Con l’avvicinarsi di una delle feste più importanti dell’anno come il Natale, anche in Italia negli ultimi anni è esplosa una moda tipica del mondo anglosassone. Stiamo ovviamente parlando del Black Friday, un’occasione per fare shopping sostenibile a prezzi molto spesso stracciati anche in questo 2021.
Partiamo innanzitutto dalla storia e dal significato del Black Friday
Questa ricorrenza nasce negli anni ’60, con il boom economico post Seconda Guerra Mondiale. C’è chi associa il suo nome, legato per l’appunto al colore nero, ai disagi e al traffico creati dalle centinaia di persone che si affollavano nei centri commerciali in coda per assicurarsi le migliori promozioni. Secondo altri invece il nero è legato all’umore delle aziende che si ritrovavano in grossa difficoltà perché i dipendenti, pur di fare acquisti convenienti, si davano malati e si assentavano dal posto di lavoro.
Qualunque sia il significato originale del Black Friday si tratta di una ricorrenza, per così dire, capitalista nel senso più puro del termine. In questo senso, particolarmente negli ultimi anni, le aziende hanno iniziato a puntare su questo giorno ben prima dell’ultimo venerdì di novembre. Il motivo è ovvio: massimizzare i ricavi sfruttando il periodo pre-natalizio, dove chiunque ha voglia di fare regali a prezzi contenuti. L’occasione, si dice, fa l’uomo ladro.
Il Black Friday, ça va sans dire, non è esattamente un’evenienza green.
Alla giornata di shopping pazzo corrisponde una discreta quantità di emissioni di CO2. Ne eravate a conoscenza? Provate ad immaginare, in effetti, quanti camion dei corrieri saranno in circolazione, o quanti aerei cargo gireranno per il mondo per effettuare le consegne. 429mila tonnellate di CO2 prodotte in pochi giorni per via del Black Friday rappresentano un dato senza dubbio allarmante, che rende necessario rivedere le nostre abitudini di consumo. E il problema più grosso è che la pandemia ha esacerbato questo tipo di situazione. Chiaramente, la maggior parte degli acquirenti che effettua acquisti per il Black Friday non lo fa in negozio, ma online, contribuendo così alla propria impronta di carbonio.
Come fare, dunque, per limitare i danni ambientali della nostra voglia di shopping compulsivo?
Un primo step, senza ombra di dubbio, è quello di preferire (ove possibile) spese a chilometro zero. Se cercate un vestito o un prodotto di tecnologia, a meno che non sia disponibile solo sui siti di e-shopping, preferite un punto di vendita fisico. Per raggiungerlo meglio andare a piedi o in bicicletta, o in alternativa un mezzo pubblico, piuttosto che l’auto o il motorino.
Se, in ogni caso, aveste bisogno di un prodotto specifico disponibile solo online, ci sono comunque altre accortezze da tenere in considerazione.
Chiedetevi, innanzitutto, se quel determinato tipo di prodotto effettivamente vi serve, o se si tratta di un puro sfizio. Quello che andrete a comprare potrebbe migliorarvi la vita, rendervi più felici? In questo caso, può valere la pena completare l’acquisto. Da questo punto di vista, preparare una lista di articoli necessari può sicuramente rivelarsi utile.
L’altro tema importante è quello dei resi.
Ogni ordine online garantisce la possibilità di recesso, nei temi e nei modi consentiti dai termini e le condizioni. Eppure, se ci pensate, rimandare indietro un acquisto online corrisponde al doppio delle emissioni. Nessuno vi vieta di cambiare idea, ma sarebbe meglio (ed è scontato) tenersi quello che si è acquistato. Di conseguenza, controllate molto bene le descrizioni dei prodotti, le foto, i dettagli, ma ovviamente anche le recensioni. Nei vestiti, tenete d’occhio soprattutto la tabella delle taglie e la vestibilità, per non dover rischiare di effettuare un reso inutile senza contare che non su tutti i siti offrono il reso gratuito.
Potreste, inoltre, pensare di investire i vostri soldi in esperienze e formazione.
Piuttosto che acquistare prodotti che avranno una data di scadenza, provate a cercare online tutto quello che di non materiale esiste e che vi permette di arricchirvi come persone. Online sono disponibili numerosi corsi a cui potete accedere anche senza necessariamente spostarvi da casa. Possono essere corsi di cucina, di cucito, corsi di formazione con un occhio al mondo del lavoro o, perché no, lezioni di lingua che possono sempre rivelarsi utili.
Un ultimo consiglio è quello di affidarsi a brand che promuovo iniziative per l’ambiente.
In questo modo, anche se il vostro acquisto contribuirà in qualche modo all’inquinamento ambientale ci sarà, dall’altro lato, una compensazione. Tutti i brand che partecipano all’iniziativa Green Friday, per esempio, devolvono una parte dei loro ricavi ad associazioni e progetti a tutela dell’ambiente. Un’ottima scelta, questa, per fare acquisti a cuor leggero e con un occhio di riguardo nei confronti del nostro prezioso Pianeta Terra.
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