Alzi la mano chi non ha mai acquistato un capo in pelle! Estrema, essenziale, elegante, senza stagioni e senza compromessi. La pelle è da sempre sinonimo di lusso, comfort ed eccellenza. Ma forse non tutti sanno che è anche una delle voci dell’export più forti in Italia. Non esiste brand – della moda, del design, dell’arredo, dell’automotive – che non scelga la pelle per i suoi manufatti. E se le pellicce negli ultimi anni hanno subito un arresto trainato dalle legittime proposte degli animalisti, non dobbiamo dimenticare che la pelle è un materiale di scarto dell’industria alimentare e, se non fosse recuperato contribuirebbe a inquinare ulteriormente il nostro pianeta.
Tra i distretti più illuminati di quest’universo da scoprire, c’è quello di Arzignano,
un piccolo paese del vicentino in cui si è consolidato negli anni uno dei poli di eccellenza per la lavorazione di questo materiale. Abbiamo chiesto a uno degli storici maestri di quest’arte, Giancarlo Dani, presidente di DANI S.p.A. di raccontarci il suo impegno e la trasformazione in questi anni di questi manufatti.
Cavaliere del Lavoro, Giancarlo Dani ha innovato il mondo della concia
dando vita ad una realtà internazionale che impiega più di 1.200 dipendenti, con 160 milioni di fatturato in 4 aziende in Italia, tutte a ciclo completo e 4 presenze dislocate in Turchia, Slovenia e Cina tra operations e showroom, con una parola faro: sostenibilità. Antesignano in tutto, ha condiviso il suo primo bilancio di sostenibilità nel 2014 e dedica ogni anno il 3% del suo fatturato alla sua ricerca e sviluppo per contribuire a creare prodotti sempre più performanti insieme ad un mondo sempre più rispettoso dell’ambiente e delle persone con zero sprechi e zero scarti.
Cosa cercano oggi i consumatori che scelgono la pelle, tra moda e design?
Emozioni… La pelle regala emozioni. Essendo un prodotto naturale, caldo, vivo, unico non solo riveste un oggetto ma gli conferisce un’anima. DANI ha scelto, più di 10 anni fa, di essere parte di un grande progetto: prendersi cura del pianeta, delle sue risorse e delle future generazioni. Chi si rivolge a noi sceglie consapevolmente una pelle di eccellenza Made in Italy realizzata abbinando tutte le fasi di soluzioni sostenibili.
La pelle è una materia prima naturale, nobilitazione di un sottoprodotto dell’industria alimentare
che permette di dar vita alle idee più creative di designer e architetti e donare eleganza, durevolezza e fascino a oggetti di uso quotidiano. Non solo i grandi brand stanno spingendo per avere una tracciabilità di prodotto che parta dalle origini e una produzione attenta a ridurre il più possibile gli impatti ambientali, anche la consapevolezza dei consumatori è cresciuta, guida e indirizza le loro scelte. A nostro avviso quindi scegliere un prodotto in pelle, di arredo o nella moda, significa cercare non solo bellezza, eleganza e durevolezza bensì anche rispetto e partecipazione a un’economia circolare.
Quali pregiudizi ci sono ancora in questo mondo e come è cambiata nel tempo la percezione dei consumatori?
Chi stigmatizza la pelle ignora la sua origine, ovvero non sa che nessun bovino è stato mai ucciso o verrà mai ucciso per la pelle. La materia prima grezza che arriva in conceria è un sottoprodotto dell’industria alimentare e dipende dal consumo di carne, latte e derivati. Se le spoglie bovine non venissero lavorate in conceria finirebbero nelle discariche o incenerite e le conseguenze ambientali sarebbero nefaste.
Notevoli sono stati inoltre i passi avanti compiuti nel campo della ricerca e sviluppo
dell’intera filiera di fornitori che affiancano le concerie per ridurre costantemente l’impiego di additivi al fine di rendere le lavorazioni maggiormente sostenibili, recuperare e trasformare facendo upcycling ovvero rendendo disponibili per altri settori agro-industriali i sottoprodotti naturali della conceria. Inoltre esistono materiali alternativi alla pelle che ne scimmiottano l’aspetto e il nome, ma oltre a non essere paragonabili a livello prestazionale, non possono rivendicare livelli di sostenibilità comprovati dato che sono costituiti da materie plastiche a base di combustibili fossili derivati dal petrolio.
Che tipo di aziende vi scelgono?
Sin dai tempi dei cavernicoli la pelle ha soddisfatto i bisogni umani permettendo la realizzazione di beni di prima necessità durevoli e di qualità (es calzature, ecc.). Per la sua capacità di regalare emozioni, l’impiego della pelle è scelta dalle più grandi manifatture come materia prima di eccellenza per vestire trasversalmente i loro prodotti. Tra i nostri clienti ci sono i più grandi brand del lusso di tutto il mondo che cercano l’eccellenza della pelle Made in Italy. Ma soprattutto, sempre di più, siamo scelti da gruppi che stanno investendo in ESG e in una tracciatura completa dal punto di vista dell’etica e della provenienza delle materie prime.
Ci tengo a citare Montblanc, la maison del lusso del gruppo Richemont,
che non solo ha creduto nella nostra pelle Zero Impact, punta di diamante nella sostenibilità, ma ha anche deciso di compensare le emissioni residue finanziando progetti green in Guatemala, attraverso Create to change, promosso con la Nazioni Unite in risposta al Protocollo di Kyoto, per affrontare la tematica del cambiamento climatico per un futuro completamente sostenibile. Create to Change parte dall’LCA (Life Cycle Assessment System) di prodotto che consente di conoscere il reale impatto ambientale in ogni fase produttiva, dall’origine alla destinazione della pelle, senza fermarsi ai soli processi intermedi di produzione e trasformazione che avvengono all’interno della conceria.Dani è stata la prima conceria al mondo che nel 2011 ha visto certificare il proprio sistema con un Environmental Product Declaration (EPD), un documento che ci ha riconosciuti come pionieri nella trasparenza e nella correttezza delle informazioni legate all’impatto ambientale dei propri prodotti. L’alta qualità in Italia è diffusa ovunque: ma il nostro impegno nell’ambiente e nell’indotto mira a fare la differenza e a fare da apripista, me lo auguro con il cuore, ad un numero sempre più alto di aziende.
Vi impegnate anche verso i vostri dipendenti?
I dipendenti e i luoghi di lavoro sono sempre stati messi al primo posto delle attenzioni e degli investimenti dell’azienda. La famiglia Dani con i 6 fratelli, i figli e i nipoti hanno sempre lavorato e ancora sono dediti nell’azienda per garantire la salubrità degli ambienti di lavoro e un’attenzione estrema alla sicurezza. Sono costentemente offerti corsi di formazione per mantenere alti gli standard e le competenze.
L’attenzione si spinge anche sul piano sociale
Un esempio di questo è la recente donazione che il nostro Gruppo ha voluto fare al reparto di neurochirurgia del San Bortolo che chiedeva di dotarsi di una nuova apparecchiatura all’avanguardia – prima in Italia – capace di intervenire sul cervello, Visualase dando così una nuova speranza a pazienti affetti da forme rare di epilessia, ma anche di tumore al cervello altrimenti operabili in maniera invasiva e dolorosa. Durante il lockdown abbiamo acquistato questa innovativa apparecchiatura sostenendone interamente i costi. La filosofia che guida le nostre scelte – e non solo quelle imprenditoriali – è uno sguardo sempre rivolto a un futuro migliore per tutti, oltre la linea dell’orizzonte.