto tutta la performance.
Si è mossa invece in tutt’altra direzione l’Armenia che, con Brunette, si è resa artefice di un set di enorme presa impreziosito da una coreografia studiata nei minimi dettagli e da un look calzante con la messa in scena: si tratta di un dress monospalla con gonna a pannelli, accompagnato da un hairstyling da urlo e da degli stivali alti fin sopra il ginocchio.
La sana follia della Romania, la contemporaneità dell’Estonia
Non è certo mancato il divertimento nella performance della Romania. Theodor Andrei ha infatti rubato la scena con una mise decisamente eccentrica, scegliendo una giacca indossata a petto nudo abbinata a dei bermuda e scarpe, rigorosamente di colore rosa.
Ancora rosa per il Belgio, colore nero invece per Cipro
Come possiamo notare il colore rosa è stato una delle nuance principali della serata. A confermarlo è il belga Gustaph che ha divertito su pulsazioni dance con pantaloni design rosa, giacca bianca e cappello con la falda.
Outfit più ancestrale invece quello del cipriota Andrew Lambrou, il quale si è presentato a piedi scalzi con una mise nera oversize con gilet ma senza camicia. Si tratta di un look che ricalca le tinte forti del suo brano.
Islanda riflettente, Grecia teenager
Ha giocato con i colori l’islandese Diljá Pétursdóttir, la quale ha sfruttato tutta la potenza del light design selezionando una mise in tessuto spalmato completamente argentato, puntando dunque tantissimo sull’effetto scenico.
Victor Vernicos, rappresentante della Grecia, ha voluto esprimersi in tutta a sua giovinezza (ha solo 16 anni) indossando un capo a trazione teenager: giacca corta con zip, ti shirt e bermuda. Il tutto con i colori dei beige.
Sfumature per la Polonia, contaminazioni per la Slovenia
Tra le più amate della seconda semifinale spicca senza alcun dubbio la Polonia. Blanka Stajkov ha infatti inondato Liverpool con una grande ventata di pop, proponendo una potenziale hit che ha mandato in visibilio il pubblico presente. Bello anche l’outfit, una mise arancione che sfuma in colori più violacei che si contraddistingue per una manica tempestata da brillanti. Senza dubbio, uno dei look più commentati della seconda semifinale dell’Eurovision.
Applausi a scena aperta poi per quella che è considerata la band più forte di questa edizione. Stiamo parlando degli sloveni Joker Out, abili a sciorinare cinque capi diversi ma molto coerenti tra loro con contaminazioni di stili azzeccate e coerenti con la loro personalità artistica.
Abito leggero per la Georgia, San Marino luccica
Si torna ai volumi con Iru Khechanovi, cantante della Georgia che per l’occasione ha voluto mostrare un abito leggero bianco che trova la quadra grazie una coda lunga e voluminosissima, perfetta per giocare con il vento mandato sul palco. Ad ornare il tutto delle applicazioni di cristalli poste sulle tempie.
Non sono riusciti a staccare il pass per la Finale poi gli italiani Piqued Jacks, rappresentanti di San Marino. La band toscana ha comunque fatto un’ottima figura nel contesto eurovisivo, rubando l’occhio con un look nero e giacca luccicante.
Il contrasto dell’Austria,l’Albania rilegge la sua tradizione
Un duo destinato a rimanere ben impresso in questa edizione è certamente quello composto da Teya & Salena, in gara per l’Austria. La loro performance, acclamata dal parterre, è stata resa visivamente facendo emergere un contrasto cromatico: una infatti ha scelto il nero in pelle, l’altra invece il bianco. Ma c’è un pezzo in comune: il rosso. Un confezionamento ben congeniato.
Attenzione massima all’Albania, Paese che più di altri ha saputo rileggere le inflessioni e le tradizioni della propria terra attraverso una chiave più contemporanea. Abina non a caso ha catturato l’attenzione della massa coniugando folk e modernità anche negli abiti riconducibili alle proprie origini.
I look della seconda semifinale dell’Eurovision: draping per la Lituania, “locura” Australia
Semplice, ma non per questo di poco impatto, la mise della lituana Monika Linkytė, personalità che ha scelto come tonalità l’arancione, spalmandolo su una mise strutturata con la tecnica del draping.
Rock e locura (follia in spagnolo) la ricetta invece degli australiani Voyager, band anche ha portato sul palco anche una macchina realizzando uno staging da urlo. Per loro solo completi pied de poule e una notevole portata di stile. Basterà per spingere gli oceanici in alto anche nel Gran Finale di sabato? Basterà attendere ancora poco meno di quarantott’ore per scoprirlo.
Maria Yaremchuk omaggia l’ucraina, colori e libertà nel numero finale
La seconda semifinale si è poi conclusa con due momenti molto emotivi. Prima Maria Yaremchuk ha omaggiato la sua terra, l’Ucraina, con un numero strutturato e contrassegnato da più momenti.
In ultimo invece è andata in scena un’altra performance che racchiude al massimo l’essenza dell’Eurovision, una rassegna in cui convivono lo spirito di condivisione, la commistione di culture, l’amore per la musica, tutto in segno del divertimento e della libertà. Sabato il Gran Finale.
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