Sarà la mostra “Yves Saint Laurent Aux Musées” dal 29 gennaio al 15 maggio del 2022, in sei diversi musei di Parigi, che celebrerà 60 anni di moda del marchio. L’evento espositivo vuole festeggiare il 60° anniversario dalla nascita della maison francese e il talento del suo fondatore. Il soprannominato “genio della moda” fonda nel 1961, all’età di 25 anni, insieme al suo compagno e socio Pierre Bergè, l’omonima casa di moda, ancora oggi tra le più importanti al mondo. Tema emergente dalla mostra è, l’influenza dell’arte nel lavoro creativo dell’illustre couturier. L’esposizione, a 13 anni dalla sua scomparsa, ne celebra l’incredibile lascito artistico.
Saint Laurent Aux Musées è il titolo della mostra che celebra 60 anni di moda firmati dal leggendario couturier.
Proprio il 29 gennaio 1962, Yves Saint Laurent porta in passerella nella Ville lumière la sua prima collezione e, per questo, il nome dell’exhibition non potrebbe essere più adatto. L’opera del fondatore della casa di moda, oggi guidata allo stile da Anthony Vaccarello e nel portfolio da Kering, è, all’interno della mostra, collegata a multiformi ambiti artistici.
I nomi dei musei, chiamati ad ospitare l’ambizioso progetto, comprendono il Museo d’Arte Moderna di Parigi,
il Louvre, il Picasso, il Museo Yves Saint Laurent, il Centro Pompidou e il Musée d’Orsay. Come un eterno spirito innovativo e avanguardista il Presidente della Fondazione Pierre Bergè-Yves Saint Laurent dipinge l’essenza sui generis di Yves. Spiega la definizione motivandola con la necessità, propria dello stilista, di guardare la moda da prospettive e in modalità sempre differenti. Yves proietta le sue creazione artistiche nel futuro e, allo stesso tempo, guarda il suo lavoro a ritroso nel tempo, al fine di renderlo, in ogni caso, rilevante.
Un’esistenza molto intensa, fatta di eccessi, invenzioni, provocazioni e intuizioni, è quella vissuta dal primo stilista celebrato al Costume Institute del Metropolitan Museum of Art.
“La moda non è arte, ma per fare vestiti bisogna essere artisti, io non sono un sarto, ma un fabbricante di felicità“
recita una celebre citazione del designer. Tra gli abiti in mostra, non puo’ mancare l’iconico tubino Mondrian che Yves realizza nel 1965. Viene esposto al centro Pompidou, abbinato al dipinto originale da cui l’abito eredita il nome. Il couturier si ispira, infatti, per questo modello, all’arte del pittore olandese e alle sue famose geometrie colorate. Il connubio tra arte e moda prosegue al Musèe d’Orsay, in cui Le Dèjeuner sur L’herbe di Monet fa da cornice ad una creazione del 1986 dello stilista.
Il museo menzionato espone anche il legame che il couturier intesse ininterrottamente, durante la sua carriera, con la letteratura di Marcel Proust. Il Louvre, invece, immortala il rapporto che il designer, creatore dell’idea moderna di fascino glamour, coltiva con l’elemento dorato e la luce in generale. Un’apposita esposizione nella Galerie d’Apollon rappresenta la tematica attraverso un accostamento visivo dei capi ai gioielli della corona francese e alla preziosità delle collezioni permanenti.
L’idea di una coralità museale, che mescola più voci artistiche, crea uno storytelling encomiastico del patrimonio offerto dai maggiori musei parigini.
Tra le creazioni esposte, firmate Yves Saint Laurent, spicca sicuramente lo smoking femminile, capo dalla forte innovazione stilistica. Con esso la donna raggiunge, nel vestiario, la stessa credibilità dell’uomo.
“Chanel ha liberato le donne e io ho dato loro potere”,
afferma lo stesso couturier. Simbolo della rivoluzione sessuale degli anni ‘70, Yves sfida i codici di genere e forgia una nuova immagine di donna, libera, spavalda, sensuale e indipendente. Da consacrazione nell’Olimpo degli stilisti gli vale sicuramente l’invenzione del vestito a trapezio. Un abito privo di punto vita, dalle spalle strette e leggermente svasato che incarna una nuova bellezza, androgina e quasi, bambinesca, incarnata dalla modella Twiggy. Emerge il quadro di Yves Saint Laurent come un uomo profondamente in sintonia con i più importanti movimenti artistici del XX secolo, con un vis à vis con Pablo Picasso.
Nelle gallerie del Musée d’art moderne si può apprezzare un alternanza di ritmi e colori, luci e texture che mette in correlazione lo stilista con molteplici discipline artistiche e scuole di pensiero dell’epoca. L’intento della mostra, proposta come una sorta di arcipelago in cui muoversi il libertà, è, infatti, il superamento della conoscenza tradizionale dell’opera di Yves Saint Laurent. Un superamento possibile attraverso una nuova dimensione che lo raffigura in qualità di eclettico protagonista di innumerevoli affinità e insospettabili connessioni con il poliedrico mondo dell’arte.
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