La storia di Greta Thunberg è una storia fatta di coraggio, impegno e determinazione. Dalle proteste davanti al Parlamento svedese agli incontri istituzionali al cospetto dei grandi della terra, una lotta senza sosta contro il cambiamento climatico iniziata quando aveva 16 anni e che porta avanti ancora oggi con grande passione.
Nel 2018 l’ambientalista svedese decide che bisogna mettere in atto azioni concrete per proteggere il Pianeta.
Il 20 agosto di quell’anno, dopo le eccezionali ondate di caldo nel suo Paese, la sedicenne smette di andare a scuola per convincere il governo a ridurre le emissioni di anidride carbonica come previsto dall’accordo di Parigi sul cambiamento climatico. Ogni venerdì si presenta davanti al Parlamento con il cartello “Sciopero scolastico per il clima”. E’ solo l’inizio, i venerdì di protesta lanceranno il movimento studentesco internazionale Fridays for Future: le manifestazioni in poco tempo si diffonderanno nei Paesi Bassi, in l’Italia, Germania, Finlandia, Danimarca e Australia.
Sedici anni, vegana e affetta dalla sindrome di Asperger, Greta va avanti e non si lascia scoraggiare dalle critiche. Il 4 dicembre 2018 nel suo intervento alla COP24, conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici a Katowice, in Polonia, lancia l’allarme:
“Ciò che speriamo di ottenere da questa conferenza è di comprendere che siamo di fronte a una minaccia esistenziale. Questa è la crisi più grave che l’umanità abbia mai subito”.
Poi l’attacco ai leader mondiali che, secondo lei, sottovalutano la situazione.
“Voi parlate soltanto di proseguire con le stesse cattive idee che ci hanno condotto a questo casino, anche quando l’unica cosa sensata da fare sarebbe tirare il freno d’emergenza. Non siete abbastanza maturi da dire le cose come stanno. Lasciate persino questo fardello a noi bambini!”.
L’effetto Greta è ormai un dato di fatto tanto che nel 2019 il Time le dedica la copertina come “personaggio dell’anno”.
La prestigiosa rivista Nature la nomina tra i 10 personaggi rilevanti per la scienza. Tra il 14 e il 28 agosto 2019 attraversa l’oceano Atlantico da Plymouth a New York a bordo dello yacht a vela Malizia II, che sfrutta pannelli solari e turbine subacquee. A dicembre 2019 è alla conferenza sul clima di Madrid.
Grazie al suo linguaggio semplice tantissimi giovani scendono in piazza per lo sviluppo sostenibile
e la lotta al cambiamento climatico condividendo i suoi attacchi ai grandi della terra. A suo dire sono accusati di non mettere a punto misure efficaci per combattere il cambiamento climatico. Li accusa di un ambientalismo di facciata che non porterà a niente come ribadisce in occasione della COP26, la conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici del 2021 a Glasgow: “È chiaro a tutti che la Cop26 è un fallimento. Dovrebbe essere ovvio che non possiamo risolvere una crisi con gli stessi metodi che l’hanno provocata. Le persone al potere possono continuare a vivere nella loro bolla piena di fantasie, come la possibilità di una crescita infinita su un pianeta finito e una soluzione tecnologica che apparirà improvvisamente dal nulla e cancellerà immediatamente tutte queste crisi. Tutto questo mentre il mondo sta letteralmente bruciando, va a fuoco, e mentre le persone che vivono in prima linea stanno subendo gli effetti della crisi climatica”.
Aspettando il ritrovo internazionale di Fridays for Future che si terrà a Torino dal 25 al 29 luglio
l’ambientalista svedese, con un video, ha annunciato l’uscita del suo prossimo libro “The Climate Book”.
“Tutte le storie di questo libro sono inquietanti prese singolarmente, ma sono anche collegate strettamente come tutti noi. E, quando inizi a connetterle tra loro e a comprenderle come parte di una rete di eventi, acquisiscono rapidamente un altro significato molto più allarmante”,
spiega Greta.
Il volume uscirà ad Ottobre ed è una vera e propria antologia con le testimonianze di scienziati, economisti e scrittori sull’emergenza ambientale.
“Ho invitato più di 100 voci tra le maggiori nel mondo – ha aggiunto la giovane ambientalista – per creare un libro che tratti il clima e la crisi ecologica in una prospettiva olistica”.
Un libro corale per chiedere ancora una volta ai governi di tutto il mondo di rendere centrale la lotta al cambiamento climatico in difesa del nostro Pianeta.
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