Ansia e attacchi di panico rappresentano i disturbi psichici più diffusi in Italia. Se già prima della pandemia i numeri toccavano vette decisamente alte, nell’epoca post covid i numeri si sono alzati ulteriormente. Uno studio di giugno 2021 dell’Istituto Superiore di Sanità, delle Università di Genova, di Pavia e dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri ha dimostrato come il 40% degli italiani ha sentito un peggioramento dell’ansia con una riduzione della qualità di vita in più del 60%.
La pandemia non ha fatto altro che mettere l’acceleratore a un disturbo già molto presente.
Per capirne di più sui disturbi d’ansia dobbiamo fare una prima distinzione tra ansia e panico. Potremmo definirli cugini, amici di vecchia data, parenti di primo grado. Hanno delle caratteristiche in comune ma sono comunque ben diversi. L’ansia generalizzata si manifesta con sintomi cognitivi, emotivi e corporei. I pensieri sono di qualità negativa, è presente un fastidioso rimuginio, ci si sente tristi e invasi di un malessere difficile da tradurre in parole. Si è irrequieti, sembra impossibile non pensare all’ansia, si sente un’allerta di sottofondo che non permette di rilassarsi di giorno e talvolta neanche di notte. Infatti, uno dei sintomi più diffusi per chi soffre d’ansia è proprio l’insonnia. A livello corporeo l’ansia si può manifestare con tachicardia, fiato corto, tremori interni, tensione muscolare. È una grande fatica convivere con queste sensazioni perché sono totalizzanti e sembrano non lasciare scampo.
L’attacco di panico invece ha una durata limitata nel tempo.
Si tratta di vere e proprie crisi che solitamente raggiungono un picco e si concludono in circa 15-20 minuti. Sono momenti di devastazione corporea e psichica. Ci sono tremori diffusi sul corpo, spesso dolore al petto e si ha la sensazione di non riuscire a respirare. Sono frequenti i formicolii e sensazione di svenimento. Il pensiero che ricorre in quei minuti è sempre e solo uno: sto per morire. Quando arrivano l’ansia o il panico, la prima reazione è quella di spaventarsi. Cosa mi sta succedendo? Perché sto così male se nella mia vita va tutto bene? E soprattutto cosa devo fare per tornare come prima?
Ecco quando arriva un disturbo d’ansia la domanda che più attanaglia è proprio questa.
Si vuole tornare a stare bene, a vivere senza la fatica quotidiana e costante che rende il corpo una macchina fuori controllo. Cosa fare quindi quando arriva un attacco di panico? Ci sono due modi di agire sull’ansia: in emergenza e sul lungo termine. Nel momento in cui arriva l’attacco quello che si deve fare gira intorno alla gestione della crisi. Quando si percepiscono i primi segnali occorre prima di tutto fermare la mente. I pensieri infatti potrebbero precipitare facilmente e portare ad un aumento del panico.
Un modo efficace è quello di concentrarsi sul respiro.
Durante l’attacco infatti il respiro si fa sempre più corto, si può andare in apnea e provare vertigini o giramenti di testa. Per riportare il corpo ad uno stato di quiete in cui il sistema parasimpatico esce dal tilt, dovreste riprendere il controllo del respiro.Inspirate per 3 secondi dal naso ed espirate dalla bocca per 4 secondi. Poi di nuovo inspirate per 4 secondi dal naso e per 5 secondi dalla bocca. Poi ancora fino ad arrivare a 6 secondi di inspirazione e 7 secondi di espirazione.
Questo esercizio rilasserà il diaframma e riporterà la mente al presente, il tempo del corpo. Un altro piano su cui potete concentrarvi è quello cognitivo: occorre razionalizzare, quello che vi sta succedendo non vi porterà alla morte. State vivendo una forte ansia che però non vi ucciderà, esattamente come è iniziato allo stesso modo finirà. L’intervento sul lungo termine invece deve essere di altra qualità: non si può agire solo a livello comportamentale ma si deve agire per tradurre il messaggio che sta portando l’ansia.
Il panico, l’ansia e i disturbi psicosomatici parlano un linguaggio sconosciuto e per questo fanno molta paura.
Se l’ansia invade le vostre giornate, cambia il vostro umore, influisce sulla vostra vita allora è il momento di agire. La psicoterapia è il trattamento di elezione per l’ansia e talvolta può essere necessario anche un trattamento farmacologico. La valutazione della vostra situazione spetta allo psicoterapeuta. La psicoterapia risulta efficace per tradurre i sintomi, per dare un senso all’arrivo dell’ansia, per capire come gestire quel momento difficile. L’ascolto dei bisogni, la relazione terapeutica, il disvelamento di emozioni che spesso risultano congelate porteranno alla luce il motivo per cui è arrivata l’ansia nella vita della persona. Quando l’ansia avrà consegnato il suo messaggio e la persona lo avrà capito e interiorizzato allora non avrà più motivo di rimanere.