Un processo di elaborazione con due parole chiave: eleganza e senso di esplorazione. C’è una ricerca oculata nella sfilata che presenta la collezione Fendi Primavera Estate 2022-2023 in occasione della prima giornata della Fashion Week a Milano. Una sfilata in cui il Direttore Creativo Kim Jones ha voluto rispolverare la storia del brand, attingendo come punto di partenza al lavoro di Karl Lagerfeld, con focus nel periodo che va dal 1996 al 2022.
Un tripudio di seta e stampe in stile inizio millennio
L’intera collezione si basa sugli stili e sulle influenze a cavallo tra la fine degli anni Novanta e l’inizio del nuovo millennio, chiaramente riletti in chiave contemporanea in cui ci si allontana dall’austerità del passato abbracciando un tipo di sofisticatezza elegante, fine e raffinata. Caratteristiche che si palesano nell’uso dei materiali, dove spicca l’utilizzo della seta rasata, grande protagonista di tutte i capi e presente in drappeggi con tagli asimmetrici e annodati, nelle camicie, nei pantaloni o nelle longuette aperte da vistosi spacchi e nelle minigonne. Ampio spazio anche alla lana leggera e un diffuso uso della maglieria, strizzando l’occhio alle recenti e fortunate irruzioni nel mondo dello streetware. Splendidi i pantaloni cargo, altro elemento essenziale.
«Ciò che mi interessa in particolar modo di Fendi – ha detto Kim Jones – è esplorare la nozione di utilità funzionale insieme alla femminilità, perché le donne Fendi sono forti con vite colme e impegnate. Si tratta di continuità, mi interessa guardare alle cose che ha fatto Karl e vedere come possiamo svilupparle, sia visivamente che tecnicamente».
Minimalismo ed ecletticismo pop
Il punto di incontro della collezione è quindi quello tra la semplicità minimalista e l’eclettismo pop, portato in passerella con capi fluttuanti, delicati e disinvolti ma al contempo sportivi. Il rapporto di continuità con la Fendi Couture Autunno/Inverno 2022 è rappresentato dalla presenza della cintura obi, integrata nella sartoria per elevare la forma. Calibrata e pregna di armonia poi la palette colori, dove tonalità neutre lasciano talvolta spazio ad audaci virate accese, come il rosa, il blu fiordaliso e il verde vivo.
Particolarmente apprezzate in prima battuta anche le calzature, tra sneakers rialzate e platform in gomma, dove svetta la “F” rovesciata di Fendi First, omaggio alla miscela tra forma e funzione tipica del brand. Altissima come sempre l’attenzione verso gli accessori (proprio pochi giorni fa alla New York la celebrazione dei venticinque anni della Fendi Baguette), dove svettano particolarmente Nano Fendigraphy, l’O’Lock oltre che Peekaboo e First. Tutte borse che riflettono perfettamente il dualismo che caratterizza tutto il concept della sfilata, in cui le pelle lucide integrate a tele neutre combaciano con colori più accesi e stampe su toni naturali.
La brillantezza dei gioielli
In questo gioco di contrasti entrano a pieno regime anche i gioielli, in cui viene sottolineata la contrapposizione tra rigido e morbido che, secondo il Direttore Creativo Jones, conferisce reale funzionalità. La sensazione generale è che la ricezione del fashion show firmato Fendi abbia avuto un duplice consenso, evocando un senso di dolce nostalgia agli appassionati di lungo corso che potranno ricollegare le creazioni a quelle di Jil Sander in auge più di vent’anni fa. Per i più giovani invece il tutto avrà un sapore vintage irresistibile, diventando a tutti gli effetti un trend. Vediamo cosa succederà.
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