Un camaleonte, un gladiatore… Un attore che, più degli altri, è in grado di passare da un ruolo diverso all’altro in un batter d’occhio. Russell Crowe in carriera lo ha dimostrato più volte, meritandosi un posto intoccabile nell’olimpo dello star system hollywodiano dopo una gavetta sui generis, svariate passioni e tanto, tantissimo, talento. Oggi, giovedì 7 aprile, per festeggiare il suo cinquantottesimo compleanno, ripercorriamo i momenti salienti della filmografia del divo neozelandese, culminata con l’eccezionale successo de “Il gladiatore”, pellicola distribuita nelle sale cinematografiche ormai ventidue anni fa, nel 2000.

Russell Crowe carriera Life&People Magazine LifeandPeople.it

La carriera di Russell Crowe: gli inizi

Nato a Strathmore Park, sobborgo di Wellington (Capitale della Nuova Zelanda) dall’unione di papà John Alexander (norvegese) e mamma Jocelyn Yvonne (di origine maori) il piccolo Russell respira in casa, -seppur indirettamente-, aria di cinema. I genitori infatti lavorano nel servizio di catering sui set cinematografici, portando spesso con sè i propri figli. Crowe si trasferisce dalla Nuova Zelanda all’Australia già da bambino. Il suo incontro con la recitazione avviene praticamente subito, partecipando come comparsa in alcuni tv serials, tra cui spiccano la celeberrima “Spyforce” e, successivamente, “Young doctors”, presenziando inoltre in svariate trasmissioni dedicate ai teenager.

Russell Crowe carriera Life&People Magazine LifeandPeople.it

La parantesi musicale

Proprio nel periodo dell’adolescenza Crowe viene folgorato anche dalla musica. A sedici anni, facendo ritorno in Nuova Zelanda, fonda la sua prima band denominata Russ Le Roc, nome che prende spunto dalla sua corporatura importante e dal suo fisico massiccio. Per poter rientrare nelle spese il giovane accetta anche lavoretti esterni, alcuni molto bizzarri (farà per esempio l’estrattore del bingo), oltre che produzioni teatrali incentrate sul musical. Sempre distinto da un carattere rude con cui fatica a mantenere a lungo dei rapporti collaborativi, l’artista riesce a pubblicare nel 1982 un singolo di discreto successo, dal titolo oltremodo profetico: “I just wanna be like Marlon Brando”.

L’incontro con Sharon Stone: lo spartiacque della carriera di Russell Crowe

Oltre all’arte Russell si dedica contemporaneamente anche allo sport, diventando giocatore di football; ma le distrazioni lo porteranno velocemente ad appendere le scarpe al chiodo. Dopo tanto girovagare Crowe torna dunque alla carriera attoriale per meri motivi economici e, da completo autodidatta, viene scritturato nel 1990 per il suo primo film “Giuramento di sangue”, trovando poi il vero successo nei quattro anni successivi con “Skinhdeads-Romper Stomper” e “The sum of us”, due pellicole che faranno il pieno al box office e qui verrà notato dalla mitica Sharon Stone, figura fondamentale per il trasferimento a Hollywood.

Russell Crowe carriera LifeandPeople.itStone infatti coinvolge Crowe in “Pronti a morire”, film che otterrà un buon successo di critica, tanto da spingere i giornalisti di settore a inserire il nativo neozelandese nella lista degli attori più promettenti della cosiddetta nuova generazione, in compagnia di personalità del calibro di Sean Penn.

L’entrata nello star system

Russell Crowe entra quindi di fatto nello star system statunitense, partecipando in grandi produzioni di successo come “Virtuosity” (1995, a fianco di Denzel Washingston), “LA Confidential” (1997, a fianco a Kim Besinger). Nel 1999 riceve la prima nomination al Premio Oscar come migliore attore protagonista grazie a “The Insider”: un ruolo molto difficile che gli è costato un aumento di peso forzato di oltre venti chili. Uno sforzo che però non è ripagato a dovere: la statuetta sarà infatti conquistata da Kevin Spacey per “American Beauty”.

Russell Crowe carriera LifeandPeople.it

Il Gladiatore: il successo più grande della carriera

Il prestigioso premio dell’Academy arriva l’anno successivo, grazie all’interpretazione ne “Il gladiatore” di Ridley Scott, il ruolo più importante della carriera. L’ingaggio ha un retroscena curioso: sembra che Crowe, occupatissimo con “Insider”, non avesse alcuna intenzione di accettare il ruolo. A spingerlo fu addirittura il regista Michael Mann, il quale consigliò fortemente di prendere parte a un’opera diretta da un Maestro come Scott. Per interpretare il Generale Massimo Decimo Meridio, l’attore dovette di nuovo intervenire rapidamente sul suo corpo, fondamentalmente recuperando i venti chili presi in precedenza e lavorando sodo anche in palestra.

Russell Crowe carriera Life&People Magazine LifeandPeople.itIl connubio Scott-Crowe fu, come sappiamo, ampiamente proficuo (seppur burrascoso secondo alcuni). Il film infatti ricevette un consenso enorme di critica e pubblico incassando la bellezza di 457.640.427 di dollari a livello internazionale. Negli anni successivi Crowe viene richiamato dal regista di “Alien” per  ben altre quattro pellicole: “A good year” (2006), “American gangstar” (2007), “Nessuna verità” (2008) e “Robin Hood” (2010).

Gli ultimi successi

Dopo il trionfo ne “Il gladiatore”, Crowe decide di accettare una parte completamente diversa in “A beautful mind”, indossando i panni di John Nash, Professore universitario affetto da una gravissima forma di schizofrenia. Sarà un film decisamente apprezzato che gli consentirà nel 2002 di vincere il Golden Globe e il BAFTA Awards, senza però fare la doppietta con l’Oscar, assegnato al collega Denzel Washingston per “Training day”. Tra le altre produzioni fortunate importante ricordare “Cindarella man” (2005) e “L’uomo d’acciaio” (2013). Il 2014 è invece l’anno dell’esordio alla regia con “The water diviner”, dove è anche attore protagonista.

Russell Crowe carriera Life&People Magazine LifeandPeople.itNel 2020 infine Crowe è ancora candidato ai Golden Globe, stavolta come miglior attore in una mini serie televisiva grazie a “The loudest voice”, evidenziando gli ultimi trend dell’industria audiovisiva, sempre più incline a reclutare star mondiali di Hollywood anche per prodotti destinati alle piattaforme streaming e alla tv. Si tratta di uno dei ruoli più controversi della carriera. Crowe, di fatto quasi irriconoscibile, interpreta Roger Ailes, CEO di Fox News fino al 2016, annata in cui dovette rassegnare le dimissioni a causa di alcune accuse molto gravi di molestie sessuali ai danni delle proprie collaboratrici. La sua ennesima trasformazione fisica è diventata già un culto.

Leggi anche: I segni del cuore nella storia degli Oscar

Condividi sui social