Back To 2000’s? In un certo sì. In attesa dell’approdo del nuovo Direttore Creativo Sabato De Sarno Gucci nella collezione di transizione fall winter 2023 2024 presentata alla Milano Fashion Week ci riporta indietro nel tempo, rispolverando e reinterpretando i codici estetici tipici della casa di moda tra giochi di contrasti e un intricato meccanismo scenico. L’ufficio stile della maison riesce nel suo intento: riunire diverse anime per mettere il luce una determinata sfumatura del brand. Applausi scroscianti a fine sfilata, con un front row costellato da star del calibro di Asap Rocky, Maneskin e l’habitué Chiara Ferragni.
Un mix di ispirazioni d’archivio
Se la collezione maschile tendeva a superare il radicalismo concettuale del genio Alessandro Michele, quella femminile si appoggia invece su un più funzionale divertissement temporale, in cui si rievocano sprazzi della sublime maestosità del periodo di Tom Ford, presente soprattutto nei reggiseni di cristalli, ma anche riferimenti al lavoro dell’ormai ex Direttore creativo romano, riconducibili in particolar modo nei cappotti e nell’uso delle piume, e di Frida Giannini.
L’inequivocabile riferimento agli anni 2000, sottolineato anche dalla colonna sonora (un remix del beat di “Slave 4 u” di Britney Spears) riaffiorano invece nei perizoma che sbucano dai pantaloni a vita bassa, negli occhiali a maschera, nello smodato uso delle paillettes e nei collant colorati.
Best Of Gucci
Un fashion show dunque che ha il sapore di un vero e proprio best of, costruito dall’ufficio della maison, abile a realizzare un mosaico a tinte glamour in cui emerge in maniera predominante il lato più sexy ed erotico della casa di moda.
Una intuizione giustificata dalle poche ma estremamente eloquenti parole con cui il brand ha presentato il défilé:
«Quando l’immaginazione di diverse menti si unisce attraverso le epoche, il concetto di heritage prende forma […] In un’esuberante conversazione tra passato e futuro, è una riflessione che pone Gucci come costante culturale e ravviva l’influenza dei visionari che ne sono stati alla guida, aprendo la strada a una nuova esperienza del suo heritage».
Considerato soprattutto il periodo storico, quanto fatto da Gucci non può che considerarsi vincente. La scelta più azzeccata in tal senso è stata quella di non confezionare una sterile collezione omaggio, né una più seria retrospettiva antologica.
I capi sfoggiati sulla passerella, allestita come un salone americano degli anni Settanta con tanto di ascensore da dove uscivano le modelle, sono dunque il frutto di una visione comune di tante menti che, unite, hanno contribuito a far emergere uno dei tanti lati della maison, dando ancora più personalità e spinta a un brand che sta per essere investito da una nuova e avvincente rivoluzione.
Lo spettacolo è anche nel front row
Più gremito del solito infine il front row, contrassegnato dalla presenza di star Nazionali e Internazionali, stregate e divertite anche loro dalla giocosità della collezione Gucci.
Tra i più fotografati figura sicuramente Asap Rocky (apparso senza la compagna Rihanna), complice la sua mise contraddistinta da pantaloni palazzo e diamanti di ogni tipo e misura, Chiara Ferragni, accomodatasi di fianco ai Maneskin e apprezzatissima per un look da donna d’affari con giacca e pantalone tagliato (quasi a richiamare una mutanda) oltre che le attrici Dakota Johnson, Julia Garner e Salma Hayek. Quante di queste assisteranno al debutto di De Sarno, pianificato per il mese di settembre? L’attesa è già alle stelle.
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