Heliot Emil, Situationist, Kenneth Ize e Steven Passaro presentano a Parigi la loro personale visione del tailoring. Quattro designer di nuova generazione portano in passerella le loro collezioni Primavera Estate 2022. L’aspetto sartoriale riveste un ruolo centrale, mediante molteplici versioni offerte dagli stilisti, il classico approccio sartoriale viene rivisitato secondo interpretazioni moderne e contemporanee da, ormai, diversi anni.
Il tailoring dei designer di nuova generazione esibisce alla Paris Fashion Week una molteplicità di concept personali.
La possibilità di scelta tra cui spaziare e scegliere è attualmente molto ampia. Tra i creativi emergenti che hanno presentano i loro capi alla settimana della moda parigina, spiccano i nomi di Kenneth Ize, Heliot Emil, Steven Passaro e Situationist. Ize interpreta la sartorialità mediante un viaggio diretto verso le sue origini nigeriane. Ripropone il tessuto asoke, tradizionalmente intrecciato a mano, per forgiare coloratissime stampe a quadri e a righe. Il risultato estetico si traduce in abiti fluidi, tuniche delicatamente sfrangiate e completi dai toni brillanti tono su tono o in nuance pastello.
Da un lato emergono tagli rilassati e morbidi pantaloni, dall’altro silhouette gessate, avvolgenti parei, top cromaticamente saturi e camicie a fantasia.
Il tipico tessuto asoke da lui impiegato, conserva la sensazione manuale della couture. Viene rivisitato nei look da sera attraverso l’intreccio di brillanti fili d’oro che impreziosiscono le sottovesti. L’80% dei suoi materiali tessili è realizzato in Nigeria, mentre le rifiniture in Italia. Tra i look più interessanti, spicca un tailleur pantalone con motivo in pizzo e la maglia in sera rigata in verde, rosso, azzurro e indaco.
Permanent Metamorphosis è il nome della SS22 di Heliot Emil, il brand danese dei due fratelli Julius e Victor Juul.
Esplorano il concetto di transizione che lega due distinte fasi temporali ed estetiche, un prima e un dopo. La continuità colta in questo processo viene interpretata dalla coppia creativa come una struttura permanente, cui ispirarsi per l’ideazione delle silhouette. Ai capi viene affidata la capacità di rappresentare i vari momenti della transizione. L’alta sartorialità è tangibile nel rigore e nella semplicità assoluta delle linee. I completi simmetrici si colorano di toni neutri, quali il nero, il bianco, il verde bottiglia ed il grigio. Le intersezioni e le sovrapposizioni di strati rappresentano una cifra stilistica essenziale del brand. Abbottonature e cinghie si alternano ad aperture, tagli e spacchi non solo sui capi, ma anche sugli accessori dal design minimalista, rifiniti da chiusure dotate di moschettoni tecnici.
Uno dei marchi più provocatori attualmente in gioco, Heliot Emil è contraddistinto da un’estetica avant-scandi, che fonde la forma alla funzione, mediante tessuti lussuosi e tecnologicamente innovativi. Le sue collezioni sono solitamente unisex e monocromatiche e si ispirano a tematiche liberamente creative, artistiche o legate alla scena industrial-techno.
Situationist di Irakli Rusadze è il brand di Tbilisi che presenta la collezione PE22 Air of Uncertainty.
L’ispirazione è legata alle difficoltà della situazione sanitaria pandemica vissuta in tutto il mondo. Una situazione che crea uno stato di incertezza comune. I completi blazer-cappa presentano giacche con maxi spacchi, la vita molto sciancrata e le spalle prorompenti. I pantaloni esibiscono cuciture frontali a vista, dettagli plissettati e vita alta ripiegata. I trench oversize sono in cotone, in raso, in pelle georgiana, proposti in colori brillanti e stampe animalier coccodrillo. La collezione esplora l’ambiente circostante con le relative situazioni mentali instabili che la caratterizzano, il caos, la mente dell’individuo. Un fashion-show che espone la storia dell’eredità di un patrimonio storico, che conserva una speranza per il futuro.
“Culture of Resilience”, invece, è il nome della sfilata SS22 di Steven Passaro, dedicata allo spirito di adattamento emerso nelle difficoltà del tempo attuale.
Il brand, nato da poco, incentra l’attenzione delle sue proposte proprio sul tailoring, seppur sottoposto ad interpretazioni innovative. Gli sprechi della produzione sono ridotti tramite le tecniche di lavorazione 3D. La tela bianca, generalmente impiegata per la prototipia del capo, diventa lo stesso tessuto finale con cui confezionare le giacche, caratterizzate da cuciture decorative a contrasto. Il frac viene sottoposto ad una rivisitazione drastica che prevede un total white con due lunghe ali posteriori ricoperte di piume. Anche il classico completo da uomo prevede l’aggiunta di una cappa e l’abbinamento ad ampi bermuda, plissettati in vita.
Leggi anche – Dalle passerelle alle celebrità: tutti i look più belli della Paris Fashion Week