È l’immortale Andy Warhol il protagonista della mostra organizzata presso il PALP Palazzo Pretorio di Pontedera; 140 opere da ammirare fino al 20 Marzo 2022 in un’esposizione che rende omaggio all’icona della pop art. L’estro creativo del famoso artista americano approda in Toscana, precisamente nel comune di Pontedera, in provincia di Pisa. Un evento curato da Nicolas Ballario e Edoardo Falcioni, per il progetto artistico Natale ad Arte; quest’edizione racconta la storia dell’esteta più pungente e innovativo dell’era moderna e lo fa attraverso le opere lasciateci in eredità. Interprete della società del suo tempo e delle icone che, proprio come lui, hanno segnato un’epoca da sogno; la mostra è stata organizzata da Piuma, e Art Motors, vede come sponsor, invece, Knauf e come partner Ecofor.
Narratore e sociologo dei feticci dell’America degli anni 60, ha saputo anticipare il grande potere dei mass media e l’ha fatto attraverso l’arte
Considerato il padre della Pop Art, Andy Warhol nasce il 6 Agosto 1928 a Pittsburgh, in Pennsylvania; ha studiato arte pubblicitaria al Carnegie Institute of Technology, Pittsburgh, dove mostrò immediatamente il suo talento artistico. Nel 49 si trasferì nella “grande mela”, un luogo che fin da subito gli offrì molteplici opportunità che l’artista ha saputo cogliere al volo; lavorò anche per il settore della moda, in particolare in riviste come Vogue e Glamour. Morì all’età di 58 anni a New York nel 1887 dopo un intervento chirurgico alla cistifellea; la sua ultima opera fu Last Supper, ispirata all’Ultima Cena di Leonardo da Vinci, attualmente esposta al Palazzo delle Stelline di Milano.
Artista completo e poliedrico, fotografo, regista, illustratore e designer, legato in particolar modo all’arte della ripetizione: di cosa si tratta?
Le icone preferite di Warhol furono Coca Cola, Elvis Presley, la Campbell’s Soup, Liz Taylor e Marilyn Monroe, il biglietto del dollaro e Jackie Kennedy, figure ricorrenti delle sue rappresentazioni. Andy amava riprodurre in serie la stessa immagine cambiandone i colori e le alterazioni di luce. Il soggetto ripetuto più volte riusciva a svuotarsi del suo significato iniziale per lasciare spazio all’effimero senso dell’immediato; ecco che momenti particolari come gli incidenti stradali o oggetti brutali come la sedia elettrica perdevano la loro carica negativa e si coloravano di sfumature vivaci e forti.
La mostra a Pontedera approfondisce i diversi lati del carattere dell’artista, materializzati nelle sue opere.
Un’esposizione organizzata in 5 sezioni, opere risalenti agli esordi fino ai più vicini anni ’80. Fin da bambino Andy Warhol manifesta un particolare interesse nel collezionare le fotografie dei grandi volti di Hollywood, che ritaglia da giornali e riviste, personaggi che diventano compagnia fedele per un bambino spesso timido e riservato, preso di mira dai coetanei troppo diversi da lui. Da qui la passione per la serigrafia; nel 1962 realizza la serie Campbell’s Soup, scatole di ministra trasformate in opere d’arte, l’oggetto viene esaltato e cambia la sua funzione iniziale, dimostrando che tutto può diventare arte, modernizzando il vecchio concetto di natura morta.
Uomo dalle folli intuizioni sempre azzeccate, un visionario del genere pop ammirato in tutto il mondo per il suo estro creativo fuori dalle righe.
Passa dalle dive di Hollywood a volti iconici della politica, come quello del leader cinese Mao o Kennedy. Nel 1975, in seguito ad un viaggio a Napoli, realizza il famoso Vesuvio, avvicinandosi così sempre di più ad un’ambientazione ancora inesplorata da lui come i paesaggi naturalistici; ecologista accanito, nel 1983 crea la serie raffigurante animali in via d’estinzione.
Le 140 opere rappresentano ogni periodo artistico di Andy Warhol.
Tra le opere presenti, le più influenti sono in ordine: la coloratissima Liz (1964), Marilyn (dal 1985 al 1988), Cow (dal 1966 al 1976), Brillo Box (1970), Flowers (1970), Eletric Chair (1971) e le Campbell’s Soup (1968). Un uomo che ha stravolto le regole dell’arte ma anche del cinema e della musica, promuovendo una nuova forma di estetica. Andy Warhol è stato davvero un genio senza precedenti e senza degni successori, un mito inarrivabile.
Il sindaco di Pontedera, Matteo Franconi, entusiasta dell’iniziativa e riconoscendone il grande valore, commenta così l’evento:
“Dopo il successo della mostra “I Love Lego” il centro espositivo di Palazzo Pretorio partecipe del progetto culturale collettivo “Natale ad Arte” portando a Pontedera le opere, i segni ed i tratti creativi di Andy Warhol, un artista che ha saputo togliere il concetto di unicità e autenticità all’opera d’arte rivoluzionando per sempre alcune modalità espressive del proprio tempo. Grazie a questa nuova mostra contiamo dunque di arricchire l’offerta culturale presente in città con la speranza che le icone immortali di Warhol ci stimolino a costruire il nostro futuro all’altezza dei sogni con cui ce lo immaginiamo.”
Una mostra che regala emozioni, un percorso completo fatto di cinema, arte e musica; il visitatore potrà ammirare anche una selezione memorabile di copertine di dischi e ritratti di musicisti cari all’artista; emblematica tra queste la cover con banana sbucciabile rosa al suo interno, che Warhol realizza lasciando lo spettatore libero di dare la sua personale interpretazione.
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