Un grande impegno, gesti d’amore per la moda e l’arte che rappresenta, per Giorgio Armani l’abito è stato e sarà sempre complice di raffinatezza e buone abitudini; uno stile fatto di gentile nonchalance come in questa ultima collezione uomo Primavera Estate 2023 che ha sfilato al Piccolo Teatro di Milano, lungo un immaginario deserto di sabbia.
Un modo di essere, un modo di pensare e di creare, incanalato nell’atmosfera rilassata dell’andatura a passo lento dei modelli; un invito a riappropriarsi della libertà di godere del proprio tempo e della bellezza. Un pensiero contemporaneo che si esprime in accostamenti liberi di uno stile personale che unisce la raffinatezza al senso di facilità e comfort.
“Il senso di libertà che l’uomo esprime attraverso la moda non è in contraddizione con il senso di uno stile sofisticato”.
Per Giorgio Armani l’indumento maschile si trasforma continuamente con giochi di tagli e proporzioni, con sofisticate contaminazioni orientali e stile formale destrutturato. Una contemporaneità sobria espressa attraverso i suoi codici personali, tra armonie di base e ricerca. Come espressione di un pensiero preciso: lo stile Armani è quasi una filosofia.
Giorgio Armani Primavera Estate 2023: un uomo di sole e d’azzurro
“Mi piace vedere le persone ben vestite, ma ci deve essere un’evoluzione stilistica da parte mia. Così ho lavorato con colori e abbinamenti speciali, come le camicie allungate e portate fuori dai pantaloni, magari sotto una giacca impeccabile. Abbinamenti speciali per costruire una figura di uomo accettabile, credibile. Così tutto diventa più coerente con la mia visione”.
Lino e seta satinata, abiti sciolti e luminosi, riflessi di fluidità cangiante; l’uomo Giorgio Armani è disinvolto, solare e ricco di personalità, avvolto di luce in palette rarefatte che solo re Giorgio sa creare. Raffinate sfumature spaziano dagli azzurri polvere ai turchesi in varie gradazioni, dal verde salvia al grigio, dal melanzana al rosa pesca. Tutte nuances sapientemente giocate, grazie alla sua capacità di trasformare i colori in neutri, accostabili a tutto e tra di loro.
Tocchi di turchese acceso, viola, blu cobalto e prugna e tanta, tanta perlescenza di grigi ed ecru cangianti che creano atmosfere e giochi di luci e ombre. Colori semplici e naturali, discreti, caldi e al contempo perlescenti.
“Per l’uomo il luccicore non è quasi mai elegante, penso a come a volte vengono usati raso o paillettes, per esempio, ma in questo caso, nel finale, ho voluto fare un richiamo alle nuance delle sabbie del deserto”.
Così come i colori anche le vestibilità diventano fluide e perdono di peso.
Le camicie sono lunghe, morbide, ampie e stampate; le giacche doppiopetto cadono morbidamente e spesso sono indossate a pelle, quelle destrutturate sono rifinite con leggeri profili ingranditi; i pantaloni ariosi, con elastico in vita oppure con pinces. I look sono frutto di stratificazioni di leggerezze di materiali fluidi in perfetta armonia formale, espressione della disinvolta, inconfondibile eleganza Armani.
Le superfici dei tessuti sono mosse da grafismi simili a check da cravatteria che si ingigantiscono in giacche di raso lucido o in maglioni in cotone. Gli accessori come fusciacche, foulards, gilet vestono il corpo con disinvolta libertà. Ai pedi scarpe rilassate che accentuano l’atmosfera evasiva, seppur formale: non sneakers ma modelli simili ad espadrillas, scarpe con velcro e sandali; espressione del casualwear e del grande amore di Armani per la semplicità.
L’accessorio immancabile, il cappellino.
“Un Giorgio Armani classico con simpatia, enfatizza i codici con modernità”
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