Si svolgerà il prossimo primo maggio la ventisettesima edizione del Met Gala 2023, uno degli eventi glamour più seguiti dell’anno, per alcuni considerato addirittura alla stregua della storica Notte degli Oscar. Ogni anno infatti le celebrity più importanti che gravitano intorno alla fashion industry si riuniscono al fascinoso Metropolitan Museum Of Art per assistere all’inaugurazione di una nuova mostra di moda presentandosi con un outfit che deve essere coerente con il tema stabilito dagli organizzatori. Si tratta come sappiamo di una manifestazione in cui rientra anche la beneficenza, visto che durante la serata viene sempre svolta anche una raccolta fondi da destinare proprio al Costume Institute, ente collegato al museo principale. Ma quali sono stati gli abiti più belli sfoggiati al Met Gala? In attesa della nuova rassegna che si celebrerà tra meno di un mese, andiamo a pescare i look più impattanti della storia.

Storia naked dress Cher met gala 1974 Life&People Magazine

L’istrionismo di Cher nel 1976

Cominciamo la nostra piccola carrellata proprio con una delle artiste più legate al mondo della moda. Cher, nel 1976, incantò il mondo presentando un capo firmato dal fidato Bob Mackie. Si tratta proprio di quell’abito-trasparente a ragnatela luccicante che diede il la al lungo filone del “Naked dress”, poi frutto di molteplici ispirazioni anche in tempi recenti: pensiamo a quello sfoggiato da Kim Kardashian nel 2015 o la mise di pizzo confezionata da Givenchy per Madonna nel 2016.

Abiti più belli Met Gala Life&People Magazine

 La Principessa Diana in Dior nel 1996

Come dimenticarlo… Nel maggio 1996 Lady D stava vivendo un momento a dir poco travagliato, in quanto si ritrovava a tre mesi di distanza dall’annuncio ufficiale del divorzio con Re Carlo, avvenuto a febbraio. Per l’occasione dunque la Principessa decise di sfoggiare una mise con l’obiettivo di rappresentare al 100% la sua ritrovata libertà. Oggi, dopo tanto tempo, può sembrare molto casto, ma questo gioco di sottovesti confezionati all’epoca da John Galliano per Dior destarono non poco scandalo all’epoca dei fatti. Semplicemente sopraffino infine il choker di perle a sette fili impreziosito da uno zaffiro e la chiusura con diamante. Meraviglia delle meraviglie.

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Rihanna stupisce tutti nel 2016

Non sono mai mancati in un contesto come quello del Met Gala gli abiti ad effetto, in cui si dividono dei look studiati apposta per scaturire l’interesse dei fotografi ed altri invece che si presentano come dei veri capolavori di couture. Tra questi c’è certamente l’outift sbalorditivo sfoggiato da Rihanna nel 2016. La cantante delle Barbados infatti incantò con una mise sui colori del giallo con cappa realizzata dalla couturier cinese Guo Pei, all’epoca indossata per il tema incentrato proprio sulla Cina. Mastodontiche le dimensioni. Il capo infatti pesava ben venticinque chili, con dei tempi di lavorazione superiori ai due anni. Incredibile.

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Il ricamo a mano di Thom Brown Cardi B nel 2019

Sulla stessa lunghezza d’onda è opportuno citare anche la mise di Cardi B presentata al Met Gala 2019. Un vestito maestoso che, giocosamente, flirta con il concetto di camp, genere amato dal designer Tom Brown. Anche in questo caso a colpire sono le tempistiche: il capo infatti è stato ricamato interamente a mano e decorato con 3.000 piume per più di 2000 ore di lavoro. Il risultato finale non può che lasciare a bocca aperta.

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L’abito lampadario Katy Perry nel 2019

E a proposito di camp sarebbe inopportuno non inserire la mise assurda proposta da Katy Perry. La cantante infatti al tempo decise di affidarsi alle visionarie mani di Jeremy Scott, (ormai) ex Direttore Artistico di Moschino, il quale scelse per l’artista un divertentissimo abito a forma di lampadario, con tanto di lampadine (nascoste) capaci di accendersi. La massima espressione del camp sciorinata in una sola creazione.

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Zoe Kravitz e le trasparenze YSL nel 2021

Audacissimo e sensuale, la proposta di Zoe Kravitz datata 2021 resterà senza particolari dubbi negli annali del Met Gala, complice una scelta erotica riassunta in abito interamente ricamato a rete che non rinuncia a mostrare le forme dell’artista. Potremmo definirlo scherzosamente un “Vedo-Vedo” che ha fatto scuola.

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Kendall Jenner in Givenchy nel 2021

Tornano ancora i cristalli nel capo sfoggiato da Kendall Jenner nel 2021, realizzato personalmente dalla maison Givenchy che prende spunto da alcune intuizioni già proposte dalla casa di moda in tempi antichi rendendo omaggio anche ad Audrey Hepburn tra giochi di trasparenze, ricami raffinati e una silhouette da lasciare esterrefatti. Un tributo nel tributo. Quale sarà l’abito più bello del 2023, dove il tema sarà dedicato al compianto Karl Lagerfield?

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