Va in scena Modaportugal edizione 2021, l’evento portoghese che raccoglie i giovani stilisti provenienti dalle più importanti scuole di moda europee. Diciotto designer sono stati selezionati per partecipare al concorso internazionale dei creativi emergenti nel mondo del fashion.
Una kermesse di giovani designer presenta le proprie proposte moda in occasione di Modaportugal
Il Portogallo si configura come un Paese molto legato alla tradizione ma anche un hub in cui promuovere il talento delle nuove generazioni. La settima edizione dell’European Young Fashion Designers Contest si è svolta sull’industriale sfondo suggestivo di Alfândega do Porto; una scelta orientata dalla volontà di rendere nota l’industria portoghese dell’abbigliamento, tanto ai designer internazionali, quanto ai giornalisti di moda. Ambientato nel cuore della città manifatturiera e creativa, questo concorso consente ai designer di mostrare il proprio lavoro e stabilire connessioni con la scena locale. I talenti selezionati sono stati precedentemente valutati da una giuria composta da diversi esperti del settore, figure di calibro internazionale. I giovani stilisti provengono da prestigiose e rinomate scuole di moda, quali Aalto University, Polimoda, London College of Fashion, Modatex e Institut Français de la Mode.
Tiago Bessa, dall’università Modatex, con la sua collezione Hermaphrodite, si è aggiudicato il primo premio
Il designer spiega la scelta del suo concept come una risposta rabbiosa a tutte le persone che negli anni si prendevano gioco dei suoi look femminili, definendoli “ermafroditi”. In tal modo, incanala la sua rabbia secondo una direzione produttiva, partendo da una ricerca riguardante i limiti del genere binario. Una ricerca che lo stupisce con la scoperta dell’elevato numero di interventi chirurgici che vengono intrapresi dai bambini intersex. Con la sensibilità di un’esteta avanguardista, Bessa attribuisce molta importanza all’attualità dell’argomento e pensa ai loro capi in quanto modelli decostruiti di abiti idealmente perfetti. La metafora intende discutere sui danni causati dalla chirurgia correttiva, non consensuale, su corpi già belli.
Tra le silhouette, spiccano tessuti traslucidi e vestiti da ballo color carne, dal design che riprende in maniera astratta le anatomie del corpo umano. Il corsetto è ottenuto dalla sovrapposizione di lembi di tessuto triangolari simili ai petali del fiore ermafrodita per eccellenza, l’orchidea. Il giovane designer dà forma ad una haute couture, poetica e d’impatto, che celebra tecniche complesse e raffinate. Il risultato estetico mescola BDSM e una vena di romanticismo che conserva, tuttavia, una radicale idea di moda come territorio di protesta.
Tra i vincitori di ogni singolo Paese, invece, Juha Vehmaanperä rappresenta la Finladia, Mathieu Gosse vince in Francia, Pualo Mleu in Italia.
Infine, Claire Lefebre si aggiudica il primo premio in Svizzera e Jessica Zhou quello dell’Inghilterra. Tutti loro portano a casa un premio di mille euro ciascuno. Non manca lo spazio, all’interno dell’evento organizzato da Cenit e Avinec, per la premiazione delle aziende che si sono distinte per competitività nei diversi settori. I premi dei Business Excellence Awards vengono così assegnati a Corderio Campos, per la categoria Sostenibilità; a Impetus, per l’Industria 4.0, a Valérius per gli investimenti, a Buzina per l’E-commerce e a Barata Garcia per le Esportazioni. Secondo il presidente di Cenit, Luìs Hall Figueiredo, il Fashion Design Competition è già parte integrante ed essenziale del programma internazionale degli eventi moda.
Oltre ai nomi dei vincitori, numerose sono state le collezioni, particolarmente innovative ed interessanti, presentante da diversi partecipanti.
Saavala, direttrice del brand di intimo sostenibile Helsingin Kalsaritehdas, espone una collezione interamente realizzata da abiti macchiati; macchie naturali di sudore, di sangue, di vari fluidi corporei, che diventano il punto di partenza di una serie di silhouette drappeggiate. Look che sovvertono la storia di chi ha percepito, a causa di quel capo macchiato, un senso di impurità e di vergogna. Una capsule celebrativa del tessuto, delle texture e della naturale relazione che si instaura con ciò che viene a contatto con la pelle.
Crumbling Gyre è il nome della collezione di Paulo Mileu, il quale esplora concetti di potere, di controllo e manipolazione mentale, in quanto strumento di azione tipico di contesti restrittivi e costrittivi.
Protagonista della capsule è la storia di una marionetta rinchiusa nella “bolla del controllo”, in cui avvengono processi di trasformazione e plagio, sia del corpo che della mente sull’oggetto inanimato. Ideali di bellezza e di bruttezza, realtà e finzione, sono i contrasti dominanti negli abiti che prendono ispirazione dai costumi di scena del Balletti Russi. Volumi mutanti, stampe ipnotiche e cambi di proporzione si rivelano essere le cifre stilistiche dominanti.
La collezione Safe Space di Baik esibisce dei look monumentali e statuari che evocano la sensazione, o meglio, il desiderio di protezione. La costruzione di un luogo difensivo intorno al proprio io, che trova la sua più profonda ispirazione nel concetto di packaging. Lo stilista realizza armature eteree che creano un involucro di separazione tra l’indossatore e l’osservatore esterno. Le silhouette si impreziosiscono di pizzo, crinoline, tessuti elastici drappeggiati; elementi che rappresentano un habitat, l’ecosistema di ciascuno, superficialmente fragile ma intimamente autosufficiente. Il senso della moda prende, in tal modo, la forma di un glossario percettivo ed emozionale, basato sull’alternanza di lavorazioni, volumi, spazi pieni e vuoti, per la costruzione di ambienti significativi, sensoriali e autentici.
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