Durante la trionfale Pre Fall 2023 presentata a Mumbai dalla Maison Dior è riecheggiato nelle ispirazioni e nelle influenze uno dei couturier più importanti della storia della moda. Stiamo parlando di Gianfranco Ferrè. Maria Grazia Chiuri ha infatti creato una collezione basandosi non soltanto sul luogo dove ha realizzato la sfilata, ovvero l’India, ma anche sull’archivio della maison che, dal 1989 al 1996, ha accolto tra le sue fila proprio lo stilista scomparso quindici anni fa, autore tra le altre cose proprio di un’intera linea d’haute couture interamente dedicata all’India, chiamata non a caso “Passione indiana” e ricordata tutt’oggi con nostalgia. Ma qual è stato il percorso del creativo dello stilista, rispolveriamo la biografia di Gianfranco Ferrè, l’architetto della moda italiana.
Un talento sbocciato subito
Nato il 15 agosto 1944 in quel di Legnano, Gianfranco fa emergere fin da subito il suo talento innato, vincendo già all’epoca del liceo un concorso Nazionale di pittura organizzato dall’associazione culturale “Famiglia Legnanese” grazie a un dipinto ad olio. Un riconoscimento che lo porta a proseguire in quella direzione gli studi universitari che, in un modo o nell’altro, dialogano in maniera costante con l’arte. Ferrè infatti sceglie la facoltà di architettura, laureandosi al politecnico di Milano nel 1969.
Pochi anni più tardi invece il giovane Gianfranco farà a tutti gli effetti il suo debutto nel mondo della moda, passando dalla porta della bigiotteria. I suoi prototipi infatti, inizialmente dedicati alla sue compagne universitarie di corso, stregano il cuore di Rosy Biffi, la quale che ne parla a due addette ai lavori, Ileana Pareto Spinola e Anne Sophie Benazzo. Queste, una volta notato il grande talento dello stilista, scelgono i suoi oggetti per presentarli nel loro show room alla vista dei buyers. Sarà l’inizio di tutto. Ben presto infatti gli accessori verranno visionati dalle giornaliste di moda Anna Piaggi ed Anna Riva, per poi essere fotografati nelle riviste di settore già nel 1971.
La folgorazione per l’India e l’avventura con Dior
Dopo aver avviato una collaborazione con nomi e affermati del calibro di Walter Albini e Christane Baily Ferrè intraprende un viaggio in India, una terra che lo sedurrà in modo permanente, influenzando e contaminando tutte le sue creazioni successive. Proprio grazie a questo viaggio l’artista realizzerà la prima collezione d’abbigliamento, denominata “Ketch”, linea che precede la nascita la fondazione della società a suo nome, quella del suo pret a porter femminile e maschile oltre che la produzione di vasta gamma di accessori (vero feticcio di Gianfranco) e dei profumi, lanciati nel 1980.
Proprio alla fine degli anni Ottanta grazie al successo travolgente del suo lavoro Ferrè è nominato Direttore Creativo della maison Dior conducendola nel minimalismo più raffinato. Iper note ad esempio le camice bianche, vero marchio di fabbrica di Ferrè anche durante il suo periodo parigino. Ma a muovere tutto c’è sempre lei, l’India, da lui considerata la chiave per sfuggire al superfluo ed entrare nell’essenzialità più pura e sopraffina. Anche da questa peculiarità – non a caso – proveniva il suo soprannome “architetto”, non solo un giocoso appellativo dovuto alla sua laurea bensì un prezioso modo per sottolineare quanto l’abito non sia un soggetto a sé stante ma faccia parte di un progetto più ampio.
La nascita della linea Jeans e la scomparsa prematura
Nella seconda parte degli anni Novanta Ferrè allarga ancora di più la sua visione, fondando anche una nuova linea jeans rivolta a un pubblico più ampio a prezzi più accessibili, per poi passare anche a un altro settore, dedicato alle collezione dei bambini. Apprezzatissimo dagli studenti, complice il suo amore verso di loro sciorinato nel corso di lezioni svolte in ogni ogni angolo del mondo, da Tokyo agli Stati Uniti, il designer è nuovamente nominato nel 2007 Presidente dell’Accademia delle Belle Arti di Brera (Milano). Una soddisfazione incredibile per Ferrè, il quale però non poté purtroppo godersi il piacere di ricoprire il ruolo assegnato.
Il 17 giugno dello stesso anno infatti il designer verrà a mancare a causa di un’emorragia celebrale improvvisa, lasciando un vuoto incolmabile nella moda mondiale che, dal canto suo, non si è mai dimenticata di lui, come testimonia appunto la prefall di Dior andata in scena due giorni fa proprio in India, sotto il cielo di Gianfranco Ferrè.
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