Se la vittoria più che meritata di Marco Mengoni, al Festival di Sanremo, ha riconciliato quello è il sentimento popolare, dall’altra parte, ai più attenti non è passata inosservata la questione dell’assenza di “quota rosa” sul podio dell’Ariston Assenza questa che ha innescato vere e proprie polemiche in tal senso e attualmente ha accesso ed infuocato numerosi e coloriti dibattiti nei salotti e sui social network. Una controversia destinata a perdurare nel tempo, soprattutto, perchè il fatto non è un caso isolato e ultimamente sembra essere diventato una costante della kermesse canora.
Teoria o complotto? Un’assenza femminile che perdura da anni
Il dibattito, come qualunque altro, divide sempre le correnti di pensiero in quelle che sono due fazioni opposte. C’è chi vede dietro a tutto questo una sorta di complotto, come se la mancanza femminile tra i vincitori, sia stata decisa, a monte, a tavolino. E poi ci sono quelli che non scorgono alcuna polemica, semplicemente perchè credono che tutto ciò sia solo attribuibile al caso, a quella serie di “misteriose” circostanze a cui il fato è da sempre legato. Quel che è vero è che realmente, il comune denominatore di questa spinosa questione, è legato, volente o dolente, ad un assenza femminile che oramai si protrae negli anni. La questione sembra risalire o comunque avere un preciso inizio; si comincia a parlare di assenza del gentil sesso da almeno un decennio.
La vittoria di un artista femminile, infatti, risale al lontano 2014 quando un allora giovane Arisa si aggiudicò l’ambita palma d’oro, simbolo della Città di Sanremo, con il brano “Controvento”. Ma se i risultati finali sono quelli che già conosciamo, questo Festival, sembrava, dall’inizio, virare in un’altra direzione. In base alla prima classifica generale, stilata per l’appunto, con la somma dei giudizi della sala stampa, i numeri avevano dato un risultato ben più promettente. Le prime cinque posizioni erano, infatti, occupate da Marco Mengoni, Colapesce e Di Martino, Madame, Tananai ed Elodie. Ma solo dopo aver rielaborato il risultato con l’aggiunta dei voti provenienti dal televoto e dalla giuria demoscopica, l’esito è cambiato con seguenti piazzamenti: Marco Mengoni, Ultimo, Mr. Rain, Lazza e Tananai. Madame ed Elodie letteralmente “fatte fuori”, scivolando la prima al sesto posto e la seconda al nono.
L’importanza del consenso popolare
Ciò che è accaduto quest’anno è la riprova di quanto il consenso popolare la faccia da padrone in merito a quelle che sono le scelte definitive. Il pubblico fino a quando gliene verrà data l’opportunità, decreterà sempre quello che è o saranno i papabili vincitori. E soprattutto, oggi, che viviamo una vita dove il successo arriva perchè sancito, essenzialmente, dal numero di followers, – così come si chiamano oggi i seguaci sui social network -, il consenso popolare avrà sempre l’ultima parola, quella definitiva, la conferma ce la fornisce proprio questa finale della kermesse canora. A sostituire quel quintetto vincente, di cui abbiamo parlato pocanzi, ci hanno pensato, infatti, Mr. Raine, Lazza e Ultimo, escludendo inevitabilmente le artiste in gara Madame ed Elodie. Sia Ultimo che Mr. Rain, è doveroso ricordare che oggi, possono contare su di un gigantesco consenso di massa.
Il primo, sin dall’inizio della sua carriera, è stato capace di riempire gli stadi grazie alle sue performance canore mentre il secondo cantante, è tra i più visualizzati su youtube. Se il consenso delle masse è unanime per quest’ultimi non si può dire lo stesso per la stampa e per la critica. Infatti, sia Mr. Rain che Ultimo, negli ultimi tempi, vivono un rapporto conflittuale con queste due realtà. Lazza, poi, se non riesce a convincere pienamente quelli che sono i giornalisti specializzati nel settore, può contare comunque sui consensi del pubblico. Le belle e talentuose Madame ed Elodie seppur apprezzate su larga scala non possono fare affidamento sui risultati ottenuti nel tempo dai loro stessi colleghi.
Le polemiche sul direttore artistico: Amadeus
Il noto ed apprezzato conduttore televisivo, nonchè direttore artistico, ancora una volta e per la quarta consecutiva del Festival della Canzone Italiana di quest’anno, non è nuovo alle polemiche in genere e soprattutto a quelle legate all’assenza del gentil sesso sul podio dei vincitori . Nel 2021, in merito alla conduzione del Festival, quest’ultimo aveva preso una chiara e netta posizione in merito ad una protesta che gli era stata avanzata. Durante il corso di un panel della Milano music week, la FIMI, la Federazione Industria Musica Italiana, aveva avanzato il suggerimento di bilanciare a metà gli artisti uomini e donne. Il conduttore Amadeus aveva risposto alla FIMI adoperando le seguenti parole:
“Con grande rispetto non sono d’accordo: non ho mai scelto una canzone in base al sesso dell’artista, sarebbe un grave errore, scelgo la canzone in base alla bellezza».
Il direttore artistico scelse, allora, di non seguire il suggerimento, poichè lo aveva ritenuto, all’epoca, offensivo nei riguardi di tutte le donne e come controrisposta invitò alla parità di genere, le case discografiche:
“Le stesse associazioni musicali hanno tre uomini alla guida: se si tratta di un segnale importante, è giusto che parta dalla grande discografia o dalle associazioni musicali”.
Sicuramente non potremmo parlare di Festival di Sanremo se questo non fosse accompagnato dalle solite polemiche che nascono ogni anno e che a volte fanno sorridere. Non resta dunque che attendere e stare a vedere cosa mai potrà accadere il prossimo anno. D’altronde queste sono “atmosfere da festival”!