Il corpo è il protagonista della moda di Schiaparelli, una moda imprescindibilmente legata all’arte. Le collezioni Schiaparelli si arricchiscono di gioielli e di accessori che reinterpretano le forme del corpo umano. Dalla leggendaria fondatrice omonima del marchio all’attuale direttore creativo Daniel Robesberry, il patrimonio artistico surrealista è il marchio di fabbrica della casa di moda. Parti del corpo sono trasformate in ironici monili; il dettaglio anatomico si configura come parte integrante del look e protesi accessoriale dello stesso arto.

Moda e arte Schiaparelli Life&People Magazine LifeandPeople.it

La moda Schiaparelli trova nell’arte surrealista un’ispirazione intrinseca alla tradizione della maison.

Nasi come orecchini pendenti, denti come collane, capezzoli come spille. Molari, bocche, falangi di mani e di piedi sono simboli appartenenti all’eredità della maison. Daniel Robesberry riprende il lascito delle relazioni che Elsa Schiaparelli intesse con gli artisti degli anni 20 e lo rivisita in chiave contemporanea. Tra gli artisti dell’epoca, la principale fonte di ispirazione per Elsa è rappresentata dal lavoro di Salvador Dalì e di Cocteau. Il risultato è rappresentato da accessori eccentrici per dimensione, fattura, originalità. Il bracciale a forma di bocca, ad esempio, è un omaggio alla scultura a forma di divano Mae West Lips di Salvador Dalì. Gli occhiali, invece, riprendono il famoso occhio che il poeta Cocteau realizza per Elsa nel 1937.

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Il lucchetto, la testa d’elefante, la maschera sono motivi ornamentali per gioielli, fibbie, ciondoli e minuterie.

Questi gioielli conferiscono un profondo glamour contemporaneo ai total look delle collezioni. Si tratta di accessori sospesi in un limbo, tra passato e futuro. Spesso, il mood giocoso delle creazioni si alterna ad un tono ieratico ed austero, come nel caso della maschera che copre solo la parte inferiore del viso. Il corpo viene enfatizzato in ogni singola sua parte, in sorprendenti creazioni couture. Il principio dell’abbigliamento è etimologicamente quello di coprire il corpo e di abbellirlo, non di mostrarlo. La maison Schiaparelli, in tal senso, appunto, si distingue dall’industria della moda e sceglie di non mettere al primo posto la silhouette dell’abito, ma la morfologia umana. Il marchio rende l’abito stesso un canale visivo, che si fonde e diventa un tutt’uno con la superficie del corpo, con la grana della pelle, con la consistenza del muscolo.

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Una connotazione filosofica contraddistingue la moda Schiaparelli, in cui vengono sovvertiti i canoni tradizionali del vestire, a favore della creatività.

La matrice surrealista eleva il volto a ruolo mediatore tra due dimensioni, quella reale e il piano onirico. Il look diventa un’opera d’arte e si fa narratore della storia dell’umanità. L’occhio di Robesberry, con un’iride pensata come quadrante di orologio, funge da input per la creazioni di occhiali da sole, anelli dorati, ricami su denim, pistilli di bottoni a forma di rosa. L’occhio è un simbolo d’impatto, semilucido, curvilineo, ricco di sfumature, evocativo del metafisico. L’opulenza e la preziosità con cui vengono proposte le bocche e le orecchie ne sottolinea l’essenza di strumenti comunicativi. I denti di perla di vetro e le superfici in gemma e rubino di Elsa Schiaparelli, in Robesberry, hanno la placcatura dorata. Viene, così, avvalorato il concetto di un dialogo non verbale, di una comunicazione del corpo, che comunica più di quanto non si riesca con le parole.

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Addominali statuari, mani metalliche, rendono l’abito un esoscheletro tessile che emula la nostra struttura interna.

Il modello surrealista dell’esagerazione porta il designer a rendere le proporzioni e le dimensioni a tratti imponenti e mastodontiche, a tratti minuscole e delicate. Anche l’identità di genere vacilla verso il genderless, in quanto viene massimizzato il profilo del busto femminile, simile a quello di un body builder. Parallelamente, il seno si rimpicciolisce, come visibile nel body in tela nera con pois luminosi e capezzoli in piercing Swarovski, indossato da Chiara Ferragni a Parigi.

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La moda Schiaparelli, da sempre all’avanguardia, concepisce la contemplazione come una prerogativa dello sguardo più che del cervello.

Si tratta di un momento in cui si smette di pensare e si inizia a sentire, a percepire. La collana Rhodois, ad esempio, è realizzata in plastica trasparente, all’interno della quale sono inseriti tanti piccoli insetti di metallo colorato, che danno l’illusione di camminare sulla pelle. Maxi ear-cuff, torque di perle, micro pins come tatuaggi sulla pelle, si configurano come opere preziose che esprimono la libertà immaginativa, priva di qualsiasi limite.

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L’oggetto anatomico è l’elemento prediletto perché è tangibile, sensuale, e che, grazie alla freddezza dell’oro e dei metalli, diventa una vera prosecuzione “disincarnata” dell’arto del corpo. Con l’intento di esprimere il funzionamento reale del pensiero al di fuori di ogni gabbia e controllo esercitato dalla razionalità, la moda surrealista di Schiaparelli dà voce all’inconscio. È una moda che scompone e raffigura il reale con delle inaspettate combinazioni, strane e ambigue, che creano una dimensione nuova.

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