Tempo fa parlare di soldi e delle proprie finanze personali era un’attività all’ordine del giorno. Certo, ci riferiamo ad un periodo storico completamente diverso, quello in cui iniziava a muovere i primi passi il capitalismo come lo conosciamo oggi, con l’avvento della Rivoluzione Industriale e tutti i cambiamenti che essa aveva comportato per la storia dell’umanità. Sono tuttavia in atto degli sviluppi epocali in termini di percezione che abbiamo rispetto alle nostre finanze e a quelle delle persone che ci circondano. Eppure, ancora oggi, è molto importante parlare di soldi; perché?
La giusta misura
Come per qualunque altro tema, è fondamentale essere consapevoli della linea di demarcazione fra una conversazione sana ed equilibrata riguardo ai soldi e il chiacchiericcio più superficiale. Nessuno vorrebbe mai sentirsi porre delle domande dirette sul proprio stipendio o sul conto in banca: sarebbe davvero un’enorme mancanza di tatto e di rispetto. C’è dunque modo e modo di parlare di finanze, basta trovare la chiave giusta per affrontare l’argomento.
Il nudismo finanziario
C’è chi ha spinto la discussione sul delicato tema verso un livello superiore, parlando della necessità di mettere a nudo le nostre risorse economiche, con i tempi e i modi giusti, non tanto per fare gossip spicciolo quanto piuttosto mirare l’obiettivo di sviluppare negli individui (soprattutto in Italia) una consapevolezza finanziaria adeguata al periodo storico in cui ci troviamo a vivere.
L’obiettivo di questa ideale campagna di sensibilizzazione (che si potrebbe concretizzare, perché no, in corsi e seminari ad hoc) è quello di abbattere il tabù che nel corso del tempo si è sviluppato rispetto al discorso soldi. Prima facciamo crollare le barriere che noi stessi abbiamo creato, prima riusciremo a parlare del tema senza costrizioni, sviluppando una consapevolezza che ci aiuterà non soltanto a guadagnare ma anche e soprattutto a risparmiare. In un contesto internazionale sempre più incerto, con due pesanti crisi economiche alle nostre spalle e la minaccia bellica che incombe, riuscire a mettere da parte un gruzzolo per le nostre eventuali emergenze future risulta più cruciale che mai.
Perché abbiamo paura di parlare di soldi?
I motivi che ci spingono ad essere reticenti quando arriva il momento di affrontare l’argomento sono svariati. Di norma, gli individui provano un senso di vergogna, confusione o imbarazzo quando si tratta di affrontare il tema del “vile denaro”. Ancora oggi, nella società della performance e della competizione, i soldi rappresentano per molti un importante strumento di affermazione dello status sociale: sembrano concetti legati a visioni ottocentesche dei rapporti umani, ma sono ancora oggi (purtroppo) più radicati che mai. C’è inoltre il senso di colpa che può per esempio emergere quando, provenendo da famiglie facoltose, ci sentiamo in difetto rispetto ai meno abbienti, quasi come se non ci fossimo meritati quel livello di ricchezza che, in molti casi, è stato guadagnato con sforzi e sacrifici. Non c’è niente di più sbagliato…
L’educazione finanziaria al centro
Con il termine ci si riferisce alla capacità di gestire le proprie finanze con uno sguardo verso il futuro, senza dover necessariamente rinunciare ai piaceri della vita ma allo stesso tempo avendo ben presente quali sono i limiti che il nostro portafoglio ci impone. Per riuscire a formarci correttamente su questa spinosa materia, tuttavia, è necessario parlarne sul serio, altrimenti si rischia di non andare da nessuna parte. Rendere i soldi un tabù non solo è inutile ma anche controproducente per la nostra crescita e stabilità finanziaria: aprirsi e confrontarsi con i nostri pari è il primo passo per affrontare il discorso legato alla stabilità futura delle nostre finanze.
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