Il ristorante più costoso del mondo è a Ibiza e una cena può costare fino a 1500 euro. Si tratta di un luogo molto conosciuto a Ibiza e sito di fronte ad una delle spiagge più belle del mondo. Il suo nome è Sublimotion e l’obiettivo è far provare ai suoi ospiti esperienze uniche e irripetibili, che difficilmente potranno essere dimenticate.
La posizione strategica del ristorante più costoso al mondo
Sublimotion è un’autentica esperienza paradisiaca che coinvolge tutti i sensi. Ha una posizione strategica, voluta dal suo stesso proprietario, il visionario chef Paco Roncero. Vincitore di due stelle Michelin, il Sublimotion è stato inaugurato nel 2014 come ristorante dell’Hard Rock Hotel di Playa D’en Bossa, una delle zone più popolate di Ibiza, di fronte alla spiaggia più famosa e frequentata della città spagola. Posizionare un ristorante così costoso in un posto tanto affollato (come il municipio di San Josep de Sa Talaia) è un’intelligentissima trovata di marketing. Difatti, gli esclusivi ospiti del rinomato ristorante sono sotto gli occhi di tutti, sia quando entrano sia quando escono dalle porte del suo palazzo, attirando su di essi sguardi incuriositi.
Non solo una cena: un’esperienza sensoriale
Si tratta un’esperienza sensoriale che cambia la percezione che si ha del cibo, perché l’intero ambiente fa uso della realtà aumentata per incantare e sorprendere i suoi ospiti, anche i più esigenti. Non si tratta solamente di una cena, ma come ha detto il suo inventore e chef è la “prima performance gastronomica“. Le pareti cambiano colore a seconda della portata, la musica nella stanza muta tra un piatto e l’altro, la cena diviene uno show che coinvolge tutti i sensi di chi mangia, trascinando gli ospiti in un’altra dimensione. Il ristorante si serve della tecnologia più all’avanguardia, accogliendo i visitatori e facendoli sentire a casa, da qualunque parte del mondo arrivino. La cena, divisa in due turni, prevede 20 portate con 20 diverse atmosfere, musiche e un design sempre diverso.
Lo chef ha sempre desiderato integrare la tecnologia con il cibo, facendo in modo che l’una desse risalto all’altro. Eppure, per arrivare a questo incredibile risultato e alla creazione di questo magnifico ristorante, Roncero ha necessitato di lunghi studi e moltissimi tentativi. Questa cena paradisiaca è il risultato di due anni di fatica e di ricerca, durante i quali Paco Roncero ha dato prova del suo straordinario talento. La sua cena ha assunto il carattere di una performance unica al mondo, uno show dal vivo capace di incantare e sorprendere qualunque tipo di partecipante.
Un set cinematografico che muta continuamente
Il Sublimotion si compone di una sola stanza con dodici coperti. Sembra di stare all’interno di un set cinematografico, che muta costantemente. Ogni cena dura in media tre ore con 20 scenari diversi, con musiche e temperature diverse che cambiano a seconda del piatto. Tutto ha come fine accrescere l’esperienza dell’ospite ad ogni boccone e cambiare per sempre la percezione che si ha del cibo. Ogni pietanza è servita all’interno di un piatto differente, che si sposa con l’ambiente circostante cambiando forma e materiale. Ogni sapore sembra nuovo, differente, perché a mutare sono le condizioni con le quali si è abituati a mangiarlo. Un piatto di mare sarà perciò servito con una musica soft e uno sfondo color acquamarina, mentre una pietanza piccante sarà gustata in condizioni diametralmente opposte, con le pareti che si riempiono di fiamme. Paco Roncero desidera che i suoi dodici ospiti vivano un’esperienza che non si possa raccontare, ma solamente vivere e rivivere.
Le tante polemiche rivolte allo chef
Eppure, molte sono state le critiche rivolte allo chef per il prezzo esorbitante della sua cena, perché riservata esclusivamente a quei fortunati che possono permettersi di spendere così tanto. Una critica simile è stata rivolta anche al noto chef italiano Cracco che, come lui, serve un tipo di cucina molecolare, anche se non offrendo al visitatore un’esperienza paragonabile a quella di Roncero e del Sublimotion. A queste critiche si potrebbe rispondere come fece il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta:
“Ogni cosa vale il prezzo che il compratore è disposto a pagare per averla”.
Ma è anche vero che una tale esperienza dei sensi è unica al mondo e mira a decostruire la nostra stessa percezione del cibo. Difficilmente può essere paragonata a qualunque altro tipo di cena, seppur tanto costosa. Perciò, non resta che verificare se una tale performance edibile valga questa cifra esorbitante.
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