Un nuovo modo di raccontare la vita e la carriera di uno dei geni più grandi della storia della moda; “Visionaria Io, Coco Chanel”, la nuova biografia Chanel scritta dalla giornalista di moda e costume Elisabetta Lubrani e pensata come un originale racconto in prima persona.

Un espediente per dare più enfasi e immediatezza

L’autrice ha dunque deciso di dar voce direttamente alla “diretta interessata”, facendo tenere alla stessa Coco Chanel il filo del discorso. Un ingegno autoriale che consente al lettore di tuffarsi direttamente all’interno della trama narrativa e intricata della vita della stilista, costellata di soddisfazioni ma anche di terribili momenti drammatici, amplificati da un contesto storico difficile. Attraverso dunque l’artificio vengono focalizzati tutti i nodi cruciali della couturière, dalle sue amicizie più autentiche agli amori più carnali, passando per tutte le delusioni e le esperienze che hanno contribuito a fortificare la sua personalità strabordante, poi declinata nelle creazioni ancora oggi iconiche.

Biografia Coco Chanel Life&People Magazine

I primi passi di Coco

L’inizio della biografia affronta, come logico che sia, l’infanzia della stilista, decisamente complicata e sofferta. Nata nel 1943 a Saumur, Gabrielle Bonheur Chanel convive con i turbamenti del padre, un venditore ambulate costipato dai doveri famigliari da cui si sente imprigionato, subendo poi alla sola età di undici anni la scomparsa della madre. Proprio a causa della difficile condizione all’interno delle mura domestiche Mademoiselle, insieme alle sue sorelle, si trasferisce in convento, luogo in cui verrà a contatto con il mondo del cucito, un universo che da lì a poco le consentirà di fiorire davanti a tutto il mondo.

Biografia Coco Chanel Life&People MagazineUna volta terminata l’esperienza in convento, Chanel trova lavoro come sarta, arrotondando anche la sera nei cabaret in veste di cantante. Proprio nel corso di una serata conosce nel 1904 Étienne Balsan, un ricco figlio di imprenditori tessili che diventerà oltre che il suo compagno ufficiale per otto lunghi anni anche il suo primo vero finanziatore. Nel 1909 non a caso la designer dà a tutti gli effetti il via alla sua carriera realizzando cappellini, il cui stile viaggia in direzione contraria rispetto agli usi dell’epoca: alla sontuosità del trend la francese infatti la creativa risponde con la paglia arricchita da fiori in raso o piume. Il successo fu immediato.

La svolta

Com’è noto nella residenza del suo amante Chanel conosce un’altra personalità di altissimo profilo, Boy Capel, considerato a pieno titolo il vero amore della sua vita. I due si traferiscono presto a Parigi, città in cui Boy anticipa una cospicua somma di denaro per consentire alla sua compagna di aprire il primo negozio, dove comincia a vendere anche dei capi di abbigliamento veri e propri. Sarà il primo di una lunga serie: nel 1913 infatti Capel apre uno store (poi entrato nella memoria collettiva) nella località balneare di Deauville, vicino il Casino e a uno degli hotel più lussuosi della zona. In questo scenario la stilista reinterpreta la divisa dei marinai, producendo dei maglioni che ne ricalcano lo scollo.

Biografia Coco Chanel Life&People MagazineUn tratto distintivo che sarà poi la caratteristica più peculiare di Chanel: infondere nei vestiti la giusta semplicità, sottraendo dunque tutte quelle impalcature tipiche della Belle Epoque, contraddistinte da scomodissimi bustini e corsetti. La produzione letteraria segue quindi con precisione tutto l’exploit del genio francese, dalla conquista degli aristocratici britannici a quello dello star system di Hollywood senza dimenticare alcuni punti controversi come quello riguardante la competizione con Elsa Schiapparelli.

La ricerca di riscatto dopo il secondo conflitto bellico

Nella biografia di Coco Chanel viene fatto ergere inoltre un lato di solito non particolarmente battuto. Con lo scoppio della seconda guerra Mondiale infatti la stilista decide di chiudere temporaneamente i suoi negozi, riaprendoli soltanto alla fine del conflitto in un periodo in cui è totalmente bersagliata dagli scandali e da incessanti voci di corridoio che l’additano come spia delle truppe tedesche.

 Life&People MagazineCon una situazione dunque tutt’altro che semplice da gestire, Coco tenta comunque di riaffacciarsi nel mercato, trovando però la concorrenza di colleghi in quel momento in fortissima ascesa come Christian Dior e Balenciaga, non trovando quindi più il riscontro trionfale degli anni precedenti ma rimanendo comunque nella storia grazie ai suoi abiti diventati in poco tempo un vero e proprio cult, come il celeberrimo tailleur alla “Petite robe noire”. Una leggenda dove ci sarà sempre qualcosa a cui lasciarsi ispirare.

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