Uscirà il prossimo 5 luglio “Paolo Rossi – l’Uomo. Il Campione. La Leggenda” (FilmIn’ Tuscany, 44 Production, Phoenix Worldwide Entertainment), il film documentario diretto da Michela Scolari e Gianluca Fellini incentrato vita di Paolo Rossi, celeberrimo calciatore scomparso il 9 dicembre 2020 all’età di sessantaquattro anni a causa di un tumore ai polmoni.
5 luglio: una data non casuale
La data di uscita della pellicola è tutt’altro che casuale, in quanto cade volontariamente in concomitanza con il quarantesimo anniversario della vittoria della Nazionale italiana ai Mondiali di Spagna del 1982, l’evento che ha fatto entrare il nome di Paolo Rossi nel firmamento del calcio globale grazie alla tripletta storica nella partita contro Il Brasile, le due reti segnate contro la Polonia e quella in Finale contro la Germania. Nel corso dei novanta minuti, questa la durata del film, si racconta proprio la personalità di Plabito, trovatosi a fronteggiare quel Mondiale dopo ben due anni di inattività, tra lo scetticismo e lo sdegno generale. Attraverso numerose testimonianze e contribuiti inediti (tra cui spiccano Falcao, Maradona, Platini, Zico, Baggio e Rummenigge), il doc tratteggia dunque il ritratto del Campione, vero e proprio simbolo di una generazione di leggende.
Statistiche da leggenda
Per descrivere l’impatto di Paolo Rossi nel mondo del calcio basta citare poche ed esemplificative statistiche: ad oggi infatti il calciatore è l’unico azzurro insieme a Christian Vieri e Roberto Baggio ad aver segnato in un Campionato Mondiale ben nove reti. Durante l’annata mundial inoltre è entrato nella storia diventando il primo giocatore in assoluto ad aver vinto nello stesso anno sia la Coppa del Mondo che il titolo di capo cannoniere e il pallone d’oro. Secondo la World Soccer, nota rivista del settore, Rossi occupa la quarantaduesima posizione nella classifica dei migliori calciatori del XX secolo; la FIFA invece nel 2004, in una lista gerarchica stilata tra gli altri anche da Pelè, ha inserito il mito azzurro tra i migliori giocatori viventi.
I primi passi di Paolo Rossi
Nato a Prato (in Toscana) il 23 settembre del 1956, Rossi approda alla Juventus nel 1972 dopo una buona gavetta passata in alcune squadre della sua città. Ma l’inizio in bianconero non è certamente dei migliori, in quanto segnato da tanti, tantissimi infortuni. Il suo debutto in prima squadra infatti è datato 1 maggio 1974, in occasione di una partita di Coppa Italia contro il Cesena, dove condivide il campo con quelli che saranno poi i suoi compagni di Nazionale nell’82, Zoff, Gentile e Causio. Il 1975 è l’anno della svolta per Rossi, contrassegnata dal passaggio in prestito al Lanerossi Vicenza dove, accompagnato dal coach Giovan Battista Fabbri, diventa a tutti gli effetti un centroavanti portando la propria squadra in serie A mettendo a referto 24 reti.
L’expolit del giocatore, lo stop e il trionfo
Saranno i Mondiali in Argentina del 1978 il primo grande palcoscenico internazionale del giocatore, abile a segnare contro la Francia, l’Ungheria l’Austria e il Brasile, realizzando inoltre l’assist vincente a Bettega nella grande sfida contro i padroni di casa. La fine degli anni 70′ non sarà invece facile per Rossi che, dopo essere passato al Perugia, è coinvolto nello scandalo del Totonero e accusato di aver truccato la partita Avellino-Perugia, fattore che gli costa una squalifica lunga due anni, finita di scontare soltanto nell’aprile del 1982, rientrando nuovamente alla Juventus e conquistando con la Vecchia Signora il ventesimo scudetto: sarà il preludio del trionfo Mondiale che tutti noi conosciamo.
Gli anni dopo il Mondiale dell’82 saranno ricchi di soddisfazioni: già nell’annata successiva Paolo Rossi vince con la Juve lo scudetto e la Coppa delle Coppe, poi nel 1984-1985 la Super Coppa UEFA e la Coppa dei Campioni. Dopo i successi in bianconero toccherà al Milan, quindi al Verona, con cui riuscì a qualificarsi in Coppa Uefa. l’11 maggio del 1986, a Napoli, è la data dell’ultima partita in Nazionale contro la Cina.
Gli omaggi a Pablito
Il documentario Paolo Rossi – l’Uomo. Il Campione. La Leggenda” è soltanto l’ultimo di una lunghissima serie di contributi e omaggi dedicato alla leggenda del nostro calcio. Tra i più importanti si ricorda ad esempio “Pablito: un mito. Da Prato alla Stratosfera”, mostra allestita a Prato curata dal collezionista Carlo Palli oltre che il grande gesto della neo compagnia aerea di bandiera ITA Airways che, nel dicembre scorso, ha intitolato a lui il primo velivolo (un airbus A320) con la nuova livrea azzurra.
Leggi anche: Fashion Babylon: il documentario che svela il dietro le quinte della moda