Cicerone annotò: ”La memoria è tesoro e custode di tutte le cose”. Nostalgia dell’evento mondano più atteso dell’anno?
Non temete, il Met Gala 2022 è alle porte. Il primo lunedì del mese di maggio si avvicina; pronti a scoprire le nuove proposte direttamente dagli States?
La verve dei creativi e delle celeb sarà ancora una volta messa alla prova
La location storica, il Costume Institute al Metropolitan Museum of Art di New York ospiterà nuovamente l’evento. Parola chiave: Golden Revival. Vanvessa Friedman, Fashion Director del New York Times, rende noto con un tweet che quest’anno il red carpet si ”vestirà d’oro” con un’estetica tutta Royal. Il tema del Met Gala 2022 ”Gilded Glamour” o letteralmente ”Glamour d’orato” richiamerà alla memoria la moda americana nell‘età dell’oro a cavallo fra il diciannovesimo e ventesimo secolo.
Quella lanciata dal Gala è una vera è propria corsa contro il tempo
L’evento avrà lo scopo di celebrare l’identità e le origini non solo di quella che definiamo moda contemporanea, bensì della storia di un continente, quello americano, in un’epoca fra il 1870 e il 1900 dove la crescita economica conseguenziale al processo di industrializzazione scaturì inevitabilmente un forte divario economico e sociale negli States. L’assetto sociale cambia nuovamente, si affermerà nuova classe dirigente, quella borghese. In quegli anni la crescita economica condusse l’America ad affermarsi fra le più grandi potenze imperiali dell’epoca.
”Non è tutto oro quello che luccica”
All’espansione economica seguiranno innumerevoli flussi migratori. I nuovi poveri saranno milioni e si avvertirà una crescita del movimento operaio statunitense e del populismo. Questo acceso momento della storia americana avrà fine con l’ingresso degli States nella Prima Guerra Mondiale. La scelta del Gilded segna un momento di riflessione sul quel sottile strato di lucchio che cela le ombre. Il termine è stato impiegato come titolo della serie tv in uscita, oggi, 21 marzo solo per gli abbonati Sky. ”The Gilded Age” la serie di Jullian Fellowers (autore di Downton Abbey) che vedrà protagonista Luisa Jacobs della discendenza Streep.
Chi condurrà l’evento il 2 maggio?
Noti, i nomi dei co-presentatori che affiancheranno i presidenti onorari Adam Mosseri, lo stilista Tom Ford, e l’immancabile Anna Wintur direttrice di Vogue. Si parla della coppia hollywoodiana amata in tutto il mondo, Black Lively e Ryan Renolds. Con loro, ritroveremo Regina King e Lin-Manuel Miranda. L’entusiasmo è alle stelle e il web impazza di tweet, l’evento dell’anno sembra promettere grandi sorprese. ”Quest’anno sarà di certo molto agghindato” commenta Vanessa su Twitter.
Dal 7 maggio al 5 settembre 2022 si terrà al Creative Institute of America la mostra In America: An Antology of Fashion 2022. Il tema di quest’anno sarà un sequel naturale di In America: A Lexion of Fashion, dell’edizione 2021.
Gli abiti sono intrisi di significato al quale stilisti, creativi e celebrity lavorano per mesi.
Lanciare un messaggio è forse riconosciuta come la parte più affascinante dell’evento. Restare abbagliati da strass e forme bizzarre – come dimenticare Katy Parry in lampadario nel 2019 – significherebbe svilire lavoro e dedizione. LGBTQ+, parità di genere, violenza, politica, sono questi i temi a dominare l’evento più atteso di New York. Il potere è detenuto dalla morale, la creatività è il canale che veicola i suoi messaggi.
Parlare di Met Gala vuol dire parlare di moda: parlare di moda è parlare di contemporaneità
La scritta rossa ”Peg the Patriarchy” sul Chiodo indossato da Cara Delevinge nel 2021 non lascia spazio a fraintendimenti: fu un’ idea di Maria Grazia Curi, Creative Director di Dior. La stilista si batte da tempo per il conseguimento di una -tanto attesa- parità di genere. ”We Should all be a Feminists” (2016) e ”Why have there been no great Women Artists?” (2018) sono due degli slogan lanciati dalla Curi.
E Kim Kardashan? Che significato ha avuto quel look total black firmato Balenciaga? Forse dell’annullamento dell’individuo, in questo caso di una donna, all’interno di una società patriarcale e capitalista? La celeb ha scelto la trasparenza – il paradosso del colore nero – all’apparenza. Questo, accade in un evento mondano in cui ogni vip cerca – coscientemente o meno – protagonismo. Kim sceglie il silenzio. Il suo gesto degno di nota, nettamente provocatorio e anticonformista, ha segnato una pagina indelebile del MET. In un momento segnato dalla pandemia e dal conflitto Russo-Ucraino chissà se Dostostoevskij avrà avuto ragione. Sarà la bellezza a salvare il mondo?
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