Moda e luoghi d’arte: un connubio che diventa sempre più stretto.

Molti stilisti, infatti, non soltanto scelgono per le loro sfilate monumenti italiani noti in tutto il mondo, ma contribuiscono anche alla loro tutela e salvaguardia. Ne è un esempio l’ultima sfilata Cosmogonie di Gucci a Castel del Monte, in Puglia. Un modo per ribadire l’impegno dei grandi brand nella valorizzazione e nel recupero del patrimonio artistico del nostro Paese.

sfilate moda e luoghi d'arte Life&People Magazine

L’attenzione dei privati è cresciuta molto negli ultimi anni

forse anche grazie all’Art Bonus introdotto dal ministro della cultura Dario Franceschini nel 2014 che garantisce un credito di imposta per chi è interessato a sostenere interventi di manutenzione o restauro del patrimonio culturale pubblico italiano pari al 65% dell’importo donato. In caso di sponsorizzazione, invece, il beneficiario deve favorire il nome del brand. Sono davvero tanti gli stilisti che stanno investendo nella salvaguardia dei beni culturali. Bulgari, per esempio, ha permesso la riqualificazione della scalinata di Trinità dei Monti con un investimento di 1,5 milioni di euro.

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Fendi ha finanziato il restauro della Fontana di Trevi, utilizzata poi come location esclusiva per la sua sfilata

Prada e Versace hanno, invece, sostenuto il restauro della Galleria Vittorio Emanuele a Milano. Tod’s ha sponsorizzato i lavori di restauro del Colosseo con 25 milioni: in cambio ha ottenuto la possibilità di utilizzare l’immagine del Monumento per 15 anni e ha potuto inserire il proprio marchio sui biglietti e sulla recinzione. Ed ancora Renzo Rosso, patron di Otb-Only the brave, ha investito 5 milioni per il Ponte di Rialto, a Venezia. Salvatore Ferragamo ha donato 1,5 milioni di euro per il restauro della Fontana del Nettuno di piazza della Signoria a Firenze.

sfilate moda e luoghi d'arte Life&People MagazineAl di là di ogni accordo l’attenzione e la cura per l’arte hanno animato già in passato gli stilisti, molto prima del Bonus Art: la prima mecenate è stata Laura Biagiotti che nel 1998 sovvenzionò il restauro della Scala Cordonata del Campidoglio, opera di Michelangelo Buonarroti, con 550 milioni di lire. Qualche anno dopo nel 2007, la stilista, ha finanziato anche il restauro delle fontane di Piazza Farnese.

Anche all’estero il legame tra arte e moda è molto stretto

tanto che, sempre più stilisti scelgono per le loro sfilate i luoghi d’arte, soprattutto musei: Louis Vuitton ha mostrato la sua nuova collezione al Museo d’Orsay di Parigi, nel 2018 Chanel al Metropolitan a New York. Ma non è sempre così. Nel 2017, infatti, alla maison Gucci è stato rifiutato il permesso di organizzare la sua sfilata al Partenone ad Atene, in Grecia. Decisione apprezzata da quanti ritengono che l’arte non possa essere mercificata e piegata alle logiche del mercato, criticata da chi invece vede nel binomio arte moda un connubio interessante.

Life&People MagazineSu questo ovviamente il dibattito è complesso e resta aperto. C’è chi, come Franceschini ritiene che anche la moda sia una componente dell’arte italiana contemporanea e considera cruciali questi investimenti. Voci dissonanti ritengono che il patrimonio artistico debba restare al di sopra delle dinamiche del mercato; modi diversi di considerare le attività culturali. Lo stesso ministro, però, aveva applaudito agli influencer quando decisero di promuovere i musei:

“Se gli influencer aiutano a far entrare più gente in un museo, ben vengano. E grazie!”.

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