Oggetto del desiderio di ogni donna, le borse Hermès continuano ad essere tra le più costose al mondo. Un valore inestimabile non solo dal punto di vista materiale ma anche, e soprattutto, da quello “spirituale”; un oggetto per il quale le star sono disposte a spendere cifre esorbitanti pur di possederle.
La storia inizia nel 1837, quando ancora non era nemmeno immaginabile l’enorme successo che il futuro riservava
Thierry Hermès aprì a Parigi un negozio specializzato nella produzione di bardature e finimenti da cavallo; nel 1870 i suoi successori spostarono la sede centrale di lavorazione in Rue du Faubourg-Saint-Honoré, un indirizzo storico dal momento che ancora oggi rappresenta l’ubicazione ufficiale del quartier generale della maison e la passerella commerciale. Nel 1920 inizia la lavorazione della pelle di daino, per creare nuovi capi che andassero oltre il ristretto mondo dell’equitazione; un’idea geniale del nipote del fondatore, Emile-Maurice Hermès, che proprio in quegli anni acquisì la sua quota della società dal fratello Adolphe.
La fine degli anni 20 fu un periodo florido per la produzione di accessori e capi d’abbigliamento, come gioielli e la collezione disegnata da Lola Prusac per le donne francesi dell’epoca. Il decennio successivo fu fondamentale per l’azienda per gettare le fondamenta dell’immenso impero che tutti noi oggi conosciamo; fino al 1951 la gestione fu affidata a Emile-Maurice, succeduto alla sua morte dai generi Robert Dumas e Jean Guerrand. Con gli anni aumenta il merchandising e il brand debutta nel 1960 con la commercializzazione di profumi e foulard, per i quali ancora è particolarmente noto. La generazione Hermès è presente all’interno della maison, oggi presieduta da Patrick Thomas, pronipote del fondatore. Hanno collaborato con il brand figure come Martin Margiela, un giovane Lacroix e come stilista di punta Jean Paul Gaultier.
La borsa Kelly di Hermès, iconica ed intramontabile
In pochi sanno che il primo prototipo di una Kelly, quando ancora non era conosciuta con questo nome, doveva essere un tipico accessorio per equitazione, una borsa da sella; negli anni si è trasformata nella versione haute couture famosa in tutto il mondo. Ma perchè proprio Kelly? Nel 1954 esce il film di Hitchcock “Caccia al ladro” nel quale la principessa Grace di Monaco interpreta Frances Stevens, ricca proprietaria di gioielli: è proprio in quest’occasione che vediamo per la prima volta l’attrice indossare l’iconica borsa, da questo momento non se ne separerà mai. Fuori dal contesto cinematografico, esattamente nel 1956, i paparazzi fotografano la celebre star hollywoodiana con la sua borsa Hermès con la quale cerca di celare al mondo del gossip la sua gravidanza, posizionandola davanti al ventre; per il pubblico adesso quella sarà la “Kelly” di Hermès, anche se verrà rinominata ufficialmente così solo nel 1977. Un prodotto realizzato completamente a mano per il quale sono necessarie 25 ore di lavoro a pezzo e vanta ben 2600 cuciture, anche queste realizzate artigianalmente.
La Birkin bag, eclettica e dal successo che non conosce eguali
Immaginiamo la scena: siamo in un volo Londra-Parigi ed è il 1984, con noi due passeggeri facoltosi, Jean-Louis Dumas, presidente di Hermès e Jane Birkin; i due parlano e l’attrice, da poco diventata mamma, si abbandona a confidenze legate alle sue nuove esigenze e la difficoltà di trovare una borsa abbastanza capiente da far entrare tutto il necessario per lei e la sua bambina. Rientrato a Parigi, Dumas lancia immediatamente la produzione della Birkin, in onore del racconto di Jane, un prodotto elegante e capiente che richiama le borse porta selle tipiche della maison nel XIX secolo; l’immediato successo ha fatto si che, ancora oggi, la borsa fosse disponibile solo tramite lista d’attesa.
Realizzata in diverse dimensioni, mini, midi e maxi, anche come borsone da viaggio; un lavoro stimato dalle 18 alle 48 ore, le più pregiate sono quelle in pelle di coccodrillo, struzzo e pitone. Le Birkin oggi sono tante; Birkin Cargo, Birkin Faubourg e la più costosa la Himalayan Birkin. Il prezzo, in generale, di questo modello parte da una base di circa 7000 euro; un compratore anonimo ha addirittura offerto ben 255.700 euro. L’acquisto di questo prodotto rappresenta sicuramente un investimento per il futuro, considerando anche l’immenso successo del second hand e del mercato del vintage, sicuramente un’ottima e valida alternativa.
Una rivalità sana quella tra la Kelly e la Birkin, figlie di un unico ideale
Spesso confuse l’una con l’altra, Kelly la maggiore e la Birkin la minore, sorelle complici di un unico credo, eleganza senza tempo. Riconoscerle è davvero molto semplice; la prima è una top handle bag, il che significa che possiede un unico manico, la chiusura a patella e la si può portare tranquillamente a tracolla, la seconda è una tote bag, dotata di due manici, non si chiude e si può portare solo a mano o nella piega del braccio.
La fama delle borse Hermès non conosce spazio e tempo.
Nonostante le linee classiche e sofisticate, rimane uno degli accessori più amati dalle donne di ogni età; la vediamo, infatti, in serie tv seguite anche dalle più giovani, come Sex and The City o Gossip Girl. Le Kardashian non nascondono il loro amore nei confronti del brand e sfoggiano con orgoglio la loro collezione Hermès davvero invidiabile. Che sia nuova o usata non importa, possedere una Birkin o una Kelly ci fa sentire parte di una realtà condivisa di bellezza ed esclusività; passeggiare tenendone una al braccio non ha prezzo!
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