Si intitola Freaks Out il nuovo inquietante film di Gabriele Mainetti. Il regista romano, classe 1976, è tornato nei cinema con un nuovo progetto di estremo interesse, fosse anche solo per la sua trama e le sue ambientazioni. Con la sua nuova pellicola, Mainetti prova ad esplorare nuovi territori, rimanendo però fedele al suo approccio fantastico e stralunato (a tratti).
Ma di cosa parla il film Freaks Out di Gabriele Mainetti?
Siamo a Roma nel 1943, nel pieno della Seconda Guerra Mondiale. Fra un bombardamento, una retata, una strage e l’altra si svolgono quasi, indisturbati, gli spettacoli del circo di Israel. Sono gli unici momenti in cui i cittadini possono realmente svagarsi, cercando così di dimenticare l’orrore intorno a loro. Ad un certo punto, però, l’equilibrio del circo viene sconvolto: dal nulla sparisce il proprietario del circo. Sarà a partire da questo evento improvviso e per molti versi tragico che inizierà l’avventura sulla quale si sviluppa Freaks Out. Ritrovandosi senza la loro guida, infatti, quattro fratelli con dei superpoteri (che fratelli non sono) da molti considerati dei veri fenomeni da baraccone dovranno trovare una via di fuga in una città occupata dai nazisti. Al centro del film ci sono dunque i giovani e coraggiosi Matilde, Cencio, Fulvio e Mario.
Oltre all’ambientazione e all’intreccio, decisamente intriganti, se c’è un motivo per andare a vedere il film è il cast.
A recitare nella pellicola troviamo fra gli altri Claudio Santamaria (Fulvio), Aurora Giovinazzo (Matilde), Andrea Scifo (Colonnello Heynz), Pietro Castellitto (Cencio), Giancarlo Martini (Mario), Gianni Parisi (Carlo), Giorgio Tirabassi (Israel), Max Mazzotta (Gobbo) e Franz Rogowski (Franz).
Ognuno di loro racconta una storia, un percorso, fatto di difficoltà e di sfide quotidiane.
I personaggi, soprattutto i protagonisti, sono a modo loro un simbolo di come la diversità, in realtà, possa essere una risorsa. Ma in particolar modo, qualcosa di cui nessuno dovrebbe vergognarsi. Da questo punto di vista vale la pena di approfondire il personaggio del cattivo, Franz, che a causa di una malformazione non è più in grado di portare avanti la sua più grande passione, suonare il pianoforte. Sarà proprio questo difetto fisico che lo accomuna idealmente a quei freaks a cui dà la caccia, regalandogli quel briciolo di umanità che ritroviamo in ogni buon cattivo dalle mille sfaccettature che si rispetti. Particolarmente suggestive sono le atmosfere cangianti della pellicola, che passa senza soluzione di continuità a trasportarci dal mondo colorato e fatato del circo a quello grigio e terribile dei Nazisti. Un grande lavoro in questo senso è stato fatto a livello di fotografia curata dal maestro Michele D’Attanasio, per non parlare degli straordinari effetti speciali in CGI.
Tanto è bello questo Freaks Out da essersi portato persino a casa il Leoncino d’oro al Festival del Cinema di Venezia 2021. La motivazione proposta dalla giuria è la seguente:
“Un’imprevedibile atmosfera conquista lo spettatore proiettandolo in un mondo tanto spettacolare quanto catastrofico. Tra tendoni da circo e campi da guerra, quattro protagonisti, nella loro diversità, esprimono la necessità di essere umani. Un’opera innovativa e coraggiosa, che racchiude in una grande avventura fra sogno e realtà, tutto l’amore per il cinema. Per queste ragioni il Leoncino d’Oro della 78esima Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia va a Freaks Out di Gabriele Mainetti“.
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