Il fashion system incassa un altro colpo, stavolta però totalmente involontario. Dopo la chiusura del marchio Raf Simons e la separazione tra Alessandro Michele e Gucci, il mondo della moda negli ultimi giorni è investito da violentissima polemica mediatica ai danni di Balenciaga, una delle maison più apprezzate negli ultimi anni. Il cuore pulsante della querelle sarebbero due campagne pubblicitarie tacciate di pedo pornografia infantile.

Cosa è accaduto

La prima campagna che ha esposto il brand alla polemica è stata rilasciata lo scorso 16 novembre. Stiamo parlando di una raccolta di scatti – intitolata “Gift shop” – in cui vengono ritratti dei bambini intenti a tenere in mano delle borse sotto forma di orsacchiotto ( le stesse presentate recentemente in occasione della fashion week di Parigi). Gli orsacchiotti in questione sono però ornati da diversi elementi che richiamano in modo palese e diretto all’emisfero del bondage: collari di pelle, maglie a rete, cinture. In alcuni shot poi i bambini compaiono in scena proprio insieme ad altri elementi gravitanti al mondo degli adulti, come bicchieri da champagne, da vino, e da cocktail, riposti su un tavolo con altri item griffati Balenciaga.

Polemica mediatica Balenciaga Life&People MagazineMa la situazione è peggiorata appena cinque giorni dopo, quando Balenciaga in modo inspiegabilmente controverso decide di pubblicare un secondo scatto, dal contenuto delicatissimo, inquadrando una borsa posta sopra una scrivania ricolma di tanti fogli sparsi. Tra i vari documenti – visibile allargando l’immagine – spicca anche una decisione della Corte suprema degli Stati Uniti datata 2008, ricordata anche come United States v. William. Si tratta di uno statuto federale che di fatto cassa la pedo pornografia dal diritto alla libertà d’espressione. Una foto dunque choc che, dopo i mormorii iniziali, causa autonomamente una concatenazione tra la scelta di realizzare quei determinati tipi di scatto e il mondo della pornografia infantile.

Le reazioni

Dopo dunque le polemiche di “Gift Shop”, ovviamente incentrate sulla scelta di far posare dei bambini con degli oggetti iper sessualizzati, il fuoco attorno a Balenciaga diventa ancora più alto e scottante con la pubblicazione dello United States V. Williams: una controversia presa di mira soprattutto dalla popolazione di estrema destra, la quale ha subito accusato il brand di facilitare gli abusi sui minori, accuse riprese anche da media importanti come Fox News e il New York Post.

Polemica mediatica Balenciaga Life&People MagazineBalenciaga – che ha poi avviato una causa da oltre 25 milioni di dollari alla società North Six e Nicholas Des Jardin, colpevoli di avere ideato e progettato il set – si è scusata dicendo di non essere informata della pubblicazione del documento United States V. Williams presente sotto la borsa. La maison è dunque ancora oggi in piena tempesta. Nelle scorse ore infatti Business Of Fashion, una delle testate commerciali più famose negli states, ha deciso di non assegnare più un premio destinato a Demna Gvasalia, Direttore Artistico della casa di moda, a seguito della pubblicità controversa. Anche Kim Kardashian, brand ambassador di Balenciaga, si è schierata contro gli scatti affermando di stare valutando il proprio rapporto con l’azienda. La top model Bella Hadid ha invece cancellato alcune foto che la ritraevano con delle calzature griffate Balenciaga.

Balenciaga alza gli scudi su Instagram

Dopo giorni davvero difficili, l’azienda ha rotto il silenzio sui propri canali social (svuotandoli di ogni contenuto come fatto su Instagram), cercando di spiegare all’utenza le proprie ragioni e rigettando in ogni modo le accuse di pedo pornografia: «Vorremmo fare luce sulle controversie emerse dalle nostre recenti campagne pubblicitarie – ha esordito il marchio su Instagram – Condanniamo fermamente gli abusi sui minori; non è mai stata nostra intenzione includerli nella nostra narrativa. Le due campagne pubblicitarie in questione riflettono una serie di errori gravi di cui Balenciaga è responsabile».

Polemica mediatica Balenciaga Life&People MagazineL’azienda poi si è scusata per la scelta dei bambini, ritenendola inopportuna e ammettendo quindi il grave errore. «Le borsette a forma di orso e la collezione di regali di Natale non avrebbero dovuto essere presentate con dei bambini. Questa è stata una scelta errata da parte di Balenciaga, alla quale si aggiunge il nostro fallimento nella scelta e validazione delle immagini». Per ciò che concerne il secondo scatto – quello della borsa nella scrivania – l’azienda ha invece accusato apertamente parti terze per mancanza totale di supervisione scenografica. «La loro inclusione – precisa la maison – è il risultato della negligenza sconsiderata per cui Balenciaga ha sporto denuncia. Siamo responsabili della mancanza di supervisione e controllo dei documenti parte della scenografia e avremmo potuto fare le cose diversamente».

Life&People MagazineNon è certamente la prima volta che la maison guidata dalla mente visionaria di Gvasalia incappa in asprissime polemiche. Nel 2015 infatti il marchio aveva deciso di trasformare in modo molto provocatorio una borsa da spesa IKEA in un accessorio di lusso. In tempi più vicini invece fece scalpore l’idea di far sfilare le modelle con addosso dei sacchi di spazzatura in pelle. Tutte stupidaggini se confrontate all’ultima controversia, da cui non sarà facile uscirne con semplicità.

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