Direttrice e prestigiosa organizzatrice di eventi della residenza d’epoca Casina di Macchia Madama, centralissima location storica con vista su Roma, Manuela Vanni si racconta in questa intervista esclusiva, rivelandoci i suoi segreti e le ultime tendenze wedding 2022.
Incastonata in giardini verdi e rigogliosi, sulla cima di Monte Mario, location perfetta per un matrimonio in grande stile, si trova l’attuale Casina di Macchia Madama. Trae il nome dal bosco che la racchiude di cui era stata proprietaria Margherita d’Austria, figlia di Carlo V e moglie di Alessandro de’ Medici. Caduta in uno stato di totale abbandono, rilevata da una società, viene restaurata nel 1989 dalla famiglia Vanni, dal 1929 nel campo della ristorazione romana. Secondogenita di Paolo Vanni, noto imprenditore romano, Manuela è una delle più influenti imprenditrici della capitale; con Lorenzo, suo il fratello maggiore alle redini dell’azienda di famiglia. Il primo si occupa principalmente dello storico Caffè Vanni, mentre lei gestisce la dimora storica.
Manuela Vanni: una storia di successo
Subito dopo la laurea in economia e commercio si tuffa a capofitto nel lavoro e, per dimostrare la propria intraprendenza nell’azienda di famiglia, si specializza in organizzazione di eventi di ogni tipo. Elegante, meticolosa ed attenta osservatrice, ha la capacità di cogliere ciò che ad altri sfugge. Wedding planner esperta dalle capacità innate è richiestissima per la sua classe, il buon gusto e la creatività che dedica con entusiasmo ad ogni matrimonio organizzato. Ma andiamo a conoscerla meglio cercando di carpirle i suoi segreti per il matrimonio perfetto.
Il gruppo Vanni è un’impresa di famiglia, ci può raccontare brevemente la vostra storia?
Fu mio padre Paolo Vanni, a continuare l’impresa di famiglia, nata nel 1929 ad opera dei miei nonni: il famoso Caffè dello Studente, presso la Vecchia Università di Sant’Ivo alla Sapienza. Questo locale vedrà sfilare tantissimi personaggi famosi della politica, della cultura e dello spettacolo, data la vicinanza, oltre che del Senato, anche del Teatro Valle. Tra i tanti, i miei nonni ricordavano Trilussa, Totò, Ruggero Ruggeri, Emma Gramatica, Monsignor Montini il futuro Poalo VI e chi più ne ha più ne metta. Dopo il trasferimento in via col di Lana, nel 1967, con la vicinanza alla Rai, il bar Vanni divenne l’epicentro della vita mondana. Polo di relazione della televisione e del cinema, dove passeranno ininterrottamente sino ad oggi, dagli anni sessanta in poi, celebrità di ogni tipo. Alla fine degli anni Ottanta, mio padre, da sempre alla ricerca di un luogo per fare eventi, trovò per caso durante una passeggiata a cavallo sulle pendici di Monte Mario, il rudere dell’attuale Casina di Macchia Madama. Prelevata nel 1989 sarà ristrutturata ed aperta al pubblico nel 1992.
Chi e’ Manuela Vanni e come è diventata figura leader nel mondo dei matrimoni?
Fin da bambina ho sempre respirato, attraverso mio padre, l’aria dell’azienda di famiglia. Curiosavo nei laboratori di pasticceria e gelateria, la domenica andavo a servire in pasticceria; poi durante il periodo universitario lavoravo nel reparto magazzino e andavo a fare la spesa di notte ai mercati generali. Mi sono dedicata a questo lavoro con dedizione totale subito dopo la laurea, rinunciando a tante cose e trascurando tutto il resto. Ho sempre cercato di mettermi in discussione per migliorare e crescere, per stare al passo con i tempi.
L’esperienza trasmessa da suo padre e il supporto del marchio storico, da sempre sinonimo di professionalità, l’hanno plasmata?
Sì, in un continuo divenire fino ad arrivare a quello che sono oggi e che sarò domani. La mia inclinazione naturale, oltre che dalle radici paterne, probabilmente trae origine anche da mio nonno materno, Giuseppe Causati, capo del Cerimoniale del comune di Roma; grande cerimoniere dell’Urbe e organizzatore impareggiabile di eventi istituzionali di altissimo livello. D’altronde l’essere creativi è un qualcosa che non si impara e non si acquisisce, è una dote naturale.
Qual è il valore aggiunto di un matrimonio celebrato in una residenza d’epoca?
Lo dice la parola stessa…La sua storia! Il fascino di una dimora storica si respira in ogni dove e il suo carattere classico e sobrio è senza tempo, non passa mai di moda.
Qual è la prima cosa che domanda ai futuri sposi prima di dedicarsi all’organizzazione delle loro nozze?
Mi piace conoscere le loro storie, scoprire i gusti e le aspettative. Entrare nel loro mondo è fondamentale per poter cogliere informazioni preziose con l’intento di mettere in moto quella sinergia necessaria per poter realizzare il loro sogno.
Ci svela i tre segreti del mestiere per la realizzazione di un evento perfetto?
Sono sicuramente più di tre. Per stupire gli ospiti e creare una magica alchimia, è necessario coinvolgere tutti e 5 i sensi. La scelta poi della location adeguata all’evento è fondamentale, come lo è la capacità di risolvere qualsiasi imprevisto possa verificarsi, prevedendo l’imprevedibile. È importante avvalersi di una squadra forte con fornitori e collaboratori top; utilizzare sempre solo materie prime eccellenti e materiali al passo con i tempi.
Cosa la ispira maggiormente nell’allestimento di un matrimonio?
Il cliente è determinante ed è lui ad ispirare in maniera più o meno incisiva il progetto da elaborare; infatti coloro che ti lasciano carta bianca consentono di dare libero sfogo alla fantasia, con possibilità di espressione a 360 gradi. Se c’è budget ovviamente è tutto più semplice. Potendo contare su noleggi di materiali più particolari e di conseguenza più costosi, su realizzazioni di scenografie luminose e su composizioni floreali di alto livello, si possono ottenere risultati straordinari ed entusiasmanti. Nel caso invece di budget meno importanti, diventa più difficile e faticoso realizzare cose particolari, ma anche in tal caso la creatività aiuta.
Nei suoi matrimoni quali sono gli elementi imprescindibili?
I dettagli fanno la differenza. Armonia, eleganza e raffinatezza sono imprescindibili.
Le tendenze wedding della primavera estate?
Più che i colori, che per il wedding sono sempre quelli sui toni pastello quasi impalpabili, si punta molto sulla scenografia che si può creare con le luci. L’effetto del cielo stellato piace molto ma essendo un allestimento comunque costoso non sempre si riesce a realizzare. Le scenografie luminose, sono quindi la tendenza che già da tempo si riconferma anche per quest’anno insieme ai tavoli imperiali.
Ci vediamo da Vanni (al caffè Vanni) è diventato un modo di dire a ROMA tanto da diventare parte della storia della città.
Abbiamo un nostro libro uscito nel 2007 in occasione del 40esimo anniversario dell’apertura di via Col di Lana che si intitola “Ci vediamo da Vanni”, in cui si parla proprio di come siamo diventati un epicentro di incontri del mondo dello spettacolo, ma questa è un’altra storia… Grazie a Manuela Vanni per l’intervista che ci ha rilasciato e per i suoi consigli per un matrimonio perfetto.
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