Un po’ artigiano, un po’ stilista, un po’ artista contemporaneo: riusciva a stupire sempre. La sua era pura poesia di moda, moderna e provocatoria in quegli anni settanta in cui tutto nel mondo stava cambiando. Oggi, è un giorno molto triste per il mondo dell’arte; è scomparso infatti all’età di 88 anni a Ploudalmézeau (in Bretagna) una delle icone della storia della moda. Il ricordo dello stilista Paco Rabanne, ovvero colui che ha letteralmente cambiato i connotati al fashion system proponendo una visione avanguardista e tante intuizioni ancora oggi utilizzate. Celebriamo il percorso del celeberrimo designer, l’inventore della Metal Couture.

 Life&People Magazine

Un’infanzia difficile

Nato nel 1934 a Pasaia, comune situato nella comunità autonoma dei Paesi Baschi, il giovane Francisco è costretto a scappare dalla Spagna nel 1939 a causa della Guerra Civile. Con la madre, una sarta assunta nell’azienda Balenciaga, approda dunque in Francia, dove cambia nome e comincia il suo periodo di formazione.

storia stilista Paco Rabanne | Life&People MagazinePaco dunque si iscrive alla scuola i architettura presso l’Ecole Nationale Supérieure des Beaux-Arts a Parigi, rimanendo affascinato durante i suoi studi da tutto ciò che gravita intorno alle arti in generale e ai gioielli. Inizia dunque, proprio con quella minuziosa artigianalità trasmessa dalla mamma, a creare i primi preziosi, catturando fin da subito l’attenzione di rinomati designer come la stessa Balenciaga, Maggy Rouff, Philipe Vent, Pierre Cardin e Givenchy.

Il 1966, l’anno della storia

Sarà nel 1966 che Paco Rabanne aprirà a tutti gli effetti il suo marchio di moda, proponendo una collezione di grande ambizione e visione, intitolata “12 abiti non indossabili in materiali contemporanei”. All’Hotel Georges V di Parigi si scrive dunque una pagina indelebile di storia, in quanto vengono presentati dei modelli realizzati con “tessuti” mai utilizzati fino a quel momento: alluminio, plastica e metallo. Il nome della collezione, di grande matrice surrealista, sottolinea un concept inedito per veicolare nuovi messaggi di tipo espressivo: i capi infatti non sono davvero pensati per essere indossati bensì ideati come degli scudi di protezione.

storia stilista Paco Rabanne | Life&People MagazinePaco Rabanne nello stesso anno ha infatti la geniale intuizione di accompagnare il défilé con la musica, inaugurando una pratica divenuta poi parte integrante di ogni sfilata. Il genio del designer si esprime anche negli accessori: dagli orecchini formato maxi agli occhiali da sole rivestiti di pelliccia fino ad arrivare anche a proposte ancora più estreme come gli abiti in carta; prodotti che genereranno un’accoglienza decisamente divisiva.

Un genio incompreso: “la creazione deve essere un gioco perché la moda è inutile”

Come spesso capita con le grandi rivoluzioni e con i grandi geni del nostro tempo, lo stilista iberico infatti non fu capito nell’immediato. Gli abiti in metallo ad esempio inorridirono anche la Regina Coco Chanel che, non senza superiorità, definì Rabanne “Il metallurgico della moda”. Un tipo di espressione che seppur dispregiativa rendeva perfettamente l’idea di un approccio completamente diverso, non a caso particolarmente amato dal genio del surrealismo Salvador Dalì, rapito da questa novità.

storia stilista Paco Rabanne | Life&People MagazineLa verità è che lo spagnolo riuscì nel non facile intento di tradurre alla perfezione lo spirito del tempo dei favolosi anni Sessanta, un periodo di grande dirompenza estetica, di bellezza e di fiducia nella scienza, culminata con la space age, stagione dominata anche dalle creazioni di Paco.

Il Cinema e la prima fragranza

In tantissimi, malgrado alcune critiche di peso, rimasero comunque affascinati dagli abiti di Rabanne che, in pochissimo tempo, conquista pienamente anche il mondo cinematografico. La prima attrice a sceglierlo fu Françoise Hardy, poi arrivano la fantastica Audrey Hepburn (che indossò un capo iridescente ornato da pailettes nel film “Due per strada”) e soprattutto Jane Fonda, la quale sfoggia in “Barbarella” un vestito futuristico entrando, per sempre, nell’immaginario collettivo.

 | Life&People MagazineIl carattere istrionico dello stilista non si limita tuttavia soltanto al mondo nella moda. Nel 1973, crea una fragranza, conosciuta ancora oggi come Paco Rabanne Puour Homme, di grandissimo successo, vincendo anche il Premio Miglior profumo maschile dell’anno ai Fifi Awards nel 1975. Da quel momento, le fragranze dello spagnolo saranno una realtà solida e consolidata sul mercato, non a caso ancora oggi amatissima dalla clientela.

Una sperimentazione continua nella storia dello stilista Paco Rabanne

Le sperimentazioni di Rabanne nel campo dell’abbigliamento proseguirono poi con tanti pezzi degni del suo genio: dall’abito confezionato con un jersey di alluminio battuto a quello fatto interamente con bottoni (1970) o con catarifrangenti (1982). Darà poi l’addio ufficiale alla moda alle porte del nuovo millennio, ovvero nel 1999. Come tutti i grandi artisti, anche lui ha deciso di fermarsi quando più lo riteneva opportuno, senza doversi per forza piegare ad antipatiche dinamiche legate al marketing e al fashion system. Nel 2010, dunque ormai tredici anni fa, fu proclamato Ufficiale della Legione D’Onore dal Ministero della Cultura francese, spegnendosi poi oggi, lasciando però un’eredità e un insegnamento per cui il mondo della moda e dell’arte gli sarà eternamente grato. Ciao, Paco Rabanne.

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