Archiviate le settimane delle fashion week i grandi brand della moda mondiale si organizzano per pianificare le collezioni Cruise, di solito allestite in location mastodontiche, utili per rendere lo show ancora più virale e quindi appetibile in termini di mercato. Dopo l’annuncio di Louis Vuitton, pronto a salpare sull’Isola Bella del Lago Maggiore, il 14 marzo è arrivata un’altra notizia inerente alle pre fall 2023: la maison Dior ha comunicato la location della sua sfilata: l’India, precisamente presso il Gateway of India (conosciuto anche come Portale dell’india) di Mumbai, – monumento issato nel XX secolo – il 30 marzo.
Il fascino dell’India nelle creazioni di Maria Grazia Chiuri
Non è la prima volta che l’universo Dior e quello indiano si incontrano. Soltanto pochi giorni infatti la Direttrice Creativa Maria Grazia Chiuri ha presenziato alla sede UNESCO di Parigi in occasione dell’International Woman Day, condividendo il palco con Karishma Swali, Direttrice Artistica della scuola di artigianato e moda “Chanakya”, struttura con sede a Mumbai da tempo attiva insieme alla casa di moda francese nel favorire l’occupazione delle donne nel territorio.
Anche per questo importante connubio è logico aspettarsi un défilé con un richiamo importante verso l’artigianato ed il ricamo. Non a caso la Chiuri ha già dichiarato di voler omaggiare l’eredità del Paese, ponendo l’accento proprio su quelle caratteristiche che hanno portato l’artigianalità indiana ad essere riconosciuta in ogni angolo del mondo.
Una collaborazione dal forte valore simbolico
Non si tratta dunque di una scelta fine a se stessa, né di un luogo ad effetto selezionato soltanto per fare scena. Dietro l’approdo di Dior sul Mar Arabico c’è una fortissima valenza simbolica. Il progetto della scuola di Swali è infatti la perfetta traduzione della mission creativa del direttore creativo che, fin dal giorno del suo insediamento, ha intrapreso un percorso molto ambizioso, elevando Dior a marchio non solo femminile ma anche femminista.
La tradizione dell’India infatti vuole che siano soltanto uomini (i cosiddetti karkarigars) ad occuparsi dell’artigianato tessile. La scuola Chanakya invece estende la professione anche alla donne che possono contare soltanto su un reddito basso, permettendo loro di ricevere uno stipendio mensile grazie al fashion. Le esperienze tra Dior e la scuola si erano già incrociate in passato, pensiamo ad esempio all’allestimento della campagna Primavera Estate 2020, i cui pannelli ricamati erano usciti proprio dalla scuola indiana.
L’imponenza del portale dell’India
Il Portale dell’India è oggi considerato uno dei più importanti monumenti di Mumbai. Famoso per la sua struttura ad arco, fu costruito per commemorare la visita di Re Giorgio V e della Regina Maria, datata 1911. I primi bozzetti furono realizzati nel 1914, si dovette però aspettare ben dieci anni per vederlo completato e inaugurato nel dicembre 1924 alla presenza del Marchese di Reading. Si tratta poi di una location dalla fortissima valenza storica.
Per gli inglesi che approdavano in India rappresentava a pieno tutto la potenza dell’impero britannico. Ma quando la Nazione ottenne -finalmente- l’indipendenza il 28 febbraio del 1948, le truppe passarono dal portale (che offre alle sue spalle il meraviglioso scenario del male), proprio per rimarcare anche in modo spaziale la fine della dominazione.
Il monumento è contrassegnato da un patchwork di stili, dove spiccano le architetture indù e musulmane, e da un grande arco di basalto giallo alto 25 metri, impreziosito sulla parte alta da ben quattro torrette, tratto distintivo dell’Opera. L’arco si affaccia sul Mar Arabico, e sorge sul molo in precedenza conosciuto come “Apollo Bunder”. Il 30 marzo sarà inondato dalla sconfinata bellezza del mondo Dior.
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