Mano nella mano fino alla fine, Alessia a Giulia, erano sorelle e avevano solo 15 e 17 anni. Due bellissime adolescenti, piene di voglia di vivere, di divertirsi, giovani vite brutalmente spezzate in un terribile incidente ferroviario. La mattina del 31 Luglio, alle ore 7 circa sono state travolte ed uccise da un Frecciarossa in transito nella stazione di Riccione dopo aver trascorso la notte nella discoteca Peter Pan. La linea gialla sui binari, quella linea che più che mai ha rappresentato il confine sottile che c’è tra la vita e la morte. Pochi attimi, – dodici secondi -, per mettere la parola fine ai sogni di due ragazzine piene di aspettative e con le loro normali voglie da adolescenti. Il nostro commosso ricordo di Giulia e Alessia Pisanu.

ricordo Giulia Alessia Pisanu tragedia Riccione Life&People Magazine

Alessia, Giulia e la generazione dei pendolari della notte

Fino a quando i profili social delle due ragazze erano ancora attivi (sono stati chiusi a poche ore dalla tragedia) era piuttosto chiaro a tutti i follower quale fossero le loro ambizioni. Adoravano fare festa, ascoltare musica, trascorrere serate spensierate insieme. Loro si, sorelle, ma anche migliori amiche… Lo scriveva Giulia, la più grande delle due in alcuni post Instagram:

“Una sorella come migliore amica. A volte credo che mia sorella sia la mia unica ragione di vita”,

frasi accompagnate da cuoricini rossi a dimostrare un amore reciproco che le univa. In alcuni post pubblicati erano intente a prepararsi, lisciandosi i capelli a vicenda al ritmo delle loro canzoni preferite. Avevano la passione per il ballo, le discoteche, adoravano quelle serate lontane da casa, usanza solita per molti giovani e adolescenti, che, con budget limitato, sono ormai più che abituati a quello che si potrebbe chiamare “pendolarismo da discoteca”. Un neologismo, quest’ultimo, che spiega piuttosto bene la tendenza sempre più diffusa fra le nuove generazioni, abituate a serate low cost mordi e fuggi organizzate all’ultimo minuto.

Da una stazione all’altra

Per molti teenager ormai è la norma: si parte la sera, al calar del sole, sbarcando nelle location più in voga della Riviera Romagnola. Tra le scelte più gettonate: Milano Marittima, Cesenatico, Rimini e Riccione, quest’ultima la meta più ambita, complice anche l’organizzazione magistrale di eventi di richiamo nazionale, la concentrazione e la contaminazione delle numerose discoteche, la presenza di fashion influencer, tik-toker, artisti trap, tutte personalità particolarmente amate e venerate dai più giovani. Si inizia a fare baldoria all’ora dell’aperitivo in attesa di poter entrare in discoteca. Una volta entrati nei club la notte si infiamma: si balla per ore, si beve, fino alle prime luci dell’alba. Purtroppo però la situazione spesso sfugge di mano,  – specialmente ad adolescenti e giovani – e, tra una compagnia sbagliata e la comprensibile voglia di trasgredire, le serate rimangono segnate per sempre dall’abuso di alcol, di droghe e di incidenti stradali.

ricordo Giulia Alessia Pisanu tragedia Riccione Life&People MagazineUn problema reiterato e serio, che non si verifica certamente soltanto in riviera. Ed anche sulla notte del Peter Pan si stanno concentrando le indagini degli inquirenti in queste ore oltre che all’interno della stazione e sulla scatola nera del treno A/V: sarà fondamentale infatti capire realmente cosa sia successo nel corso della serata, i contatti delle sorelle, comprendere i reali motivi dello stato di alterazione notato da testimoni oculari all’interno dello scalo riccionese. Indagini, è doveroso dirlo, molto complesse da svolgere: se già oltremodo ostico ricostruire una vicenda con così tante variabili. A rendere ancor più ardue le cose sono i resti dei corpi delle vittime, purtroppo talmente dilaniati da rendere non semplici gli esami di rito, proprio quelli che solitamente forniscono delle indicazioni chiare sulla ricerca della verità.

Alessia e Giulia, unite fino all’ultimo: non si può morire così

Alessia e Giulia Pisanu non sono morte per un tragico scherzo del destino. Almeno una delle due ragazze si trovava in condizioni alterate, forse per un cocktail di troppo,  per la stanchezza o magari uno stato emotivo non ottimale dovuto al furto della borsetta. Una sorella voleva salvare l’altra, quella seduta sui binari… troppo tardi per tornare sui propri passi. Una cosa è certa: le due sorelle sono vittime di un sistema che è crollato, un sistema in cui tanti fattori della catena sociale sono in qualche modo responsabili.ricordo Giulia Alessia Pisanu tragedia Riccione Life&People MagazineQuanto successo, deve quindi aprire una riflessione seria, precisa e puntuale che porti davvero – e non soltanto nelle intenzioni – a un tentativo concreto di regolarizzazione. Non serve un atto puramente dimostrativo, ma un protocollo che adotti principi di sicurezza tali da garantire un divertimento completamente libero ma al contempo sicuro e controllato per la tutela dei ragazzi, specie se ancor minorenni.

La voglia di tornare alla vita che diventa distruttiva

Ma cosa porta questi giovanissimi ragazzi a condurre questo tipo di vita così sregolata? Secondo diversi studi sembra che le restrizioni obbligate dettate dall’emergenza sanitaria che abbiamo vissuto presentino il conto. Provati da due anni di pandemia gli adolescenti hanno infatti iniziato a sperimentare nuovi modi per divertirsi. Stregati dal divertimento, dalla trasgressione e dalle discoteche i giovani colgono ogni occasione possibile per poter uscire, alla scoperta di un mondo scintillante, fuori dalle righe, raggiungibile con qualche ora di treno in totale autonomia. Si tratta purtroppo di una movida che, se approcciata nel modo sbagliato, mette ancor più a repentaglio l’incolumità dei giovani. La dura realtà dei recenti fatti di cronaca racconta una storia molto diversa. Quella di Alessia e Giulia, sorelle inseparabili fino all’ultimo che hanno trovato la morte a Riccione sulle rotaie delle vacanze dopo il loro ultimo ballo.

Condividi sui social