Roma omaggia la memoria di Peter Brook con una rassegna internazionale dal titolo Roma Live Arts. Spettacoli di prosa, teatrodanza, circo e musica animeranno la Città Eterna da lunedì prossimo, 21 novembre a lunedì 19 dicembre. La rassegna si pone, quindi, come l’edizione zero dell’Esposizione Internazionale dello Spettacolo dal vivo. La Capitale si apre così all’incontro con importanti realtà artistiche europee, un’imperdibile occasione di rilancio per il futuro della città.
All’inaugurazione un ospite d’eccezione
La rassegna, non poteva sperare in un inizio più prestigioso: il Maestro Eugenio Barba inaugurerà Roma Live Arts, presso lo Spazio Rossellini. Lavorare in un angolo per altri angoli è l’intrigante tema scelto per la riflessione in apertura di giornata, che si concluderà con l’esibizione di Abraxa Teatro e con lo spettacolo Ave Maria, diretto proprio da Barba e interpretato da Julia Varley. Seguirà una conversazione esclusiva con i due artisti. Roma Live Arts prosegue con un omaggio a Pasolini, nel centenario della nascita; allo scrittore e regista, infatti, è dedicato un concerto al Monk Roma, martedì 22 novembre. L’Orchestra di Villa Pamphilj sarà diretta dal maestro Fabrizio Cardosa e vedrà come ospiti: al clarinetto Emilio Rocca e alla voce Gabriella Aiello.
Tanti artisti internazionali
Costituita da artisti internazionali – italiani, irlandesi, francesi, australiani – la Compagnia Lost in Translation Circus è uno degli ensemble di teatro/circo contemporaneo più famosi al mondo. Il 12 dicembre ammalierà il pubblico del Teatro Nino Manfredi di Ostia con lo spettacolo La Ballade De Bergerac. Di tutt’altro tono, invece, lo spettacolo in scena al Teatro del Loto il giorno dopo: Figli di Abramo ‒ Abrahams Barn. Scritto dal drammaturgo norvegese Svein Tindberg, il testo che tratta delle tre religioni monoteiste ha già conquistato più di 100.000 spettatori in Norvegia.
Prestigiosi ensemble e compagnie emergenti
In seguito, il 14 dicembre, Roma Live Arts cambia cornice e si muove verso il Teatro degli Audaci. Il teatrodanza sarà protagonista con Atlas 2 – Dialog of One, la performance multipla della Emanuele Soavi Incompany. La compagnia ha sede a Köln e festeggia quest’anno i suoi primi dieci anni di attività. Lo spettacolo che propone si configura come la ricerca delle testimonianze lasciate da coreografi la cui memoria è caduta nell’oblio a causa del Nazismo: un lavoro che fonde in sé arte e impegno civile.
Ben più longeva è invece l’attività dello Spellbound Contemporary Ballet, in scena il 15 dicembre per la rassegna Roma Live Arts. La Compagnia vanta 25 anni di esperienza nel settore della danza contemporanea, raccogliendo successi in Italia alla Fondazione Fabbrica Europa come all’estero presso il il National Taichung Theater a Taiwan, il CCDC Hong Kong, il Grand Theater de Luxembourg e il Bejing Dance Festival. La prestigiosa compagnia si esibirà in ben tre differenti coreografie: Unknown Woman; Kavoc; Yes, of course it Hurts.
Magia, poesia e digitale
Il 16 dicembre il pubblico di Roma Live Arts, allo Spazio Rossellini, scoprirà la nuova frontiera dell’illusionismo: IllusionItech. Un format esclusivo ideato nel corso degli anni da Andrea Sestieri. L’illusionista, che si è avvalso della collaborazione dei migliori ingegneri, analizza la relazione tra l’essere umano e la tecnologia, tra magia e digitale.
Roma Live Arts si concluderà, dunque, il 19 dicembre con l’omaggio alla poetessa Mariangela Gualtieri. L’affermata compositrice italiana Silvia Colasanti, nota a livello internazionale, dirigerà il concerto “È breve il tempo che resta” al Monk Roma. Un toccante spettacolo dedicato alle poesie di Gualtieri, con la soave voce di Gaia De Laurentiis e l’attesa partecipazione del Quartetto Guadagnini.
Il docufilm e le altre attività collaterali
Numerose le attività collaterali; tra queste anche l’incontro con la tradizione teatrale italiana: i Comici dell’Arte riportati sulla scena dall’acclamata Compagnia Sasiski. E, infine, nell’ottica di realizzare una futura Esposizione Internazionale dello Spettacolo dal Vivo, sarà documentato ogni istante con un docufilm che porterà la firma di Enzo Aronica e si intitolerà P”oso qui la mia storia”.