Profumo e arte: entrambi sanno catturare ed evocare le più diverse sensazioni, l’ispirazione, i ricordi più lontani, le emozioni più profonde. Tutte le espressioni artistiche, che siano legate alla letteratura, alla musica, al cinema, alla moda e alle arti figurative, hanno spesso tratto ispirazione dalle sensazioni evocative che il profumo, – e quindi il senso dell’olfatto -, sa trasmettere.
Il profumo si può dire faccia parte del panorama culturale del nostro secolo, proprio perché considerata forma d’arte
La sua percezione attualmente sta prendendo una connotazione meno estetica e modaiola, ma più culturale e di contenuto.Un concetto che ha trovato la sua espressione nella mostra allestita a Londra nella Somerset House dal titolo “Perfume: a sensory journey through contemporary scent”. Questo percorso espositivo si sviluppa attraverso il racconto olfattivo, tattile e visivo di dieci fragranze e dei nasi che le hanno create, andando a comporre lo scenario dei profumi che ha caratterizzato gli ultimi vent’anni.
In Italia si è andati oltre, perché per la rassegna biennale MU-VE Contemporaneo, Palazzo Mocenigo ha proposto “Es-senze”, la prima mostra in Italia che vede artisti creare opere utilizzando come materia il solo profumo. Sono stati coinvolti nell’originale progetto, curato da Pier Paolo Pancotto, artisti diversi accomunati dalla voglia di esplorare, ciascuno a proprio modo, una dimensione creativa alternativa: l’olfatto e le componenti sensoriali connesse. Tra i nomi figurano Mircea Cantor, Mateusz Choròbski, Jason Dodge, Bruna Esposito, Eva Marisaldi, Florian Mermin, Giuseppe Penone, Paola Pivi, Namsal Siedleck, Achraf Touloub, Nico Vascellari e Luca Vitone.
C’è chi invece accomuna lo spirito di un artista alle proprie fragranze,
come ha fatto il maestro profumiere Alberto Morillas che ha studiato il percorso dell’artista Salvator Dalì in forma olfattiva. Sono nate così tre macro collezioni, suddivise a loro volta in diversi e unici pregiati profumi, ispirati ai diversi simboli iconografici dell’artista, quali l’occhio, la farfalla, il calice, la mano e l’orologio. L’ispirazione per la creazione di un profumo nasce, a volte, da un percorso interiore dell’artista alla ricerca della bellezza, com’è successo per Filippo Sorcinelli, un artista, un organista di fama internazionale, un profumiere e un sarto che ha realizzato vesti sacre per Papi, come Benedetto XVI e Francesco.
Crea profumi che sono una contaminazione di sensazioni ed emozioni, che prendono forma sia nell’essenza, che nella materialità del flacone: il risultato è un’opera d’arte. Per lui ogni situazione può essere fonte d’ispirazione per creare una fragranza; diventano parti del packaging i suoi schizzi fatti a mano, le sue opere e i suoi disegni.
Nasce la sua linea di profumi d’arte: _UNUM_ , termine che significa “unico”,
ereditato dal suo credo cattolico, volendo esemplificare l’unicità del viaggio di Sorcinelli intenso e sincero, sofferto e spirituale. Le sue esperienze, il suo vissuto, i suoi incontri, lo portano a creare nuove fragranze, una su tutte “Io_non_ho_mani_che_mi_accarezzino_il_volto” che celebra uno dei fotografi italiani più importanti del XX secolo, Mario Giacomelli. La nuova fragranza di Sorcinelli “Reliquia” celebra uno dei gioielli del barocco italiano, la Chiesa della Croce. La Reliquia parla delle pareti rivestite in legno dorato, finemente decorate con intagli e rilievi, parla dei passi incensati verso il grande altare maggiore della Chiesa della Croce, come un ricamo dorato, dove all’interno è custodita la statua del Cristo morto, opera lignea del XVII secolo e visibile soltanto una volta l’anno.
L’arte olfattiva può diventare uno strumento di dialogo con l’arte concettuale e contemporanea.
La declinazione olfattiva dell’atto creativo è per Maria Candida Gentile il mezzo con cui esprimersi. Il suo percorso passa dai territori dell’arte, risuonando insieme alle opere di artisti contemporanei quali Luca Vitone, Marco Nereo Rotelli, Pamela Rosenkranz. Il profumo diventa espressione d’arte e può vestire una installazione, coinvolgere lo spettatore pienamente nell’opera d’arte dialogandoci con i sensi. Le sue sono fragranze che diventano vere e proprie opere d’arte composte esclusivamente da materie prime naturali estratte da piante, fiori e radici e nessuna molecola sintetica.
Serge Lutens è un caso unico della profumeria contemporanea
Artista poliedrico, eccellenza in tutti i campi della bellezza, che si tratti di fragranze, trucchi, pettinature, gioielli, oggetti d’arte, decorazione, fotografie e film, senza dimenticare la sua passione per la scrittura. Il Marocco e la sensualità dell’Oriente nutrono la visione del profumo delle origini, quello del mondo antico e delle sue cere odorose. Tra le creazioni più importanti di Serge Lutens emerge Nombre Noir, un profumo creato nel 1982, con un flacone prezioso realizzato in vetro nero e ingredienti inconsueti e ricercati nella fragranza, come l’osmanto.
Nonostante non sia un profumiere, Luigi Russolo con la sua opera “Profumo” rapisce lo spettatore con un dipinto che si vede e s’annusa, che si sente e s’ammira, che evoca esperienze sensoriali in grado di coinvolgere non solo la vista, ma anche l’olfatto. L’opera di Ruffolo si può paragonare a un profumo che prima arriva con le note di testa, le più intense, poi si diffonde con le più morbide ma più corpose note di cuore e infine rimane con persistenti note di fondo.