Un curioso caso sta coinvolgendo il mondo dell’arte e della moda che, stavolta, non stanno andando a braccetto. Le Gallerie degli Uffizi di Firenze hanno infatti fatto causa al celeberrimo stilista Jean Paul Gaultier per via dell’utilizzo non autorizzato della Venere di Botticelli nella collezione Le Musée. La notizia è emersa, nello stupore generale di tutto il mondo, nella giornata di lunedì 10 ottobre, trovando una grande eco mediatica.

La dinamica della denuncia

La Maison aveva utilizzato l’immagine del Capolavoro di Botticelli per adornare una serie di prodotti della collezione Primavera-Estate 2022 presentata lo scorso aprile e incentrata proprio sul filo diretto che intercorre tra la sfera artistica a quella della moda. Un gesto che però non ha per niente lasciato contento il Direttore delle Gallerie Erik Schmidt che, una volta viste le immagini della Venere stampate nei capi, ha mandato una lettera di diffida al brand. Una missiva però andata completamente a vuoto, vista la mancata risposta della griffe.

Uffizi causa Gaultier Life&People MagazineUn gesto irrispettoso dunque che ha spinto le Gallerie a intraprendere una vera e propria azione legale, come ampiamente spiegato in una nota stampa:

«La casa di moda ha utilizzato l’immagine del capolavoro custodito nel museo per realizzare alcuni capi di abbigliamento, pubblicizzandoli anche sui propri social e sul proprio sito – si legge nel comunicato – senza chiederne il permesso, concordarne le modalità dell’uso e pagare il canone cos’ come è invece espressamente previsto dalla legge».

L’ufficio legale si è dunque attivato «Inviando alla casa di moda una lettera di diffida nella quale si intimava il ritiro dal mercato dei capi con l’immagine della Venere o, in alternativa, di contattare quanto prima il museo per stringere l’accordo commerciale necessario a sanare l’abuso compiuto».  Ma vista la mancata risposta gli Uffizi hanno intrapreso la va giudiziaria, chiedendo oltre al ritiro degli abiti considerati illegittimi anche un richiesta di risarcimento a favore del Museo. Una cifra che sembra essere esosa, circa 100.00 € secondo le ultime indiscrezioni.

Per la legge italiana non ci sono dubbi

Guardando la legge italiana, il comportamento degli Uffizi appare assolutamente idoneo. Il Codice dei Beni Culturali in tal senso parla chiaro, imponendo un pagamento di un canone prescritto per l’uso di tutte le immagini facente parte della proprietà pubblica italiana, previa ovviamente autorizzazione. Come specificato nella nota dunque gli illeciti commessi dalla maison Gaultier sarebbero ben due.

Uffizi causa Gaultier Life&People MagazineSono due infatti gli articoli a cui si appella l’ufficio legale degli Uffizi: il 107 – che riserva alle amministrazioni il potere di concedere o meno l’autorizzazione alla riproduzione dei beni –  e il 108, quest’ultimo riguardante la possibilità di usare dei beni privi di autorizzazioni solo per iniziative senza scopro di lucro. Ma a quanto ammonta di solito il canone da pagare per avere l’ok da parte di un determinato ente per poter utilizzare le immagini? Difficile da quantificare. Il prezzo di solito oscilla dal volume di vendite, quindi può variare da poche a migliaia di euro.

Gli uffizi fanno causa a Gaultier: il precedente del Louvre apre a una riflessione

Nella storia sono molteplici le cause legate ai diritti d’immagine. Eppure c’è un precedente di un altro Museo importantissimo, quello del Louvre, che apparentemente si è mosso in modo opposto rispetto alla nostra bellissima Galleria. Nel 2017 infatti Louis Vuitton ha incaricato l’artista statunitense contemporaneo Jeff Koons di trovare un modo per rilanciare il bauletto, accessorio simbolo della maison.

Uffizi causa Gaultier Life&People MagazinePer farlo l’artista ha usufruito a piene mani dei lavori di Leonardo Da Vinci, Van Gogh, Rubens e Fragonard, di proprietà del Louvre che però, intuendo la maestosità dell’operazione, ha deciso di curare in prima persona il lancio della collezione, ospitandola all’interno delle proprie mura, proprio a pochi passi dalla Gioconda originale. proprio per questo motivo in molti, pur essendo completamente legittimo, hanno criticato l’atteggiamento eccessivamente punitivo dell’Italia che, di fatto, toglie la possibilità di promuovere costantemente la cultura e la nostra bellezza nel mondo. La storia, a prescindere dalle opinioni di ciascuno di noi, è destinata a non finire qui.

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