Chanel sceglie Firenze per presentare
la sua sfilata, un inno all’artigianalità riassunto nella collezione Métiers d’art 2022. All’interno della Stazione Leopolda, ex stazione ferroviaria risalente agli inizi dell’Ottocento, la rinomata maison presenta al pubblico i suoi nuovi codici estetici in cui artigianato ed eleganza si incontrano dando vita a capi e accessori iconici.
Un luogo perfettamente in linea con la sfilata
La maison francese ripropone la sua Métiers d’Art 2022, che il pubblico ha già avuto modo di ammirare in versione ridotta a Parigi il 7 dicembre 2021, ed ora riproposta integralmente nella città di Firenze. Una scelta affatto casuale, sia perché molti degli abiti provengono da laboratori e aziende italiane, sia perché il capoluogo è universalmente conosciuto per l’artigianalità dei suoi lavori che fondono passato e presente, tecniche manifatturiere ed industriali. Una duplice natura che caratterizza Firenze sin dagli albori. Chanel, inoltre, celebra un legame di lunga data con l’Italia, che ha ospitato nel 2015 a Cinecittà Mètiers D’art.
Moltissime star nazionali e internazionali
Presenti tantissimi ospiti esclusivi nel front row tra cui le due star internazionali Penelope Cruz e Sofia Coppola, e molte attrici nostrane come Caterina De Angelis, Fotini Pluso, Linda Caridi, Coco Rebecca Edogamhe e Alma Noce. Non mancavano anche tantissimi studenti (240 provenienti dal Politecnico e Polimoda, Accademia di Costume e Moda di Roma, Università Bocconi e dell’Alta Scuola di Pelletteria) che hanno assistito alla masterclass del presidente di Chanell, Bruno Pavlovsky. La maison ha annunciato in questa occasione una collaborazione proprio con il Politecnico Milanese, al fine di aiutare molti studenti nella realizzazione dei loro sogni.
Una location pensata per i più giovani
A fare da cornice alla sfilata è una scenografia di prim’ordine, progettata da Rudy Ricciotti per attirare e ispirare i più giovani. La pareti sono state coperte di bianco e ammantate da tende plissettate, ornate del simbolo della maison: le camelie in versione oversize, un riferimento al film d’animazione con cui si è aperta la sfilata. Al termine del cortometraggio, le modelle hanno calcato la passerella, presentando le creazioni di fronte agli ospiti provenienti da tutto il mondo.
Elegante, sofisticata e imprevedibile
L’eleganza si sposa con l’artigianato, grazie a tailleur in pieno stile Chanel; riferimenti Neneties, gilet di tweed, abiti con stampe animalier, cardigan in piume e chamisier con bottoni gioiello. Ogni modella sfoggia splendidi accessori, medaglioni, cinture metalliche e Mary Jane bicolor, che risaltano gli outfit. Uno show che svela la maestria italiana puntando i riflettori sulle tecniche manifatturiere della penisola e sull’eleganza del marchio francese, dando vita ad abiti di straordinaria complessità e bellezza. Le modelle mostrano le calzature made in Italy e abiti provenienti da pelletterie e concerie italiane, una linea che non cessa di essere all’avanguardia, pur rifacendosi al passato. Le parole di Virginie Viard sulla collezione:
“Métiers d’Art è metropolitana pur rimanendo sofisticata, con giacche di tweed dotate di maniche in felpa, ricami in stile graffiti di perle colorate di Lesage, voluminosi bermuda in maglia viola o blu reale e cappotti casual indossati aperti. Molti ricami si ispirano alla struttura dell’edificio e sono estremamente grafici e moderni, seppur mantenendo un lavoro artigianale”.
Penelope Cruz e il suo look iconico
Fiore all’occhiello della sfilata: Penelope Cruz, vincitrice del premio Oscar come migliore attrice in Madres Paralelas, che sfoggia un mini abito matelassé, con una splendida casacca di paillettes e una serie di elegantissime collane di perle. Uno stile dark ed estremamente elegante, che ha celebrato una collaborazione di lunga data tra l’attrice spagnola e la maison francese. Ambasciatrice di Chanel dal 2018, Penelope ha indossato moltissimi outfit per conto del famoso brand, portandoli perfino sul set di molti film, per esempio nella bellissima pellicola di Pedro Almodóvar del 2019, Gli abbracci spezzati. Nel 2015, inoltre, la Cruz ha sfilato anche a Cinecittà.
Un elogio all’artigianato nostrano
La sfilata richiama l’attenzione del pubblico sull’Italia e sulla qualità delle sue aziende, sulla dedizione del loro lavoro e sulla raffinatezza dello stile made in Italy. Un elogio all’arte attraverso la moda, lo spiegava Karl Lagerfeld, la mente che si celava dietro questo Maison e il fautore di questo incredibile successo, morto nel febbraio del 2019:
“Il loro è un modo di lavorare artigianale nel senso migliore del termine, perché in ciò che è artigianale c’è l’arte. L’arte del fare bene le cose. Un’arte applicata. Credo che l’immagine di questa collezione si rifletta in quella ricercatezza che bisogna guardare da vicino, quasi toccare, al fine di capire e apprezzare la bellezza e complessità di questo tipo di lavoro”.
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