In occasione della Prima della Scala 2021, trionfa il Macbeth di Giuseppe Verdi. Un quarto d’ora di applausi in standing ovation segue lo spettacolo, sotto la direzione di Riccardo Chially, l’innovativa regia di Davide Livemore e l’incredibile cast di attori.
A Milano va in scena, così, il 7 dicembre, la prima dell’opera che segna l’inaugurazione della stagione del Teatro Alla Scala.
Il regista supera le sperimentazioni che aveva già effettuato con Attila e Tosca per far approdare l’opera lirica in una dimensione particolarmente moderna, dalla profonda impronta cinematografica. Una versione originale che non coglie il clamore unanime del pubblico. L’autore, tuttavia, ne rivendica orgogliosamente l’idea creativa, convinto che il teatro sia fatto di trucchi, e si configuri come un continuo superamento di ostacoli, una costante ricerca di nuove soluzioni. Uno spettacolo moderno che porta l’opera nel futuro è fondamentale per emozionare il pubblico in un’epoca piena di stimoli, quali, il cinema, internet, le serie tv. E per riuscirci, bisogna essere interpreti, e non rimanere ancorati a soluzioni banali e tradizionali. Un Macbeth onirico, contemporaneo, e, prima di ogni cosa, è dal vivo. In questa edizione, gli artisti hanno anche potuto togliere le mascherine pur rispettando il distanziamento sociale.
Nel tempio della lirica milanese, dalla platea, dai palchi, dalle gallerie, arrivano le vibrazioni del pubblico dritte al cuore degli attori, dell’orchestra e del coro.
Viceversa, l’energia del cast pervade ogni spettatore, secondo un dialogo biunivoco. Ad esibirsi sono le grandi stelle della lirica, richieste in tutto il mondo. Il protagonista è il fuoriclasse Luca Salsi, di Parma, classe 1975, soprannominato “super baritono”. La russa Anna Netrebko è la più celebre soprano dei tempi contemporanei. La sua bellezza vocale viene qui piegato anche agli aspetti sgradevoli e omicidi del personaggio della Lady. Vi sono, poi, il tenore genovese Francesco Meli, nelle vesti di Macduff, Carlo Felice nei panni del Don Giovanni di Livermore, e Idar Abdrazakov ad interpretare il ruolo di Banco, personaggio particolarmente scenico.
Il potere, dalla sua nascita al suo tramonto, è il tema chiave della rappresentazione, declinato nelle sfumature della forza e della fragilità.
Le ambizioni umane sono sempre le stesse da quando è nato l’uomo, la brama di ricchezza e di potere. In particolare, si parla del dominio sulle grandi metropoli, in cui le prospettive si moltiplicano e si specchiano, quasi come accade nel film Inception di Christopher Nolan. L’io è smarrito tra un labirinto di grattacieli, anche se si rivelano tangibili i riferimenti classici all’architettura novecentesca. I costumi di scena assecondano la tendenza scenografica di riflettere il contemporaneo.
Lussuosi e monocromatici per la folla, ripercorrono i trend della creatività milanese degli ultimi decenni. La dark lady raccontata da Shakespeare è un’eroina al negativo, crudele ma anche vittima di se stessa. Il valoroso guerriero Macbeth si trasforma, così, in un atroce assassino, guidato come una marionetta dalla donna manipolatrice. Una disperata regina senza pace che, durante la notte, lascia andare i crudi deliri che fanno sgorgare fuori tutto il male che risiede nella sua anima.
Aspra, soffocata, cupa, dalle sfumature sinistre e angoscianti, è perciò la voce che Verdi cerca quando pensa al personaggio di Lady.
Condotta da Milly Carlucci e Bruno Vespa, la Prima è in diretta su Rai 1 , sotto l’occhio benevolo della cinepresa televisiva di Arnalda Canali. L’esibizione è preceduta da Prima diffusa, un vero e proprio festival con cui, per una settimana, il Comune di Milano accompagna gli spazi cittadini con perfomance, reading e incontri relativi allo spettacolo. Gli hashtag #primascala, #classicalmusic e # dietrolequinte diffondono largamente l’opera anche sui social media.
La 70esima Prima della Scala vede il ritorno di una conferma già avvenuta nel 2018 e nel 2019, il tributo del pubblico al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Lo speciale allestimento del teatro, poi, composto da migliaia di fiori su ogni palco, è merito di Giorgio Armani che omaggia anche tutti gli ospiti con sontuose decorazioni floreali, realizzate da Armani Fiori. Una Prima che resterà nella storia, per via delle forti emozioni regalate al pubblico italiano, sulla base di una realizzazione teatrale che presuppone un’ardua e miracolosa riuscita.
Stile, eleganze e sobrietà sono le parole chiave che descrivono l’ingresso a teatro del nutrito parterre di ospiti.
Nel palco reale, siedono Mattarella accompagnato dalla figlia, vestita in Giorgio Armani, insieme al presidente del Senato Maria Elisabetta Casellati, il sindaco di Milano Giuseppe Sala e il governatore della Lombardia Attilio Fontana. Numerose le celebrità, i big della finanza e le figure politiche, come il ministro della Cultura Dario Franceschini e l’ex premier Mario Monti. Presenziano, poi, il presidente di UniCredit Pier Carlo Padoan e il presidente di Confindustria Carlo Bonomi. Il ballerino Roberto Bollle, il forfait di Ornella Vanoni, il soprano Serena Gamberoni, il tenore Yusif Eyvazov e il compositore Fabio Vacchi sono soltanto alcuni dei celebri nomi di ospiti che assistono allo spettacolo tra gli spettatori.
Ancora numerosi volti mondani dello spettacolo come il cantante Manuel Agnelli, l’attrice Cristina Marino e suo marito l’attore Luca Argentero, il conduttore Alessandro Cattelan e sua moglie Ludovica Sauer, il cantante Diodato e il cantautore bolognese Cesare Cremonini. Nella lista degli ospiti occupa un posto speciale la triade dei tre italiani contemporanei di maggior successo: Maurizio Cattelan, Francesco Vezzoli e Gianmaria Tosatti. Il mondo del fashion è rappresentato dal suo “Re”, Giorgio Armani, socio sostenitore del teatro. Ad indossare le sue creazioni, vi sono le modelle Barba Palvin e Greta Ferro, muse ispiratrici del couturièr, entrambe avvolte da un abito di alta moda firmato Armani Privé.
Leggi anche – Prima della Scala: i big della lirica in “A riveder le stelle”