Quando parliamo dell’oro ci riferiamo ad uno dei materiali che più di ogni altro hanno fatto la storia della gioielleria. L’oro è di per sé un materiale estremamente duttile, che si presta ad un’infinità potenziale di diversi utilizzi. E forse, proprio per questo motivo, è diventato uno dei più apprezzati al mondo. Oltre ad essere anche uno dei materiali di maggior valore in assoluto, ma questo diamo praticamente per scontato che lo sappiate.

Ma qual è la storia dell’oro? Come nasce e da cosa deriva il suo immenso valore?

Ovviamente per formare elementi pesanti come l’oro è necessaria una quantità di energia immensa, che soltanto un evento cosmico nato in seno ad una stella o ad un pianeta come il nostro può essere in grado di produrre. In realtà, come la maggior parte degli elementi pesanti del pianeta Terra, l’oro dovrebbe teoricamente essere nato grazie all’esplosione di una supernova nello spazio profondo. Con un evento stellare di tali dimensioni si producono temperature di miliardi di gradi, capaci di far fondere le particelle circostanti.

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Un’altra ipotesi piuttosto accreditata è quella secondo cui l’oro deriverebbe da una collisione cosmica fra due stelle di neutroni. Una volta formatosi, l’oro fu inglobato (miliardi e miliardi di anni fa) nel processo di formazione della Terra. Proprio per le modalità, decisamente estreme con cui si è formato, non è in alcun modo possibile riprodurre l’oro in laboratorio. Non esiste reazione chimica che possa cambiare il numero di protoni all’interno di un atomo. L’oro presente sul nostro pianeta, che possiamo trovare nei vari giacimenti sparsi per il mondo, è dunque frutto dei detriti delle stelle morte. Ma una curiosità ulteriore da questo punto di vista è il fatto che senza lo scontro con i meteoriti tutto l’oro della Terra sarebbe sprofondato verso il nucleo, mentre grazie agli asteroidi che ci hanno colpiti nel corso dei secoli il materiale ha fatto piano piano capolino anche sulla crosta terreste. Parlando di cenni storici dell’oro, approfondiamo ora gli utilizzi che negli anni il genere umano ha fatto di questo prezioso materiale.

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Il valore dell’oro è conosciuto dall’uomo fin dai tempi della Preistoria.

Sembrerebbe, addirittura, che il metallo sia stato il primo ad essere scoperto ed utilizzato dall’uomo per creare monili e gioielli, da ben prima del ben più banale rame. Numerose conferme dell’utilizzo dell’oro (e di una primigenia arte orefice) le ritroviamo nella civilità sumera, in quella egizia, dove a quanto pare l’oro era particolarmente comune. Ma non solo. Per gli antichi egizi, infatti, l’oro rappresentava il simbolo della divinità ed era associato all’immenso potere del faraone. Come potrete immaginarvi e come saprete se siete appassionati dell’argomento, anche nella Bibba si parla ampiamente del materiale più prezioso. Nel Vecchio Testamento, per esempio, Abramo è ricco d’oro, mentre Mosé riceve da Yahweh un’indicazione precisa. Quando quest’ultimo dovrà dar vita all’Arca dell’Alleanza, la dovrà ricoprire e decorare con il prezioso materiale. Chi, poi, non ricorda che l’oro è uno dei tre preziosi doni che i Re Magi portano a Giuseppe e Maria al neonato Gesù Cristo? La simbologia dell’oro è dunque, nei secoli, rimasta immutata. Ci troviamo di fronte ad un materiale che ha un valore soprattutto spirituale, ancor prima che materiale.

Per le sue caratteristiche, l’oro può essere rinvenuto in natura allo stato nativo, o in alternativa legato ad altri metalli.

Di norma, tutto l’oro del mondo si concentra in filoni o vene. I giacimenti primari sono erosi dalle intemperie e, in questo modo, l’oro viene trascinato a valle formando dei depositi alluvionali. La stragrande maggioranza di tutto l’oro del mondo, circa i due terzi, viene ancora oggi estratta in Sud Africa. Qui, fin dal 1880, si estrae l’oro da un gigantesco giacimento in corrispondenza della città di Johannesburg. Sempre qui si possono trovare i due giacimenti più profondi al mondo, quello dell’Orange e del Transvaal. Ma anche l’Italia ha dalla sua parte una piccola disponibilità del materiale. Esiste infatti un giacimento piuttosto importante sul Monte Rosa, che però a causa di motivi legati alla preservazione dell’ambiente non è mai stato sfruttato a dovere.

Passiamo ora ad un altro tema caldo

Verrà a questo punto naturale chiedersi come mai l’oro è un metallo dal valore così inestimabile. Il motivo è legato alle sue numerose caratteristiche che lo rendono un elemento davvero unico. Prima di tutto, l’oro è rinomato per la sua incredibile resistenza. Dal punto di vista chimico, inoltre, è inerte, e può rimanere del tutto invariato nel corso degli anni. Un’altra delle caratteristiche più apprezzate dell’oro è la sua capacità da conduttore, oltre al fatto che è un materiale estremamente duttile, malleabile e a partire dal quale è possibile creare fogli, senza per questo creare danni.

La storia dell’oro ovviamente passa anche per la corsa al suo approvigionamento

Proprio alla luce del suo enorme valore, nel periodo della Rivoluzione Industriale furono numerose le persone, soprattutto dal mondo contadino, che si trasferirono in determinate zone del mondo dove sono state trovate ingenti quantità di questo elemento. Una delle aree più famose in assoluto in questo senso è il Klondike in Alaska, divenuta celebre per le avventure del simpatico personaggio dei fumetti Paperon de Paperoni.

L’oro è dunque utilizzato in svariate forme, e non soltanto nel mondo della gioielleria e del lusso.

A fare utilizzo di questo materiale è per esempio il reparto odontoiatrico, che lo usa per otturazioni e radioterapie. Ancora l’industria, nell’ambito della produzione di componenti elettroniche, rivestimenti elettrici eccetera. Esiste poi l’oro che spesso vediamo nei film o nei cartoni animati, presente in lingotti o monete. E infine, com’è ovvio, c’è tutto il reparto dell’oreficeria.

storia e valore dell'oro Life&People Magazine LifeandPeople.itDi oro, infine, non esiste certo una sola varietà.

Oltre a quella di colore giallo, di certo la più conosciuta, esistono altri tipi di oro che variano a seconda del colore. Le sfumature variano a seconda del metallo a cui è legato, per modificarne la rigidità. Ad esempio l’oro usato nella gioielleria è in genere 18 carati mescolato con altre leghe che lo rendono flessibile. L’oro bianco da gioielleria, ad esempio, è composto al 75% da oro, e al 25% da nichel, argento o palladio. Per distinguere il valore come saprete, proprio come con i diamanti si utilizzano i carati. E di carati ne troviamo parecchi in quello che è uno dei gioielli in oro più preziosi al mondo. Stiamo parlando dell’Incomparable Diamond Necklace, preziosissima collana dal valore di 55 milioni di dollari. Attaccato a una catena di oro rosa adornata con 230 carati di diamanti più piccoli troviamo il più grande diamante senza imperfezioni al mondo. Non esattamente, insomma, un oggetto per tutte le tasche!

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