Talentuosa, anticonvenzionale, brillante, bellissima: Scarlett Johansson – che oggi compie splendidamente i suoi 38 anni – è insieme prototipo e antitesi della diva moderna. Sex symbol indiscusso ma anche attivista senza filtri, infatti, l’attrice di Black Widow, Storia di un matrimonio e Jojo Rabbit (per citare solo gli ultimi dei suoi molti film) combatte da sempre il ruolo che le è stato cucito addosso, rifiutando di essere incasellata a colpi di talento e dedizione. Un atteggiamento che, inutile girarci intorno, hanno fatto di lei una delle più grandi interpreti della sua generazione. Per questo, per festeggiare il suo compleanno, non possiamo far altro che ripercorrere la sua incredibile carriera sotto i riflettori, ricordando i ruoli che l’hanno resa indimenticabile.
Chi è davvero Scarlett Johansson: infanzia, origini, i primi passi
Figlia di un architetto danese e di una produttrice cinematografica statunitense, la giovane Scarlett nasce a New York il 22 novembre 1984, ricevendo come retaggio familiare la doppia cittadinanza, l’interesse per l’arte e l’amore per il cinema. Una passione che, fin da giovanissima, la porterà verso quello che si rivelerà essere il suo habitat naturale: il palcoscenico. Cresciuta con la sorella Vanessa, il fratello Adrian e il fratello gemello Hunter, Scarlett ha infatti sempre avuto ben chiaro chi avrebbe voluto diventare: un’attrice, come sua madre, ma migliore. Tanta determinazione la portano a iniziare la sua carriera quando era ancora una bambina: a soli quattro anni compare nei primi spot televisivi, ai quali seguiranno ben presto veri e propri provini per produzioni cinematografiche importanti.
Visto il talento dimostrato dalla piccola Scarlett, non passa molto perché venga scelta per le sue prime apparizioni ufficiali: a far da apripista è la pièce teatrale Sofistry, dove recita al fianco di Ethan Hawke, ma il debutto sul grande schermo arriva con Genitori cercasi, Appuntamento col ponte e Manny & Lo, che la iniziano alla fama. Tuttavia, il ruolo che la consacrerà alla celebrità è quello di Grace nel cult L’uomo che sussurrava ai cavalli, capolavoro del 1998 che la vede protagonista al fianco di uno strepitoso Robert Redford.
Così, nemmeno maggiorenne Scarlett Johansson aveva già alle spalle una carriera che avrebbe fatto invidia a qualsiasi coetanea. Ma l’astro nascente del suo talento non era che all’inizio: anno dopo anno, film dopo film, l’attrice si è guadagnata un posto sempre più in vista nell’Olimpo delle celebs di Hollywood, sorprendendo tutti per bravura e bellezza.
Il successo e il suo lato oscuro: Scarlett Johansson e la lotta all’ipersessualizzazione
A soli 38 anni, Scarlett conta 5 candidature ai Golden Globe, 4 al Premio BAFTA (di cui una vinta) e due nomination agli Oscar. Per di più, nel 2011 si è aggiudicata un Tony Award per aver recitato nello spettacolo Uno sguardo dal ponte a Broadway, dimostrando come il suo talento di attrice non dipendesse di certo da montaggi o tagli cinematografici. Tutti traguardi che non fanno che dimostrare un talento puro e innegabile. Tuttavia, nello showbiz contemporaneo, anche questo – fin troppo spesso – non basta. Fin dalle sue primissime interpretazioni in ruoli adulti, infatti, la sensualità e la bellezza di Scarlett hanno fatto sì che l’attrice si sentisse imprigionata nel ruolo dellafemme fatale.
Il primo film a dipingerla in questi termini è stato Lost in Translation di Sofia Coppola (2003), un film nel quale Scarlett recitava – al fianco di Bill Murray – nei panni di una venticinquenne neolaureata, nonostante in realtà avesse solamente diciassette anni. «Tutti pensavano che fossi più adulta e che recitassi da chissà quanto tempo: sono stata ipersessualizzata», ha spiegato nel podcast Armchair Expert con Dax Shepard. «Ero considerata un oggetto. Ero incasellata in quel mondo dove sentivo di non ricevere le offerte di lavoro che desideravo. Ricordo di aver pensato: “Credo che la gente pensi che abbia quarant’anni”. Poi, a un certo punto, ho capito che non mi andava più bene. Anzi, ho capito che era qualcosa che dovevo combattere».
Il riscatto nell’MCU: da sex bomb a Black Widow
Ha deciso che doveva lottare, ed è diventata un Avenger. Il ruolo di Vedova Nera, la spietata spia del Marvel Cinematic Universe è stata senza dubbio una scelta più “pop”, ma decisamente azzeccata per svincolarsi finalmente dall’etichetta sminuente di “bomba sexy”. Agguerrita, cinica, sensuale ma prima di tutto forte, Natasha Romanoff si è fatta strada in un mondo di supereroi uomini – aprendo la strada per le successive Captain Carter, Scarlett Witch e Gamora – dimostrando che non servono superpoteri per diventare leggenda.
Oltre a darle una visibilità straordinaria e un successo senza precedenti, l’universo Marvel ha riacceso i riflettori su Scarlett Johansson, che negli ultimi anni ha ripeso ruoli drammatici di spessore, come quello di Storia di un matrimonio o del poetico film di Taika Waititi Jojo Rabbit: due dei molti ruoli indimenticabili a cui l’attrice, nei suoi 38 anni, ci ha abituati. Ma quali sono gli altri? Ecco la top 5 dei suoi ruoli migliori:
Grace in L’uomo che sussurrava ai cavalli (Robert Redford, 1998)
Charlotte in Lost in Traslation (2003, Sofia Coppola)
Griet in La ragazza con l’orecchino di perla (Peter Webber, 2003)
Vedova Nera nel Marvel Cinematic Universe
Nicole in Storia di un matrimonio (Noah Baumbach, 2019)