Il Red Carpet può essere considerato il vero crocevia degli stilisti. Scegliere l’abito adatto per la celebrity di turno può rivelarsi un lavoro molto stressante; il rischio di incappare nelle cosiddette “bucce di banana”, optando dunque per una mise non adatta al tempo, alla personalità o alla silhouette della propria celebrità è un pericolo costante per coloro che lavorano all’interno del fashion system. Forse, anche per questo (velato) motivo sul tappeto rosso sta prendendo sempre più piede la moda del look vintage, diventando a tutti gli effetti l’ultima effettiva tendenza nonché uno dei pochi ingegnosi modi per risultare unici senza particolari colpi di teatro. 

Il ritorno del vintage: le motivazioni

Le reali motivazioni che hanno segnato il ritorno dirompente del vintage sono molteplici e semplicissime da rilevare. Il principale, che non deve passare inosservato, è chiaramente legato al delicato tema della sostenibilità e al conseguente boom etico che sta portando ormai diversi acquirenti a rispolverare la bellezza dei capi di un tempo, riutilizzandoli con un occhio di riguardo all’ambiente.

Look moda vintage Life&People MagazineAltro motivo, è invece un fattore più caratteristico, punta all’individualità e all’unicità: rispolverare un capo indossato da un’icona del passato non solo fa rivivere attivamente la diva o lo stilista che ha reso il vestito celebre, ma eleva anche la “nuova indossatrice” a diva stessa, spesso scatenando non poche polemiche. Pensiamo ad esempio a quanto fatto recentemente da Kim Kardashian, la quale ha indossato l’abito d’archivio di Marilyn Monroe, il naked dress.

Ma quali sono i migliori look vintage mai sfoggiati sul red carpet?

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Winona Rider, la classe non è acqua (1994)

Non si può cominciare questa piccola carrellata ritornando al 1994, stagione che potrebbe essere ribattezzata oggi come “Anno zero” del vintage. Il motivo è presto spiegato. L’attrice, in occasione dell’evento più importante tra tutti, la Notte degli Oscar, si presentò (come spesso faceva in quel periodo) con un capo di seconda mano, costato pochissimo, composto da una cascata di frange. Un modo per brillare imperiosa tra le altre star dell’Accademy in modo diverso e precedendo di diversi anni la moda vintage.

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Julia Roberts agli Oscar con un vestito di nove anni prima 

Rimanendo in tema Oscar, è stato estremamente importante anche quanto fatto da Julia Roberts nel 2001, ovvero durante la notte in cui l’attrice dal sorriso più bello del mondo ha vinto la statuetta per “Erin Brockovich” sfoggiando una mise d’archivio proveniente dalla maison Valentino. Si tratta di un capo color nero con inserti in bianco realizzato per l’haute couture 1992, dunque ben nove anni prima. L’abito ottenne un successo in termini di consensi a dir poco stravolgente, tanto da essere considerato dallo stesso Valentino Garavani come il momento più alto raggiunto nella sua carriera fino a quel momento.

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Kristen Dunst e il Dior ’52

In altre occasioni, contrariamente a quanto successo con i due casi precedenti, capita invece di ricreare ex novo un look particolarmente fortunato realizzato anni prima; è il caso per esempio di Kristen Dunst che, nel 2017, ha indossato sempre agli Oscar un abito creato appositamente per lei da Dior seguendo però in modo rigoroso il new look design del 1952, dove spicca una silhouette a clessidra con vita di vespa e gonna ampia.

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La storia: J-Lo icona di Versace

Ci sono volte poi che il vintage, – come spiegato in apertura -, è utilizzato per omaggiare qualcosa o qualcuno. In tal senso a fare scuola è stato nel 2019 l’eccezionale celebrazione pensata dalla maison Versace per la collezione Primavera-Estate 2020. In chiusura, infatti, è comparsa in passerella la grande diva Jennifer Lopez, riportando sotto i riflettori l’iconico abito “Jungle”, chiamato anche l’abito dello scandalo sfoggiato per la prima volta a Los Angeles durante i Grammy Awards 2022. Un momento che ha segnato in modo indelebile la settimana della moda di Milano diventando virale ovunque, social in primis.

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Kim Kardashian in Alexander McQueen

Secondo Andrew Bolton, curatore del MET Gala, si tratta dell’abito più importante del ventunesimo secolo e Kim Kardashian, come abbiamo visto anche in precedenza, non ha perso l’occasione di indossarlo. La ricchissima imprenditrice statunitense due anni prima del discusso “Naked Dress”, è riuscita a sfilare all’Oscar Party con un pezzo pregiatissimo della moda: l’abito “Oyster” di Alexander McQueen estratto dalla collezione Primavera Estate 2003. Più che un semplice vestito, un vero proprio capolavoro, descritto come: “una resa poetica di un disastro in mare”.

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La maestosità di Bella Hadid in Gucci

Non si può non chiudere con la top model più influente del momento, ovvero la meravigliosa Bella Hadid, personalità insieme Kim K e Zendaya tra le più accanite sostenitrici del vintage, non a caso presentato in più occasioni. Il capo migliore? Quello mostrato sul tappeto rosso di Cannes 2022, con un abito bianco proveniente dalla linea Gucci 1996 firmata da Tom Ford impreziosito da un dettaglio eroticissimo cut out che marca l’attitude anni 90. Una meraviglia nelle meraviglie.

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