L‘isola di Capri perde il Re delle notti vip, icona della Dolce Vita e apprezzato chansonnier. Addio a Guido Lembo, che parte per un nuovo viaggio lasciando questa vita terrena dopo aver combattuto contro una lunga malattia. Il patron della taverna “Anema e Core”, punto di riferimento della movida caprese aveva 75 anni, era ricoverato in una clinica di Castellammare di Stabia. Una contagiosa simpatia era la sua che gli aveva permesso di allacciare solide amicizie vip, con i più celebri attori e divi di Hollywood, cambiando le notti tranquille di Capri.

Guido Lembo: trent’anni all’Anema e Core a Capri

Il noto locale dell’isola di Capri negli anni ha intrattenuto lo showbiz del mondo. Da Jennifer Lopez a Katy Perry, fino a personaggi della moda come Domenico Dolce e Stefano Gabbana, Valentino e Giorgio Armani. Tante le star dello sport, tutti per provare l’esperienza della movida notturna “in taverna” e, ammirare il grande intrattenitore delle notti capresi.

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Gli inizi di Lembo

La sua carriera, inizia da ragazzino quando insieme al fratello Bruno si esibisce nelle ville dei signori dell’epoca. Sono le case della nobiltà partenopea: dalla Principessa Sirignano, alla duchessa Serra di Cassano e poi in quella di Cesina a casa del Principe Parente tutti ad assistere agli spettacoli dello showman. Dopo poco lascerà Capri per trasferirsi a Londra e poi a New York. Ed è proprio nella città statunitense che Guido va a “ricercare nuove idee”. Baraonda è il locale dove la gente si scatena durante le serate ballando sui tavoli, e, proprio da qui nasce il sogno di Lembo di portare anche nella sua Capri questo divertimento.

Nel 1994 si materializza il suo sogno: nasce la taverna Anema e Core

Nella piccola isola di Capri è subito successo. Il locale con umili tavoli in legno e tamburelli, diventa il centro della movida caprese tra folclore e canzoni della tradizione napoletana. Lembo nella sua taverna è più di un cantante, bensì un autentico showman che intrattiene e diverte il pubblico con il suo humor esilarante e la sua contagiosa allegria. Nessun locale a Capri può vantare le centinaia di foto appese nei corridoi del locale, che raffigurano trent’anni di aneddoti, personaggi e storie. L’isola, la cui bellezza incanta il mondo sin dai primi Anni Sessanta, accoglie grazie a lui star mondiali. Da Jennifer Lopez, a Naomi Campbell, , in tanti sono stati coinvolti nella “sua”musica. Ed era proprio lui che a fine serata invitava i suoi ospiti a salire sul tavolo a cantare e ballare le melodie classiche napoletane che eseguiva con la sua chitarra.

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L’amore per Napoli: la tradizione campana

L’intuizione di Guido Lembo è stata quello di aver saputo valorizzare la propria tradizione musicale, rendendola al contempo entusiasmante per i turisti provenienti da tutto il mondo. Nella sua “taverna” aveva saputo creare un ambiente unico, autentico, dove chiunque respirava il calore, l’allegria e la poesia della canzone napoletan, classica e italiana. Un’ambiente popolare: la taverna “Anema e Core”, ha saputo intrattenere nei decenni il jet set internazionale e gli ospiti di tutta l’isola; Lembo, aveva scommesso sulle proprie radici.

Il ricordo toccante: la lettera del figlio Gianluigi

“Caro papà, una parte di me era già morta quando quasi 20 anni fa seppi della tua malattia. Sono morto ogni volta che pensavo di non poterti più riabbracciare. Sono andato avanti solo perché tu ce l’hai fatta, ho iniziato a cantare solo per avere più spesso una parte di te dentro di me. E se la mia timidezza sul palco un po’ si allontana da me ed ho la forza di regalare gioia e sorrisi è soltanto perché quello è il miglior modo per riabbracciarti. Sul palco assieme a te riuscivo a stare poco e mi arrabbiavo con te e con me perché sentivo quella parte di me colpita dall’andare del tempo e non lo accettavo, non lo avrei mai accettato e mi faceva arrabbiare. Spero che da lassù tu mi dia la forza per andare avanti perché ti assicuro che ora come ora non la vedo. Cercherò il modo per portarti con me. Scusami se non stato sempre un figlio degno. Ora ho il cuore spezzato e avrei voluto mi portassi con te se solo sapessi che questo sarebbe troppo dolore a te, Camilla, mamma, Marianna e chi ti vuole e ci vuole bene lo avrei già fatto. Mi hai spezzato il cuore, quando mi hai salutato e mi hai fatto capire che ci saremmo visti oggi di nuovo ma volevi farmi solo l’ennesimo scherzo. Dacci la forza ti prego”.

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Ambasciatore internazionale della musica napoletana

Luoghi come quello ideato dal cantante caprese, con la musica dal vivo sono in grado di regalare emozioni uniche legate alle tradizioni dell’ambiente: tutto questo accadeva all’Anema e Core. Lembo aveva concepito la sua taverna luogo di festa, di condivisione, socializzazione e ritrovo; senza di lui, un po’ di quella festa è finita. Sarà difficile tramandare alle nuove generazioni il racconto della sua vita, suonare e cantare come sapeva fare lui. Chissà… forse un giorno torneremo a ballare di nuovo guardandoci negli occhi. Grazie per le tue magiche notti che ci hai fatto vivere, chi scrive e ti ricorda, le ha vissute in prima persona. Ovunque tu sia, R.I.P!

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