Pantaloni paillettes come indossarli in base all’età? Questa è l’unica domanda che non dobbiamo porci! Non esiste nessun numero che ci classifichi; i look brillantini stanno bene proprio a tutte, basta scegliere il modello che più valorizza.
Non solo paillettes, ma anche cristalli e lamé, le alternative per osare a Natale sono tante e la parola chiave sembra essere proprio BRILLARE. La voglia di farsi notare è evidente e lo dimostrano le passerelle delle ultime sfilate inondate di luccichio e accessori brillantanti; uno scintillio costante testimone di un animo esuberante e socievole, in contrasto con il classico nero, suo fedele alleato per abbinamenti sempre chic e mai too much. La storia dei lustrini parte da lontano, molto prima di quanto possiamo immaginare; attraversiamo insieme questa linea temporale che ci porta dall’antico Egitto fino alle grandi star degli anni 70.
Cosa è successo prima che le paillettes arrivassero a ricoprire la superficie degli abiti, delle scarpe e degli accessori in voga del fashion system?
Nel 1922 venne scoperto uno dei tesori più ricchi di sempre, stiamo parlando della tomba del faraone Tutankhamon, appartenente alla XVIII dinastia, vissuto tra il tra il 1341 e il 1323 a.C in quello che veniva definito Nuovo Regno o Impero. Beni preziosi intatti tra i quali risalta l’abito funebre utilizzato per la sepoltura, ricoperto da interessanti dischetti metallici probabilmente luccicanti. Una rivelazione che lasciò tutti sbalorditi dal momento che è proprio durante gli anni 20 che le paillettes cominciano ad essere utilizzate come arricchimento di costumi da ballo e di abiti da sera. Molto amate anche dalle attrici del cinema, vere divinità per l’epoca, idolatrate da tutti così come un faraone; una similitudine interessante che ci fa pensare ai lustrini come un simbolo di potere e luce.
Il vero boom esplode durante gli anni 70/80, quando le paillettes venivano sfoggiate indifferentemente da uomini e donne dello star system, tra discoteche ed esibizioni dal vivo.
Tra gli abiti più iconici indossati annoveriamo quello di Joan Crawford durante gli Oscar del 1963; l’attrice non candidata ritirò il premio di Anne Bancroft, assente per l’occasione. Joan sale sul palco con un vestito di paillettes argentato che lascia tutti senza fiato. Nella stessa occasione, mal nel 1969, Barbara Streisand vince il premio come miglior attrice per Funny Girl; un abito da scandalo nominato nelle riviste più seguite dell’epoca, infatti sotto la luce dei riflettori il tessuto divenne trasparente, un piccolo “difetto” che lo rese iconico.
Liza Minnelli, portavoce di tutte le Single Ladies del mondo, supera le aspettative del pubblico con i look del musical Cabaret del 1972, partecipazione che le fece vincere anche un Oscar; indossa capi coperti interamente di paillettes, il più iconico? Quello per l’esibizione di Mein Herr. Uomini fan di questo stile sono stati Micheal Jackson e David Bowie, che tra giacche luccicanti e body glitterati hanno fatto la storia del panorama musicale del XX secolo.
Pantaloni palazzo, skinny o a zampa: quale scegliere in base al look che vogliamo ricreare?
Il pantalone palazzo in paillettes fa subito moda e charm. Largo, comodo e dinamico, si presta bene a molti abbinamenti; blazer, t-shirt, anfibi e maxi coat sono gli elementi preferiti dalla Gen Z, in cui il pantalone in glitter diventa il focus dell’intero look. Molto più elegante e sofisticata la scelta di un pajamas ricoperto da paillettes, l’effetto è minimal ma ricercato, perfetto per le feste o un appuntamento speciale, con tacco alto, combo mai scontata dall’effetto wow assicurato. La versione skinny è quella più “pericolosa” perché richiede più consapevolezza e self confidence; se possiedi entrambe le caratteristiche per te osare non sarà un problema, spezza con un blazer dal taglio maschile per essere sensuale ma non volgare.
In generale gli abbinamenti più consigliati sono quelli con capi e colori basici, lasciando il pantalone in paillettes, o qualsiasi altro indumento come una giacca o un accessorio, scarpa o borsa, unico protagonista dell’outfit. Ovviamente non si pone nessun limite alle scelte, ma calibrare bene le fantasie, le nuance e le proporzioni renderà il look finale molto più armonioso e ordinato.
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