Si apre bene il 2022 per il design italiano, con l’annuncio della consulente, curatrice e autrice italiana Maria Cristina Didero, nominata direttrice curatoriale di Design Miami per il 2022, la fiera dedicata al design da collezione. Maria Cristina Didero è la forza creativa dietro molti degli happening di design più in voga di oggi in Italia e all’estero. E’ uno dei curatori più rispettati di oggi, con oltre due decenni di esperienza nel campo del design e non solo. Nel suo nuovo ruolo, la giovane Didero sarà curatrice delle edizioni di Basilea, Miami e Parigi della kermesse. La prima edizione curata dalla Didero sarà la prossima fiera Design Miami/Basel, dal 14 al 19 giugno 2022, seguita da Parigi in ottobre e Miami dal 30 novembre al 5 dicembre 2022.

Siamo incredibilmente entusiasti di accogliere Maria Cristina nella nostra famiglia Design Miami. Maria Cristina ha una reputazione eccezionale tra i suoi coetanei e come collaboratore di lunga data di Design Miami, abbiamo già un profondo apprezzamento per la sua visione creativa. Non vediamo l’ora di vedere come le sue idee uniche daranno forma ai nostri eventi del 2022

ha affermato Jennifer Roberts, Ceo della fiera Design Miami.

Andiamo a conoscere meglio questo talento tutto italiano.

Maria Cristina Didero è curatrice di design indipendente, autrice e giornalista freelance. Collabora con istituzioni italiane e internazionali tra cui la National Gallery of Victoria di Melbourne e il Design Museum Holon; oltre a marchi di moda come Louis Vuitton e Fendi e diverse testate, tra le quali Vogue, Domus e Icon Design. Tra i molteplici ambiti di ricerca e lavoro in cui ama immergersi non manca quello della storia, passione che la porta a laurearsi in storia dell’Unione Sovietica. Infatti, nonostante il suo interesse e successo nel design Maria Cristina ha una formazione umanistica. Appassionata di danza, disciplina che studia per 16 anni, studia il russo per poter frequentare il Bolshoi. Poi, spinta dal fascino della letteratura dei classici russi come Dostoevskij e Gogol, si laurea a Bologna alla facoltà di Lettere e Filosofia con una tesi sulla storia dell’Unione Sovietica. Studia e contemporaneamente fa l’interprete; dopo la laurea vive tre anni a New York, un anno in Russia e un anno e mezzo in Francia.

Con il passare del tempo si rende conto che la sua passione per il design cresce sempre di più. Assecondando questa inclinazione e grazie alla sua dedizione, incontra Alexander von Vegesack, l’allora direttore e fondatore del “Vitra Design Museum” a Weil am Rhein, in Germania. Lavora per Vegesack per 14 anni, imparando le dinamiche del mondo del design, occupandosi delle relazioni istituzionali del museo per l’Italia. Un’altra figura di riferimento per Maria Cristina è il collezionista greco Dakis Joannou, fondatore della “Deste Foundation”; un’istituzione indipendente che si occupa di arte contemporanea, della quale diventa consulente. La sua carriera di curatrice si apre poi a livelli nazionali e internazionali mettendo insieme talenti e concependo mostre, tra cui il Salone del Mobile di Milano.

Oltre a curare mostre in giro per il mondo, Maria Cristina Didero è un’esperta di design radicale italiano.

Il design radicale italiano è un movimento d’avanguardia, di architetti designer e poeti cosiddetti di opposizione, nato nel 1965. Delineato attraverso la progettazione di oggetti ironici ed eccentrici definiti anche anti-design o contro-design. Da questo movimento nasce l’alchimia tra arte e design ma non solo, per la prima volta nella storia, un gruppo di architetti, artisti e intellettuali porta all’attenzione del pubblico temi come l’antimaterialismo, l’ecologia, il collettivismo e il riciclo. Concetti che oggi ci sembrano per certi versi scontati, ma che negli anni Settanta lo erano decisamente meno.

fiera design Miami 2022 Life&People MagazineCome esperta e appassionata di tale movimento Maria Cristina contribuisce al tomo “Technicolor 1968 “ di Maurizio Cattelan; sostiene i giovani designer, affronta il tema della sostenibilità ed esplora la storia del design attraverso mostre, libri e una pellicola.

La giovane e talentuosa neo-curatrice della fiera del Design di Miami abbraccia il nuovo ruolo credendo nel design come motore creativo e forza del cambiamento.

Entusiasta di portare la sua visione a Miami, la piattaforma e fiera più importante per la creatività del design, Maria Cristina sostiene che il design riguardi le persone e non gli oggetti.

Il mio approccio multidisciplinare è pienamente in linea con la missione della fiera di promuovere cultura, talento, innovazione, creatività e formazione

Il tema scelto da Didero per le fiere Design Miami del 2022 è “The Golden Age”.

Che sia proiettato in un passato idealizzato o in un futuro utopico, The Golden Age immagina un mondo in pace, in cui i progressi nelle arti e nella tecnologia accelerano la facilità, la cooperazione, il piacere e la bellezza senza precedenti; un tempo in cui tutti gli esseri viventi sulla Terra coesistono in armonia. Il design, secondo la curatrice, gioca un ruolo cruciale nel plasmare questo futuro; insegna a guardare le cose in modo diverso, a scoprire nuove prospettive e punti di vista, guidando il cambiamento.

Quando pensiamo al design, pensiamo spesso alla forma e alla funzione. Ma un buon design fa molto di più. Un grande designer è in definitiva un grande comunicatore, in grado di vedere tutti gli angoli e di interagire con molteplici punti d’osservazione. Dagli inventori agli artisti, dagli artigiani ai filosofi, l’umanità ha dimostrato nei secoli una grande capacità. Si tratta solo di riconoscere questo potere e usarlo al meglio. Penso che possiamo essere orgogliosi che una tale prospettiva sia portata avanti a livello internazionale da un nostro talento tutto italiano.

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