Delle tante strategie che si possono lanciare sui social media, quella dei finti influencer è forse la più bizzarra. Si tratta di una sorta di escamotage redatto appositamente dalle aziende per motivi di marketing. Come hanno spiegato altri articoli nelle ultime settimane, – ovvero quando il fenomeno è diventato pop -, i finti influencer sono chiamati dagli account di marchi o aziende su TikTok (ma anche su Instagram) per creare storie da vendere ai followers. Così, gli short video e i selfie che popolano molti feed Instagram o TikTok di milioni di persone sono in realtà sceneggiature create appositamente per promuovere quel prodotto.
Che cosa sono i finti influencer sui social?
Ecco un aneddoto al riguardo per comprendere meglio il fenomeno. Alcuni giorni fa si è svolto un evento di influencer andato in scena a Los Angeles. Un’azienda aveva chiamato una ventina di finti influencer in cui loro credevano avessero tutti tale ruolo, ma in realtà, nessuno lo era. In pratica, si sono resi conto che erano tutti finti influencer e di quale fosse il loro ruolo. Ma perché lo fanno? Il principio per cui le aziende o i brand si affidano a questo sistema è semplice. Si paga un servizio di show per cui alcuni “attori” che si prestano a fare i tiktoker o gli influencer in base al prodotto da vendere.
Si può così fingere di essere qualcuno o recitare per storie ad hoc, costruite e sceneggiate da un creator o da un team di esperti. L’obiettivo, tanto, è solo uno: far diventare il prodotto popolare. Il fenomeno sta crescendo perché il pubblico in realtà non comprende, soprattutto all’inizio, la differenza fra un vero influencer e uno finto. Un video che compare per la prima volta su TikTok con una ragazza che racconta storie di cavalli – per esempio – potrebbe apparire reale. Gli utenti vedono una creator con la passione per il mondo equestre che il porta a fare vedere cosa c’è in una stalla. Ma quella ragazza, nella vita vera, fa tutt’altro e di cavalli ne sa ben poco. Semplicemente, un marchio che lavora in quel settore l’ha scelta e le fa recitare un copione scritto da un team di esperti appositamente per aumentare la sua brand awareness. Di casi simili ne sono stati raccontati molti, ma a un certo punto, come sottolineato da alcuni media, subentra una questione di sicurezza.
I finti influencer sono ovunque, non solo su TikTok, ma pure nelle dating app, dove alcuni professionisti mettono in guardia dai possibili rischi.
In questo senso, alcuni esperti hanno sottolineato come sia necessario prestare attenzione a certi tipi di profili nelle app di incontri e, in generale, su tutti i social. Oltre che per questioni di sicurezza personale, molti profili sono in realtà ingannevoli e offrono notizie false pur di farsi notare. Accade molto spesso nelle app di incontri, come Tinder o Badoo, che certe descrizioni sono molto lontane dalla realtà. I finti influencer rientrano in questa casistica in quanto possono farsi trovare in vari social – come Instagram o Grindr – proponendo offerte o storie false. Tutto pur di piazzare il prodotto e far conoscere il mondo dell’azienda di cui stanno raccontando la storia.
Ma in realtà si tratta di un sistema apparentemente innocuo.
Al di là delle preoccupazioni per eventuali incontri spiacevoli – dinamica limitata per lo più alle dating app – il mondo dei finti influencer su TikTok o Instagram coinvolge soprattutto il rapporto fra aziende e clienti. Una delle aziende più famose è FourFont, una startup che ha ricevuto un finanziamento di 1,5 milioni di dollari che si occupa di servizi di social media e intrattenimento. Questa azienda scrive storie e inventa personaggi, costruisce percorsi narrativi lunghi mesi con il fine di creare una bio per un attore o attrice che interpreterà quel personaggio.
Tutto per un’azienda esterna che paga un servizio per i suoi account social. Fra tutte le finte influencer, si è parlato molto di Tia, un’attrice 29enne di FourFont il cui vero nome è Cameisha Cotton. Lei ha finto di avere un fidanzato molto ricco e concentra le sue stories su questo per promuovere i servizi di alcune aziende. Ma appunto, è tutto inventato. I programmi offerti da realtà come FourFont organizzano testi come questi e, inoltre, coprono varie possibilità operative, come servizi d’agenzia o consulenza di marketing sui social media. Secondo alcuni esperti sentiti dalla stampa internazionale, il fenomeno è molto presente e potrebbero svilupparsi in futuro altre aziende che offrono programmi di finti influencer su TikTok o Instagram.