Nato a Cremona il 23 marzo 1922, Ugo Tognazzi, oggi, avrebbe compiuto oggi 100 anni. Oggi il nostro ricordo va ad uno dei maggiori protagonisti della stagione d’oro della commedia all’italiana insieme ad Alberto Sordi, Vittorio Gassman, Nino Manfredi, Marcello Mastroianni, Monica Vitti e Mariangela Melato. Ugo Tognazzi, uno dei più grandi interpreti del cinema contemporaneo, manca al cinema italiano; personalità e talenti come lui nel mondo dello spettacolo se ne vedono pochi.

I 100 anni dalla nascita di Ugo Tognazzi li celebriamo con un approfondimento su una carriera costellata di successi.

La produzione cinematografica di Tognazzi, fra film a cui ha recitato e per i quali ha curato la regia, è impressionante. Le pellicole a cui ha partecipato l’attore si contano a decine, e tra di esse sono presenti anche veri e propri capolavori del cinema, pellicole rimaste nell’immaginario collettivo per intere generazioni.

100 anni ricordo Ugo tognazzi Life&People MagazineI suoi primi passi nel mondo dello spettacolo Tognazzi li muove nel 1945. Ad un certo punto, dopo essere entrato a far parte delle truppe della marina della Repubblica Sociale Italiana, Tognazzi si rende conto che è prima di tutto il mondo del teatro ciò che più lo affascina. Ed è proprio al Teatro Puccini di Milano, dove l’attore, partecipando ad una serata per dilettanti, viene scelto per entrare a far parte della compagnia della diva Wanda Osiris. La prima voce in un curriculum che ben presto si riempirà di esperienze all’inverosimile.

L’esordio di Ugo Tognazzi al cinema avverrà nel 1950.

In quell’anno uscì in tutte le sale “I Cadetti di Guascogna”, una commedia romantica nella quale reciterà al fianco dell’indimenticabile Walter Chiari. Il pubblico generalista, in ogni caso, già conosceva molto bene il volto di Tognazzi, che da ormai diverso tempo lavorava come attore nel teatro di varietà. L’anno successivo, il 1951, Tognazzi fece uno dei primi incontri che gli cambiarono la vita professionale.

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Sarà grazie alla conoscenza di Raimondo Vianello che la carriera di Ugo Tognazzi otterrà nuova linfa. L’incontro fra i due diede il via ad una collaborazione artistica che andrà avanti fino al 1959, con un sodalizio professionale fra i più celebri nella storia dello spettacolo italiano. Tognazzi e Vianello erano, in un certo qual modo, complementari: da un lato c’era lo spirito comico travolgente e sopra le righe di Tognazzi, dall’altro quello molto più raffinato di Vianello.

A Uno due e Tre, per Vianello e Tognazzi non fu tutto rosa e fiori.

Le battute dei due erano valse loro più di qualche grattacapo. La trasmissione, in effetti, fu cancellata dal palinsesto quando i due si presero la briga di burlarsi dell’allora Presidente della Repubblica, Giovanni Gronchi, vittima di una piccola gaffe al Teatro della Scala al quale però i mezzi di comunicazione decisero di non dare spazio.

Gli anni ’60 saranno il vero periodo d’oro per Tognazzi.

Dopo la parentesi teatrale e televisiva, Ugo Tognazzi troverà la sua massima espressione nel mondo del cinema, e nella commedia all’italiana in modo particolare. Ricordiamo da questo punto di vista con particolare piacere pellicole del calibro di La voglia matta, I Mostri, Il Magnifico Cornuto, Venga a prendere il caffé da noi e L’anatra all’arancia, giusto per fare qualche esempio.

Il re della supercazzola.

Tognazzi sarà ricordato in particolare per essere stato il rappresentante di un tipo di comicità estremamente particolare, alternativa, che spesso lasciava il pubblico a bocca aperta. Le sue non erano semplici battute, erano opere d’arte, artifici retorici che sono rimasti a modo loro unici. Grazie a lui divenne celebre la cosiddetta “supercazzola” (inventata in realtà da Corrado Lojacono) un gioco di parole retorico e non-sense con cui l’attore si burlava di un vigile nel film Amici miei.

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Ugo Tognazzi non ebbe paura di sporcarsi le mani

Fra i ruoli più celebri e più fortunati della sua carriera c’è senza dubbio quello di Renato Baldi nel film francese La Cage Aux Folles, tradotto in italiano con il titolo “Il Vizietto”. Tognazzi accettò di interpretare il ruolo di un omosessuale in un periodo storico in cui il tema dell’orientamento sessuale era un tabù. Ma fu un successo, nonché uno dei suoi ruoli più apprezzati in assoluto. Il film fra le altre cose venne nominato per molti premi, tra i quali ricordiamo il Golden Globe per Miglior film straniero, vinto nel 1980.

Numerosi, a proposito, furono i premi vinti da Ugo Tognazzi nel corso della sua carriera.

L’attore trionfò nella categoria Miglior attore protagonista ai David di Donatello in ben tre occasioni, fra cui nel 1976 grazie alla sua interpretazione in Amici Miei. Nel 1981, inoltre, vinse il premio per Miglior interpretazione maschile al Festival di Cannes grazie a: “La tragedia di un uomo ridicolo”.

Gli ultimi anni di vita, Tognazzi li visse dedito alla sua più grande passione: la cucina.

Nell’anniversario dei 100 anni dalla nascita di Ugo Tognazzi, oltre ai suoi successi al cinema, vale anche la pena ricordare l’amore di Tognazzi per tutto ciò che riguarda il cibo. Un sentimento raccontato alla perfezione nel libro L’Abbuffone, dove l’attore ci ha parlato approfonditamente del suo frigorifero delle meraviglie nella residenza di Velletri. Commentando il rapporto fra cibo e le relazioni umane, l’interprete cremonese aveva sottolineato:

Dopo aver preparato una cena, la mia più grande soddisfazione è l’approvazione degli amici-commensali. E in questo, tutto sommato, non faccio che ripetere ciò che mi accadeva a teatro e che ora, col cinema, mi viene a mancare: il contatto diretto col pubblico.

Che cosa resta oggi di un attore come Tognazzi?

Oltre alla sua filmografia, è una stirpe d’eccellenza. I figli Ricky e Gianmarco hanno portato alta la bandiera della famiglia Tognazzi a teatro e al cinema, apprendendo gli insegnamenti del padre e trasportandoli sul palco con la stessa dedizione. E sono l’eredità più concreta che oggi abbiamo di un attore immenso come Ugo Tognazzi.

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